Lo Stato arbitrario dispone della vita dei sudditi

 

Lo Stato arbitrario dispone della vita dei sudditi

Nella lotta di resistenza ad uno Stato nemico che si arroga il diritto di entrare nella sfera individuale di tutti i cittadini e dettare arbitrariamente le sue direttive vessatorie senza alcuna base legale e costituzionale, bisogna essere consapevoli che l’assuefazione all’arbitrarietà ed alla usurpazione dei diritti apre la porta a vessazioni sempre maggiori.

Questo si percepisce dalla scarsa reazione che apparentemente si è riscontrata alle ultime misure del governo di Mario Draghi che, da quando si è insediato, continua ad emanare decreti a ripetizione esautorando il Parlamento e schiacciando ogni principio di carattere costituzionale.

La prima regola di coloro che si accingono ad una lotta di resistenza (pacifica ma determinata) è quella di non sottovalutare il nemico (lo Stato assolutista) e prevederne le mosse.

Di fatto l’obbligo vaccinale e le relative misure restrittive introdotte con l’ultimo decreto iniziano a rivelare la vera indole di Draghi e degli yes man che lo circondano: una personalità autoreferente che pretende di scavalcare qualsiasi ostacolo pur di perseguire le sue finalità.

Anche se l’obbligo riguarda al momento una categoria anagrafica, gli ultra cinquantenni, non si può escludere che questo venga esteso un domani a categorie diverse sulla base di una pretesa emergenza (ai quarantenni o ai trentenni).

Tanto meno si può escludere che, una volta creato il precedente, si possa estendere l’azione dello Stato e del governo ad altri aspetti della sfera individuale sotto la spinta di pretese esigenze di “benessere pubblico”, quali ad esempio necessità di bloccare i conti correnti di persone ritenute non conformi o espropriare i loro beni, la casa ed altro per presunte necessità sociali. Si può arrivare all’eutanasia per determinate categorie di malati o all’imposizione di microchip sottocutaneo, per esigenze di controllo, o finanche al sequestro di bambini dalle famiglie di appartenenza, qualora queste non siano ritenute in linea con i principi ideologici LGBT.

In un prossimo futuro si potrebbe assistere a molte altre imposizioni, una volta che accettato il principio di uno Stato che può attuare interventi nella sfera individuale con il pretesto della tutela del benessere pubblico.

Se oggi lo Stato o il Governo si arroga il diritto di escludere dal lavoro e dalla vita sociale coloro che non accettano di inocularsi un siero genico sperimentale che può produrre reazioni avverse, incluso la morte, sulla base di esigenze di “salute pubblica”, non si vede per quale altro motivo non possa un domani inventarsi altre imposizioni arbitrarie.

Il principio viene stabilito con un decreto e, se questo non trova opposizione, diventa un precedente che fa giurisprudenza.

La stessa imposizione di una sanzione una tantum di 100 euro a coloro che non si vaccinano, potrebbe sembrare poca cosa ma in realtà è il presupposto per altre sanzioni o misure di espropriazione che lo Stato può imporre a sua discrezione per ridurre all’obbedienza. Accettare tutto questo significa legittimare l’azione di uno Stato usurpatore.

Sembra chiaro che a questo punto leggi, norme e costituzione non hanno più alcun valore ma tutto viene travolto dall’arroganza del potere senza controlli di garanzia (latitanti da tempo) e senza una resistenza attiva dei cittadini, obnubilati da una ossessiva propaganda fondata su dati statistici falsati.

Il vero problema è quello del metodo con cui il governo pseudo tecnocratico, prima impersonato da Conte e soci e oggi da Mario Draghi, sotto la spinta di una perpetua emergenza, ha operato con la tecnica della “rana bollita” facendo poco a poco riscaldare le misure senza provocare strappi troppo bruschi in modo di assuefare la popolazione. Questo si è ottenuto passando dai blocchi totali (lock down) che hanno rinchiuso la gente in casa, alla chiusura delle attività commerciali (con rovina di migliaia di aziende), con l’imposizione di tamponi obbligatori a cui è seguita la direttiva che proibiva le cure preventive o domiciliari per imporre un unico protocollo di cure ministeriale (vigile attesa e paracetamolo) assurdo e controproducente, un’impostazione che non ha riscontri negli altri grandi Paesi europei perché nessuno di essi ha varato linee guida come quelle volute da Roberto Speranza. Il tutto senza contare una propaganda ossessiva che ha prodotto paura e assuefazione.

È un sistema preciso di ottenimento del consenso attraverso il controllo di tutti i media.

L’alternativa è resistere, opporsi pacificamente ma in modo determinato e non sottomettersi a imposizioni illegittime.

 

Immagine: https://www.today.it/

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