Il Grillo parlante

 

Il Grillo parlante

1997 su rai uno va in onda la prima puntata della trasmissione presentata da Gad Lerner Pinocchio. Per sussurrare all’orecchio del burattino mio concittadino, come nella storia di Collodi, c’era la vocina stridula del Grillo Parlante, un giovane giornalista di Alessandria, con alle spalle qualche ospitata al Maurizio Costanzo Show. Mario Giordano nato nel 1966, laureato in Scienze politiche presso l’Università degli Studi di Torino, inizia la sua carriera giornalistica presso il settimanale Cattolico “Il nostro tempo”, per proseguire, nel 1994, a “L’Informazione” e, nel 1996, a “Il Giornale” diretto da Vittorio Feltri. Dopo Pinocchio la carriera televisiva prosegue con le trasmissioni “dalle 20 alle 20” su Rai 3 (1998), “L’alieno” Italia 1 (2003) e “Fuori dal coro”, Rete 4, (dal 2018). E’ stato direttore del TG4 dal 2014 al 2018 ed oggi riveste il ruolo di direttore delle Strategie e dello Sviluppo dell’informazione Mediaset. Nella sua trasmissione “Fuori dal Coro” dà voce e credibilità, anche (e soprattutto) a chi ha  da dire qualcosa “Fuori dal Coro”.

Nella trasmissione di ieri sera, 28 Settembre 2021, si è scagliato contro la casta dei Virologi, contro il Generale Figliuolo e contro il Green pass, dando voce a Nunzia Alessandra Schilirò, agente della Criminalpol e vice questore Roma, finita al centro delle polemiche dopo le sue dichiarazioni dal palco della manifestazione “No Vax” di San Giovanni, rea di aver detto pubblicamente che il green pass  obbligatorio viola gli articoli della prima parte della Costituzione. Per queste affermazioni è oggetto di provvedimenti disciplinari, poliziotta pluridecorata era spesso in tv a rappresentare le istituzioni, adesso per un reato di opinione da quelle stesse istituzioni è accusata di essere una pericolosa terrorista. Nella trasmissione si è parlato anche della proposta del deputato Giorgio Trizzino ex M5s di un’autorizzazione rilasciata dalle strutture di appartenenza per virologi, immunologi, infettivologi ad apparire in tv, o rilasciare interviste. Il Mondo della “Sciiienza”, non ci sta, c’è chi la definisce un bavaglio. Secondo Fabrizio Pregliasco direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano il rischio è: “che facciano sparire i virologi che hanno studiato, continuando a far parlare gli altri. C’è un’esigenza di informazione ma quello che prevale, lo vedo in alcune trasmissioni, sono tre o quattro opinionisti che buttano lì quello che pensa la signora Maria.(..) Non si può fare una censura. Francesco Vaia, direttore dell’Istituto Spallanzani di Roma: “A mio avviso dovrebbe esserci piuttosto una carta per tutti coloro che parlano” di Covid in tv, radio, giornali e media in generale “quali giornalisti, opinionisti e non addetti ai lavori” che garantisca “l’eticità di quello che raccontano e la veridicità delle loro affermazioni” citando cioè “da chi e dove le hanno apprese. Matteo Bassetti: “Io sono professore universitario e come tale parlo quanto voglio e nessuno mi mette il bavaglio, perché altrimenti siamo di fronte al Fascismo”. Andrea Crisanti direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova “Quest’idea gli è venuta in Corea del Nord. Forse non sa che non si possono fare leggi ad personam o per categorie. (..) Questa proposta è un affronto nei confronti dei cittadini”. Rita Gismondo direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica dell’ospedale Sacco di Milano: “Virologi, immunologi, infettivologi in tv, alla radio o intervistati dai giornali su Covid-19 solo se autorizzati? “No, se si tratta di parlare di scienza e illustrare il proprio pensiero scientifico. Massimo Galli primario dell’ospedale ‘Sacco’ di Milano. Virologi in tv solo se autorizzati? “Qualcuno ha qualche desiderio del ministero della cultura popolare fascista per decidere chi parla e chi non parla. E’ una cosa che non sta in piedi a livello costituzionale. Rimarrebbero solo i politici a questo punto liberi di dire sciocchezze. Vogliamo che un professore universitario non possa essere libero di andare in tv a parlare? Questa è una vera idiozia, nemmeno Mussolini è arrivato a tanto”.

Leggermente divergenti le affermazioni di Mauro Minelli coordinatore per il Sud Italia della Fondazione per la Medicina personalizzata: “Ho sempre pubblicamente affermato che i medici non debbano agire e parlare in ordine sparso (..) dovrebbero concertare eventuali sortite stampa o televisive con l’autorità sanitaria di riferimento.  Minelli, per questo distinguo e per aver affermato che il vaccino ai minori  “Non è una priorità” ha subito il linciaggio mediatico da parte dei colleghi. «Considerando l’attuale stato dell’arte, non mi pare si individuino elementi di pressione tali da far risultare la vaccinazione pediatrica anti-Covid, (..) i bambini risultano essere la categoria di persone decisamente più sicure. E questo vale anche per le infezioni causate da varianti, (..) non mi sembrerebbe etico prevedere, solo per proteggere gli adulti, una vaccinoprofilassi specifica per i bambini. Parere espresso anche dal primario di malattie infettive all’ospedale di Pisa Francesco Menichetti: “Continuo a non essere completamente convinto che sia un target qualificante”. Partita anche una moratoria contro la vaccinazione COVID-19 ai bambini da parte della “Rete Sostenibilità e Salute” una rete varie onlus fra cui, AsSIS – Associazione di Studi e Informazione sulla Salute, Fondazione per la Salutogenesi, Fondazione Allineare Sanità e Salute e Medicina Democratica, firmata da circa mille medici e operatori sanitari impegnati nella ricerca di base e universitaria, tutti tacciati dai vari Prigliasco, Vaia, Bassetti e soci come “Ciarlatani”, a cui impedire di esprimere il loro parere, il bavaglio non solo è consentito, ma addirittura caldeggiato, ma solo per chi osa parlare “Fuori dal Coro”. Mario Giordano, è stato minacciato, di una possibile chiusura anticipata della trasmissione in caso continui a dare voce, a chi voce non ha più, l’indiscrezione arriva dal quotidiano Il Tempo. Si parla di una discussione tra il conduttore ed i vertici del Biscione nelle segrete stanze di Mediaset. “Chiudetemi il programma se non vi vado bene”, avrebbe detto il conduttore rispondendo alla reprimenda fatta dall’azienda, Giordano per ora resta al proprio posto solo grazie alla protezione di Fedele Confalonieri. Mario Giordano va ricordato anche per decine di saggi inchiesta sul malaffare Italiano fra cui: Silenzio, si ruba del 1997, Chi comanda davvero in Italia del 1998, L’Unione fa la truffa. Tutto quello che vi hanno nascosto sull’Europa del 2001, Attenti ai buoni. Truffe e bugie nascoste dietro la solidarietà del 2003, L’Italia non è più italiana del 2019 ed il recente Sciacalli. Virus, salute e soldi: chi si arricchisce sulla nostra pelle. Nel 2016 l’Ordine dei Giornalisti sanzionò Mario Giordano per aver diffuso odio etnico nei confronti dell’etnia rom a causa di un articolo su una rapina. Il grillo parlante continua a sussurrare agli orecchi dei Politici, che dal paese dei Balocchi si torna Asini, ma riceve solo ragli come risposta.

Immagine: https://www.pianetadonne.blog

 

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