Nei guai di Draghi una speranza per l’italia
I talebani del vaccino stanno diventando un problema per Draghi; i vari Speranza e accoliti, che vogliono vaccinare, senza motivo, bambini, magari anche quelli sotto i 12 anni, donne incinta, malati cronici incompatibili, anche se potrebbero essere funzionali alla missione sperimentale di annullare definitivamente le capacità del nostro popolo, che è stata affidata al nostro presidente del Consiglio dai mandanti internazionali, sono un ostacolo per uscire dalla grave “impasse” in cui si trova.
Questa accelerazione per “inoculare” vaccini, che non immunizzano, ad ogni costo cozza con i primi risultati scientifici dopo oltre un anno di sperimentazione forzata e a pagamento. Già gli studi sulle miocarditi e pericarditi rivelano che il rischio di contrarre questi effetti collaterali è alto per giovani ed adulti mentre è pressoché nullo al di sopra dei 50 anni.
I provvedimenti già presi, come il lasciapassare verde, che da bravi schiavi chiamano con la lingua del loro padrone “green pass”, e quelli che vorrebbero prendere, come gli arresti domiciliari per i non vaccinati, sono tutti tesi ad obbligare al vaccino senza assumersene la responsabilità.
Questa non è dittatura ma è tirannide costruita sulla paura dei dementi che si lasciano influenzare dai venduti dell’informazione di sistema e dai sedicenti esperti dei ben pagati comitati scientifici.
Per fortuna c’è un popolo attento che resiste, che non nega l’esistenza del virus, non nega la sua virulenza, ma sa che è curabile, se preso per tempo, e si rifiuta di accettare delle imposizioni e dei provvedimenti che nulla hanno a che vedere con la salute della gente.
Questo popolo, che lascia intravvedere enormi potenzialità, che, per la sua composizione eterogenea, concretizza la percezione di un nuovo senso della comunità, che non si lascia intimidire dalle sempre più aspre restrizioni, può rappresentare un grosso scoglio, non tanto per il suo numero e la sua forza, per il momento bastano qualche cannone d’acqua e la violenza dei celerini per dissuaderlo, ma per la sua tenacia.
Il rischio che la protesta triestina potesse bloccare gli importanti rifornimenti, soprattutto di prodotti energetici, per l’Europa centrale ha messo in moto la Germania che ha chiesto o suggerito l’eliminazione immediata del “green pass”, soprattutto sui posti di lavoro e questo è il primo guaio per Draghi, perché rappresenterebbe un primo freno all’attacco che sta subendo l’Italia.
Il secondo guaio, forse più grave, deriva dal probabile ritardo o, addirittura, l’annullamento totale dell’arrivo dei soldi del “ricovery fund”: una risoluzione che salverebbe l’Italia dal capestro di un enorme prestito usuraio.
Per Draghi e il suo super governo di incapaci quest’ultima possibilità rappresenta un autentico stop alla distruzione sistematica dell’Italia, una sconfitta definitiva.
Intanto per bloccare le proteste, oggi, il Ministero degli Interni ha diramato il divieto di manifestare. Con la scusa della sicurezza, non si capisce se sanitaria o di altro genere, si vietano i cortei, i centri storici e i comizi.
Ma sono veramente convinti che è la piazza a fare paura o sono le sempre più visibili reazioni alle scelte anti-italiane del governo di persone nemiche dell’Italia, da parte di forze e poteri interni al sistema stesso?
Il coro univoco ed uniforme del cosiddetto pensiero unico dominante inizia a trovare brecce e deviazioni anche nei canali televisivi più importanti. Non è più solo una parte consistente del web a dare notizie difformi dalla vulgata di sistema, facilmente neutralizzabili con l’accusa di complottismo,
ora ci sono anche trasmissioni televisive di prima serata e delle reti nazionali più importanti che iniziano a porre dubbi sulla narrazione ufficiale.
Questi sono i sintomi di una reazione di sistema che rivela uno scontro in atto, sfruttando il quale possiamo salvare l’Italia.
Sono i guai di Draghi che rappresentano una speranza per l’Italia.