Mentre in Ucraina si continua a combattere, (inutilmente) per volere dell’occidente, membri e alleati di quell’occidente, non hanno altro da fare che aprire nuovi scenari di scontro. Turchia ed Israele continuano ad aggredire militarmente la Siria, uno dei principali alleati della Russia in quella che a tutti gli effetti, è già una guerra mondiale.
Biden in un recente viaggio in Giappone dichiara che se alla Cina vien voglia di allungare le mani su Taiwan gli USA sono pronti ad un intervento militare, affermazione subito smentita dal suo staff, informato che mentre lui faceva queste dichiarazioni, due formazioni di caccia, congiunte una russa e l’altra cinese, facevano il periplo sul Giappone. Un chiaro messaggio di cui nessun media ci ha relazionato. Come nessuno ci ha informato della guerra marittima che si sta svolgendo nel Golfo persico. Procediamo con Ordine: All’inizio di marzo una petroliera battente bandiera Iraniana viene fermata dalle autorità greche nell’isola di Karystos su mandato del dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, il carico viene sequestrato, ed i 19 membri dell’equipaggio arrestati. Il sequestro è avvenuto in quanto la petroliera risulta di proprietà di un armatore Russo, e viene fatto rientrare, nelle sanzioni alla Russia, nonostante la proprietà del carico sia documentata come Iraniana, il tribunale di Atene, con la sentenza di sequestro autorizza anche il trasbordo del carico: “il petrolio verrà trasferito su un’altra petroliera che salperà per gli Stati Uniti“. Un funzionario del governo Iraniano in una intervista Al Jazeera, ha comunicato la convocazione dell’ambasciatore greco, la denuncia della: “Continua violazione dei regolamenti internazionali e del libero commercio da parte dell’amministrazione Usa”, e ha chiesto l’immediato rilascio dell’imbarcazione. “Atene intende consegnarne il petrolio agli Stati Uniti. Questo è inaccettabile e avrà conseguenze negative per la Grecia. Questo è un atto di pirateria ed è in conflitto con il diritto internazionale”.
Atene non risponde, il carico salpa per gli Stati Uniti, e l’avvertimento iraniano resta inascoltato.
Maggio 2022 la Guardia della Rivoluzione Iraniana, annuncia il sequestro di due petroliere greche in transito nelle acque del Golfo Persico, la Prudent Warrior e la Delta Poseidon. Una delle petroliere stava trasportando un carico di petrolio da Bassora verso gli Stati Uniti. Il sequestro è stato eseguito nel corso di un’operazione coordinata da parte delle forze della quarta e quinta aeronavale dei Pasdaran. Il ministero degli Esteri greco ha riferito che le due petroliere sono state prese d’assalto da uomini armati in acque internazionali. Secondo Atene un elicottero iraniano è atterrato sulla Delta Poseidon, “Uomini armati hanno catturato l’equipaggio (..) “Un incidente simile è stato segnalato su un’altra nave battente bandiera greca” Il ministero degli Esteri Iraniano ha convocato l’incaricato d’affari della Svizzera, che rappresenta gli interessi degli Stati Uniti a Teheran. Il ministro degli esteri ellenico convoca l’ambasciatore Iraniano e giudica il sequestro come un “violento atto di Pirateria”, richiedendo l’immediato rilascio delle navi e del loro equipaggio, dichiarando altresì che questi eventi avranno “conseguenze particolarmente negative” in termini di rapporti tra Teheran e l’Unione Europea di cui la Grecia è membro. È stato inoltre consigliato ai cittadini greci di non frequentare l’Iran per nessun motivo.
Intanto dal porto liberato e sminato di Mariupol dove sono stati neutralizzati più di 12 mila oggetti esplosivi, la nave russa “RM 3” lascia il porto carica di 2.500 tonnellate di acciaio, è la prima imbarcazione, da due mesi, a lasciare la costa del Mar d’Azov, a cui seguiranno a breve la navi cariche di grano, bloccate nei porti ucraini. Le autorità ucraine accusano i russi di “pirateria” in quanto il carico sarebbe frutto del saccheggio degli impianti siderurgici della acciaieria di Azovstal, definitivamente espugnata dalle truppe russe. L’imbarcazione, diretta a Rostov sul Don, era accompagnata dalle unità della base navale di Novorossijsk della flotta del Mar Nero.
Intanto nelle acque del Pacifico occidentale, la Cina muove le sue navi per una maxi esercitazione militare. L’annuncio è arrivato dal portavoce della Marina militare cinese, Gao Xiucheng, L’addestramento, ha scritto il Global Times, ha chiamato in causa una formazione di unità navali di attacco con la prima portaerei del Paese, la Liaoning, e altre sette navi, tra cui cinque cacciatorpediniere. La Cina ha fatto sapere che la mossa “non è diretta contro alcuna parte”, tuttavia, l’area nella quale si sono svolti i movimenti navali è diventato terreno di attrito tra la Cina, da una parte, e Usa e Australia dall’altra. Ultimo particolare non da poco, le suddette esercitazioni sono avvenute a stretto giro dal contestato accordo sulla sicurezza firmato dalla Cina con le Isole Salomone, che permetterebbe alla Cina di avere nel piccolo stato una presenza militare permanente, se non addirittura una base navale. A livello militare marittimo la Cina non è ancora al livello di Washington, o di altre potenze occidentali, ma gestisce comunque la più grande marina del mondo per numero di navi. Le esercitazioni navali sono diventate il fulcro dell’esercito cinese degli ultimi anni. Si ritiene che possano essere svolte per limitare la mancanza di esperienza al combattimento dei cinesi, esperienza che risale ormai a quattro decenni fa.
Il termine “pirateria” dal latino “piratæ”, che significa “tentare”-“assalire”, pare tornato prepotentemente di moda, ma è etimologicamente errato, Pirata infatti letteralmente è un “assalitore” (come da etimo), che agisce per sé o il proprio equipaggio, vi sono svariati sinonimi, fra cui bucaniere, corsaro, etc., però nella storia con questo ultimo termine si identificava chi non agisce per un proprio tornaconto, bensì per un governo, di cui si batte bandiera. Nelle rispettive denunce Iraniane verso la Grecia, e greche verso l’Iran, potremo rispolverare i due apparentemente simili sinonimi, il sequestro greco della nave Iraniana è un atto di Pirateria, (la refurtiva non viene neppure utilizzata dalla Grecia) la legittima rappresaglia Iraniana può essere letta come un’azione corsara. L’accusa di pirateria da parte Ucraina, invece è semplicemente irricevibile, poiché una nave Russa, salpa dal porto di una città Russa, Mariupol. Strani tempi, sarebbero piaciuti a Salgari.
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