Arriva l’ultimo avviso per l’Occidente
Il cancelliere russo Lavrov ha dichiarato ultimamente che la NATO è entrata in una guerra per procura con la Russia e questa rischia di trasformarsi in una guerra nucleare.
Non era difficile comprendere che l’ostinazione della NATO ad inviare ogni tipo di arma offensiva in Ucraina avrebbe prodotto facilmente un allargamento del conflitto ma i governi europei, a rimorchio di Washington e della NATO, hanno proceduto in modo insensato su questa strada incuranti delle conseguenze.
Nessun tentativo di negoziato, né prima né dopo l’inizio del conflitto, ha prodotto la maggiore crisi in Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale. L’incompetenza e l’incoscienza dei leader occidentali coniugati con il servilismo diventano un cocktail esplosivo. In Europa siamo sull’orlo di una crisi che, come minimo, affosserà le economie e il livello di vita sociale delle popolazioni per gli anni a venire, come massimo, ci porterà in una guerra catastrofica.
L’escalation del conflitto è arrivata a colpire obiettivi militari e civili sul territorio della Federazione Russa, grazie alle armi fornite dalla NATO all’Ucraina.
Istruttori militari ed ufficiali della NATO sono già in Ucraina e addestrano commandos al sabotaggio ed agli attacchi terroristici contro obiettivi in territorio russo.
In parallelo ogni giorno ci sono notizie di nuove sanzioni contro la Russia e una campagna di denigrazione contro Mosca.
Giorno per giorno la qualità delle armi fornite all’Ucraina sta aumentando: installazioni di artiglieria semoventi, carri armati, veicoli corazzati, sistemi di difesa aerea, sistemi anticarro, sistemi a razzo sono già stati annunciati e parzialmente consegnati. L’esercito ucraino riceve dalla NATO comunicazioni spaziali, dati militari e designazione di obiettivi.
Si può pensare realisticamente che la Russia non risponda a questa campagna bellica che mira al suo annientamento?
Come avevamo previsto diventa palese la volontà di Washington di far durare il conflitto con la Russia per indebolirla, per soggiogare l’Europa, per inserire un cuneo nei rapporti fra Germania e Russia, Europa ed Eurasia, in modo da lasciare il campo libero al dominio USA.
Gli ucraini sono la parte sacrificale, la “carne da cannone” ma, subito dopo, vengono gli europei che saranno coinvolti nel conflitto. Germania e Italia, visto il numero e l’importanza delle basi militari USA presenti sul territorio, saranno le prime ad attirare i missili che i russi lanceranno per ritorsione.
Nel frattempo, una delle conseguenze della guerra in Ucraina sarà la militarizzazione dell’Europa che si svilupperà in funzione antirussa, con acquisti massicci di armi di produzione USA, a partire dalla Germania e da altri paesi, come l’Italia, che si adegueranno agli standard di spesa richiesti dalla NATO. Una vera manna per l’apparato militare industriale USA.
Come sempre accade le guerre apportano grandi profitti ai produttori di armi ma anche agli speculatori che approfittano per rialzare i prezzi dei generi di base, alle banche che finanziano i governi e ai consulenti del Pentagono che indicano la strada per massimizzare i profitti.
Miseria e carestia sono invece la prospettiva per molte popolazioni che si ritroveranno con la carenza di prodotti alimentari di base, con l’aumento dei costi dei carburanti, dell’energia ecc.
La Russia ha già cambiato le catene di approvvigionamento logistico verso l’Asia. Questo vale anche per gas e petrolio: in questo campo saranno i sanzionatori a sopportare le peggiori conseguenze in caso di carenza di energia ed è quanto si prospetta a breve.
Non è questo però il fulcro del problema. L’ossessione degli anglosassoni nel voler annientare la Russia può produrre un effetto opposto a quello sperato. Sarà la foga con cui le oligarchie globaliste vogliono neutralizzare Putin, che si oppone all’ordine mondiale di marca statunitense, il fattore che può tradire coloro che hanno aperto la caccia a Putin.
Basta una sola mossa sbagliata, e potrebbero partire i missili dell’annientamento nucleare che non lascerebbero scampo a nessuno. Ma questa è una prospettiva troppo al di fuori dei calcoli degli strateghi della Casa Bianca perché venga presa sul serio. Il “paese eccezionale” pensa sempre di uscire vincitore poiché il destino gli riserva il dominio sugli altri popoli. Una illusione che potrebbe essere infranta da sibilo di un missile Sarmat che arriva all’ultimo momento a chiudere un ciclo della Storia.
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