Scuola di Pensiero Forte [116]: l’evoluzione politica dello Stato [9]
Un’altra osservazione che si può fare attorno all’evoluzione politica dello Stato durante il Novecento, è la rinascita di un afflato sacro inerente alla politica.
A seguito del Positivismo ottocentesco, le dottrine politiche di inizio XX secolo si videro tutte costrette ad un confronto con la religione e la sua secolarizzazione, così come con il dramma esistenziale di una società svuotata di valori metafisici ed organizzata solo orizzontalmente, non più verticalmente. La soluzione adottata sia dai nazionalismi, in particolare Fascismo e Nazismo, sia dai comunismi, specie per il Comunismo sovietico, ma anche dalle forme repubblicane seguite ai cosiddetti totalitarismi, fu una certa sacralizzazione dello Stato e delle sue istituzioni. Si pensi al culto della bandiera con il saluto e l’inno, alla foto del Presidente della Repubblica esposta in tutti i luoghi pubblici, dalle scuole agli uffici postali, alle parate nei giorni calendarizzati come festivi per celebrare la nazione; tutti elementi che costituiscono una vera e propria liturgia laica e che sostituiscono quelli religiosi in voga fino alle rivoluzioni svoltesi al passaggio fra i secoli.
Se da un lato è criticabile la sostituzione dell’aspetto metafisico con una sua parodia, dall’altro non si può non notare una certa riscoperta di quella originaria sacralità che esisteva nell’antichità in riferimento allo Stato e alla funzione pontificale – in questo senso similmente sacerdotale – che lo Stato aveva nei confronti del singolo cittadino come della comunità intera. Questo rinvigorimento della sacralità politica non è però proceduta in maniera verticale, rimanendo rizomaticamente ancorata al piano materiale, tanto da produrre, nella politica, la decadenza del valore metafisico di essa, non più ordinata al bene comune ma al bene individuale e specifico dell’apparato di potere di turno. La mancanza di una proiezione oltre il singolo programma politico è uno dei tratti più tipici del Novecento.
La liturgia politica dello Stato resta anche nelle dottrine politiche transnazionali, là dove si promuove, come avvenuto nel caso dell’ONU, della NATO, dell’UE e di altre entità politiche, un potere che pretende di ricevere adulazione e rispetto assoluto, tanto da dover essere considerato come indiscutibile e dogmaticamente infallibile nei propri dettami e pronunciamenti.
Questa impostazione permane anche nelle riforme attuali in ottica globalista ed il più grande esempio è lo scientismo di Stato, ove il governo diviene l’autorità assoluta ed incontestabile, alla cui parola non è possibile disobbedire.