Afghanistan: un pensiero diverso

 

Afghanistan: un pensiero diverso

Io non so quali siano state le trattative pubbliche o private dietro la situazione Afghana e certamente gli esperti politologi, che affrontano da tempo questi temi, ne sanno più di me.

Sicuramente le immagini che documentano quanto sta accadendo in questi giorni in quella nazione rappresentano un duro colpo per la dignità e il prestigio internazionale degli USA e dei suoi accoliti.

Richiedere interventi economici ed aiuti per una supposta emergenza umanitaria è veramente risibile se non addirittura criminale, soprattutto se si considera che queste richieste derivano da chi ha creato questa emergenza.

Noi Italiani abbiamo perso 53 persone inviate in quei territori per ragioni incomprensibili e che comunque in nessun modo coinvolgevano il nostro interesse nazionale. Quelle 53 vittime, i numerosi feriti, i tantissimi soldi spesi per un’occupazione militare comandata dai nostri padroni, occupanti ancora la nostra Italia, rimangono senza risposta al perché di tanto sacrificio. Addirittura veniamo a sapere dalle parole di Draghi che, dopo i tanti miliardi spesi in quella inutile, per gli italiani, guerra di occupazione, le svariate decine di milioni destinati, sempre da noi italiani, per migliorare e potenziare l’inesistente esercito di quella nazione (sarebbe importante una commissione d’inchiesta per definire il perché del nostro intervento e che fine abbiano fatto effettivamente quei soldi) invece di farli rientrare nelle nostre esangui casse, il cui indebitamento continua a crescere in modo esponenziale, saranno destinati per gli aiuti umanitari in Afghanistan.

Qualcuno dovrà prima o poi rendere conto di queste spese folli ed inutili ed ancor più di queste guerre di occupazione prive di qualsiasi senso.

Ma è proprio vero che gli USA abbiano perso in Afghanistan?

Sicuramente, come abbiamo già scritto, hanno fatto una figura barbina, ma siamo certi che non abbiano conseguito il vero obiettivo strategico di coloro che comandano in quella nazione?

Abbiamo parlato tante volte di “deep state”, “stato profondo” durante gli scontri Clinton, Obama, Biden contro Trump, abbiamo letto che costoro detengono il potere in USA e se ne fregano degli USA, che sono soltanto il gendarme più potente e meglio armato, ma tendono al potere mondiale che in questo momento è minacciato dal multilateralismo. Sappiamo anche che la strategia principale attuata soprattutto nelle zone di confine e di difficile controllo è quella del caos.

La destabilizzazione, la guerriglia permanente, gli omicidi mirati, il terrorismo sono le armi principali utilizzate per questa strategia. Lo abbiamo visto in Iraq, in Siria, in Libano, in Palestina, in Yemen e lo stanno provando a fare anche in Iran ed in alcuni territori di confine con la Russia e, fino ad oggi con minor virulenza, in Cina.

Certamente tutti i soldi investiti per costituire, armare ed addestrare l’esercito afghano dovevano sortire un effetto migliore, ma, anche senza quello, lo scontro tribale in quelle regioni riprenderà e, Talebani o non talebani, saranno tutti sensibili agli enormi capitali che le grandi multinazionali, veri vincitori della situazione, andranno ad investire per droga, petrolio e numerose altre risorse di quella importante zona di transito.

Così lo “stato profondo”, che con Big Pharma, approfittando della pandemia, sta sodomizzando tutti i popoli occidentali, sarà il vero vincitore in quei territori.

Speriamo che i popoli tutti si risveglino e sappiano liberarsi del giogo liberista e globalizzante. Noi per ora occupiamoci dell’Italia.

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