Il momento della verità si sta avvicinando nello scontro tra Occidente e Russia
Le provocazioni dell’Impero anglo USA si possono sopportare per un periodo di tempo ma alla fine la pazienza si esaurisce.
Questo è esattamente quanto i massimi responsabili politici e militari della Russia stanno cercando di far capire a Washington con un messaggio molto deciso che non proviene soltanto dal presidente Putin ma anche dal suo vice ministro degli esteri Sergei Riabkov.
L’escalation di violenza da parte del regime di Kiev, istigato dagli USA e dalla NATO, dimostra che esiste una direttiva che proviene da Washington per l’allargamento della guerra. Sono raddoppiate le forniture di armi all’Ucraina e tutto dimostra che gli strateghi USA hanno pianificato una guerra per procura contro la Russia in cui il regime di Kiev svolge il ruolo del provocatore. L’obiettivo di Washington è logorare la Russia in un conflitto di lunga durata.
Questo spiega l’enorme incremento di forniture di armi che il Pentagono sta dirigendo verso l’Ucraina attraverso la Romania e la Bulgaria. A sostegno dell’esercito ucraino gli anglo statunitensi e canadesi hanno inviato migliaia di militari in Ucraina mascherati da consiglieri militari ed hanno posizionato decine di caccia bombardieri F-15 nelle basi circostanti.
Probabilmente questo incremento di forze, apparentemente determinato dal massiccio accumulo di truppe russe alla frontiera con l’Ucraina, potrebbe essere scambiato per un piano di difesa ma in realtà non lo è. Gli Stati Uniti cercano di creare l’occasione per un conflitto fra Ucraina e Russia per trascinare la Russia in un conflitto da cui gli USA e la NATO si manterrebbero fuori, salvo fornire armi ed assistenza logistica al loro alleato di Kiev.
L’assistenza USA all’Ucraina è già costata forniture per 2,5 miliardi di dollari e si avvicina a superare i 4 miliardi. Ne vale la pena per cercare di neutralizzare il principale nemico dell’egemone americano sul fianco Est dell’Europa e mantenere il vecchio continente nello status di colonia americana.
In realtà il conflitto in atto nel Donbass è già una guerra per procura contro la Russia ed è una guerra che nzi si è intensificata nell’ultimo anno con bombardamenti ormai giornalieri su obiettivi civili come case, scuole e depositi di scorte alimentari delle Repubbliche del Donbass, con le inevitabili vittime civili.
L’Ucraina non rispetta gli accordi di Minsk, quelli stipulati nel 2015 che dovevano porre fine al conflitto e riconoscere una sostanziale autonomia delle repubbliche secessioniste dove risiede la popolazione di etnia russa. Questa guerra locale non basta più ed il piano degli strateghi americani è obbligare la Russia ad intervenire.
Washigton fa leva sul fatto che la Russia non potrebbe abbandonare centinaia di migliaia di cittadini con passaporto russo che vivono nel Donbass….Sarebbe costretta ad intervenire e la propaganda occidentale indicherebbe Mosca come aggressore, rovinando i rapporti già tesi della Russia con l’Europa. L’obiettivo finale di Washington rimane sempre quello di interrompere qualsiasi collaborazione economica, politica ed energetica della Russia con l’Europa e con la Germania, incluso il gasdotto Nord Stream che gli statunitensi vedono come il” fumo negli occhi”.
Putin si trova in una posizione di attesa evitando di cadere nel gioco sporco di Washington e piuttosto ha ribaltato agli USA la responsabilità di quanto accade ed ha inviato una precisa richiesta di garanzie di sicurezza che include lo stop all’allargamento della NATO verso est e la garanzia che non saranno realizzate basi militari e missilistiche in Ucraina.
Se la risposta sarà negativa da parte occidentale, come si prevede, allora la Russia si riserva di agire in forma tecnico militare alle provocazioni degli USA e della NATO.
L’Europa, salvo Polonia e paesi baltici, è decisamente restia a farsi coinvolgere in un conflitto con la Russia che sarebbe contrario agli interessi dei paesi europei. Tuttavia le classi dirigenti europee sono supportate dalla UE e dalla NATO, due organismi sostenuti da Washigton, in un tale intreccio di interessi che rende molto pericoloso prendere una posizione anti atlantista. Si rischia di persona di essere fatti fuori in senso politico (con scandali prefabbricati ad arte) o anche in modo fisico.
Putin prepara nel frattempo la sua contromossa che, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe essere il riconoscimento delle Repubbliche di Donetsk e di Lugansk con il conseguente invio di una forza russa di dissuasione. Una mossa che sarebbe acclamata in Russia come altamente patriottica e che renderebbe frontale la contrapposizione fra l’armata russa e le formazioni della NATO presenti nel paese. In quel caso la minaccia diventerebbe quella di colpire preventivamente qualsiasi installazione missilistica della NATO sul territorio ucraino e gli occidentali dovrebbero seriamente soppesare quali sarebbero le conseguenze di una guerra in Europa.
Sarebbe quello il “momento della verità” e ciascuno dovrebbe indicare da quale parte stare.
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