Stefano Puzzer e l’Italia del futuro

 

Stefano Puzzer e l’Italia del futuro

La tecnica del potere non cambia mai. Il vostro beneamato Draghi ha avuto la sua incoronazione definitiva con il G20 romano e tutti si preparano alla nuova emergenza planetaria, quella che segnerà la definitiva accelerazione verso il traguardo finale che per l’Italia potrebbe segnare la fine del sogno nazionale: parlo dell’emergenza climatica.

Un’emergenza priva di senso che, per oscuri motivi – forse non troppo oscuri – viene mescolata ed anteposta all’emergenza ambientale, la vera emergenza.

Devono, però, ancora fare i conti con le capacità innate degli Italiani, con la loro abilità ad adattarsi e rigenerarsi, con la creatività e la fantasia del nostro popolo, con la tenacia e la volontà di ritrovarci come comunità.

Tutte queste cose le ho intraviste, come ho già scritto altre volte, nelle piazze anti “green pass”. Persone di tutti i ceti sociali, di tutte le provenienze politiche, delle più disparte formazioni culturali e religiose, vaccinati e non vaccinati si sono ritrovati insieme per richiedere non solo la libertà di scelta per tutti, non solo il diritto al lavoro, non solo l’uscita dall’opprimente cappa della società intesa come mercato, ma soprattutto di tornare ad essere Comunità. Comunità di destino, Comunità di valori che si può realizzare soltanto affrontando e superando tutti i momenti di frattura fra gli Italiani, artatamente creati; un’unità spirituale che in quelle piazze, anche se irrazionalmente, si respira.

E’ l’Italia nuova, l’Italia del futuro dalla quale bisognerà trarre fuori la visione che traspare e farne la nuova Idea su cui ricostruire le basi della nostra identità, già forte dei millenni di storia, cultura e civiltà che ci appartengono perché ne siamo gli eredi naturali.

E’ proprio questo spirito che fa paura ed è la ragione prima per cui l’Italia è sotto attacco oggi in modo specifico; un attacco che si manifesta in tutta la sua virulenza in questo periodo.

Io, che credo nei valori spirituali, che ho in me una profonda aspirazione al Sacro e ne sento vigoroso il Suo risveglio, vedo in queste manifestazioni, non la resistenza al vaccino, non l’opposizione al lasciapassare verde, ma il tentativo di ridare spazio e vita a tutte le istanze essenziali dell’essere umano che spontaneamente, più o meno consapevolmente, tendono ad unire in un nuovo legame sociale che possa capovolgere la società materialista, economicista, individualista che il liberismo ci ha regalato.

Sono forze spontanee, naturali, umane che possono travolgere tutte le false strutture che stanno inquinando la nostra vita contemporanea.

Nel quadro desolante della società attuale dove la Politica non esiste più, dove l’interesse dell’uomo viene ridotto soltanto a quello economico, dove la prospettiva di vita è solo nel mercato, un uomo con la sua semplicità ricca di valori e contenuti profondi, sta svolgendo una battaglia solitaria per l’Italia e gli Italiani, dimostrando una forza di volontà ed una capacità strategica fuori del comune, un uomo che incarna, non so se consapevolmente, ma sicuramente con attenzione e sagacia lo spirito di un’Italia nuova, l’Italia delle piazze di cui vi ho parlato: Stefano Puzzer.

Stefano è l’espressione del lavoratore, vaccinato, fornito di “green pass” disposto a sacrificarsi per valori altri ed ogni sua frase, ogni suo pensiero è rivolto agli altri. La sua protesta non avrebbe senso se fosse fatta per lui stesso, è proprio importante perché è fatta per coloro che non la pensano come lui ma che vengono emarginati dai talebani del vaccino e dai baciapile di regime.

La semplicità è la sua caratteristica prima, la pacatezza è l’altra; entrambe si riconoscono nel suo linguaggio e nelle sue azioni. Si dice contrario alla politica, ma sembra uno dei pochi, se non l’unico Politico di razza.

Quando il popolo italiano si sarà affrancato dalla paura del virus verrà tutto a costruire la nuova casa di tutti di cui Stefano Puzzer, in questo momento, è l’esempio più chiaro.

 

Immagine: https://www.ansa.it/

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