E’ l’ultima trovata anglofona di Mario Draghi e del suo “magnifico” governo di impenitenti “leccapile” dei potenti del mondo.
Ma quanto sono bravi! Quanto sono intelligenti!
Come tutti sappiamo, nella schifosissima società liberista il dogma supremo sono gli “affari” e i principi base, come in tutte le società di diritto mafioso, sono “gli affari sono affari” e “nulla di personale sono solo affari”; in nome di questi principi si legittimano tutti i crimini del mondo dagli omicidi alle stragi, dai sequestri di cose e di persone alle rapine, dalle truffe alle estorsioni, ricatti furti e chi più ne ha, ne metta.
L’ultimo “affare” di carattere planetario è la pandemia. (Quante parole nuove ci insegnano i grandi imbonitori del sistema mediatico che diffondono il verbo esclusivo del “pensiero unico”!).
Infatti un bel giorno, in tutto il mondo, almeno così ci raccontano i media nazionali (potenza della globalizzazione!), si parla di uno strano virus che colpisce la Cina. La storia ormai la conosciamo tutti: certo non sappiamo con certezza se è stato un virus creato in laboratorio o meno e nemmeno sappiamo se a crearlo è stato il Padre Eterno, la Natura o la mano esperta di virologi cinesi, americani, da soli o accompagnati. Però sappiamo sulla nostra pelle, grazie all’insipienza, reale o voluta, dei nostri governi, che il virus è contagioso e letale.
Su questo, un’abile regia sparge a piene mani, contravvenendo alle più elementari norme di gestione delle situazioni pandemiche, terrore e disinformazione sistemica.
Ignoranti della materia, per lo meno in Italia, vengono inseriti in sedicenti comitati scientifici, che gestiscono la situazione con i conseguenti guasti e dal punto di vista sanitario, e dal punto di vista economico, e dal punto di vista sociale, e dal punto di vista comunitario che tutti conosciamo…
In questo quadro confuso, per salvare la situazione, arriva il “salvatore della patria”: Mario Draghi. Questo emissario degli dei che siedono sull’Olimpo come prima cosa ci propina un indebitamento di oltre 200 miliardi di euro la cui restituzione, anche se parziale, ci obbligherà ad intaccare e svendere tutti i nostri risparmi e le nostre proprietà, comuni e non. Questa scelta sconsiderata, avallata da tutti i partiti presenti in Parlamento, porta ad una grande ammucchiata di governo per poter partecipare alla distribuzione delle ricche briciole di quanto arriverà nelle banche italiane con la scusa di una ripresa dell’economia che, se mai arriverà, sarà dovuta esclusivamente alla grande capacità degli Italiani.
Peccato che nel frattempo la UE (Unione Europea), nella sua magnanimità, ha stabilito, come condizione per acconsentire al prestito alle banche di soldi nostri, che abbiamo già versato alla UE per farceli prestare e che noi cittadini dovremo restituire, una serie di riforme e di gravami che snatureranno, qualora realizzate, l’essenza stessa della nostra comunità e renderanno molto difficile la nostra capacità di restituzione.
La seconda genialata è l’istituzione del “lasciapassare verde” che, va detto chiaramente, non è uno strumento per la sicurezza dei cittadini ma serve solo ad incentivare la diffusione dei vaccini. Tanto è vero che all’atto dell’introduzione del “lasciapassare verde”, le società farmaceutiche hanno subito provveduto ad aumentare il vaccino di oltre 5 euro a dose, secondo il principio liberista e mafioso di cui sopra: “gli affari sono affari”.
Che non sia uno strumento per la sicurezza è molto evidente: io, che non sono vaccinato, per ottenere il “lasciapassare” devo fare un tampone che risulti negativo; per cui posso, come sicuramente non contagiato e non contagioso, andare in un luogo chiuso insieme ai vaccinati che, non avendo fatto il tampone, possono essere contagiati, contagiabili e contagiosi, come ritengono concordemente tutti gli scienziati e i tecnici.
Ora, Draghi, lo vuole estendere anche al mondo del lavoro per cui, se vuoi lavorare e mantenere la tua famiglia, devi assolutamente farti le due dosi di vaccino, nella speranza che non diventino solo tre, come stanno decidendo, ma una ogni mese e, magari, una ogni quindici giorni: “nulla di personale sono solo affari”.
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