La potenziale espansione dei BRICS determina la formazione di una nuova realtà internazionale

 

La potenziale espansione dei BRICS determina la formazione di una nuova realtà internazionale

La partecipazione di Putin al vertice dei BRICS è suonata come un campanello d’allarme per gli USA – Lo ha riportato anche la stessa stampa americana.

La l’apparizione come protagonista del presidente russo Vladimir Putin al 14° vertice BRICS ha inviato un messaggio inquietante agli Stati Uniti. Gli analisti internazionali hanno sottolineato che il presidente cinese Xi Jinping ha fornito al capo della Federazione Russa “il palcoscenico internazionale più fragoroso” dall’inizio dell’operazione speciale in Ucraina”. Il gesto dovrebbe essere visto come un “severo promemoria” per gli Stati Uniti della loro fallita campagna anti-russa.

La presenza diretta del presidente Putin ha dimostrato l’importanza strategica della Russia in diverse parti del mondo e il desiderio di alcuni paesi chiave di non aderire al boicottaggio commerciale occidentale, questo in sostanza hanno affermato altri osservatori.

Il rafforzamento dei BRICS è stato messo in risalto dall’ammissione di nuovi soci, fra cui Argentina e Iran e si parla del ruolo crescente dell’associazione su scala globale e tale sviluppo indica che è in atto una significativa riformattazione del sistema delle relazioni internazionali, basato in precedenza sull’idea di dominio totale degli USA. Questa non è soltanto un’opinione ma è anche una constatazione che si deve al fatto che il gruppo dei BRICS rappresenta oggi il 25 % circa del PIL mondiale e, in termini demografici, il 43% circa della popolazione mondiale. Rispetto all’Occidente che, nel suo complesso, rappresenta l’11% della popolazione (incluse Canada e Australia) questa realtà dimostra la crescente influenza economica e politica di questo gruppo di paesi.

Il 27 giugno, il Ministero degli Esteri russo ha riferito che Teheran e Buenos Aires avevano presentato domanda di inclusione nei BRICS. Il giorno successivo, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha affermato che la decisione di accettare nuovi membri sarà presa sulla base del consenso. Un consenso che appare scontato nell’ambito del gruppo.

Tale ampliamento del  gruppo dei BRICS è una risposta molto effettiva  al G7 occidentale dovuta al fatto che l’organizzazione ha un grande futuro. Questi sono paesi con un’economia reale, e non gonfiati con tutti i tipi di derivati in uso nelle economie occidentali ​.

Facile prevedere che i BRICS diventeranno un centro di attrazione per quei paesi che vorranno mantenere la propria sovranità statale. L’ingresso di queste nuove economie sarà una tappa nello sviluppo del blocco. Inoltre, si conferma la tendenza in aumento nel mondo multipolare. Questo comporta un cambiamento nella sfera della struttura economica internazionale che, fino ad ora, era sbilanciata a favore del dominio economico e finanziario anglo USA in particolare. Proprio in questo periodo si sta formando una nuova realtà politica ed economica mondiale, come vari esperti economici iniziano a notare.

Tramonta il vecchio sistema delle regole dettate dai globalisti anglo USA che, fino a ieri, predicavano la divisione produttiva del lavoro sulla base dei parametri di costo e applicavano lo sfruttamento delle risorse dei paesi in via di sviluppo. I paesi emergenti del gruppo lavorano per migliorare la loro base produttiva, per investire sulle infrastrutture e valorizzare le proprie risorse.

In prospettiva sarà modificato il nuovo scenario internazionale che andrà a capovolgere tutti i dogmi del sistema economico dominato dalla finanza occidentale di impronta neoliberale. Una prospettiva che sconvolgerà i vecchi equilibri nel giro di pochi anni grazie anche al crescente peso politico delle potenze emergenti come Cina, India e Brasile, oltre alla Russia impegnata in una lotta esistenziale con l’Occidente.

Il messaggio è molto chiaro e rappresenta un’opportunità per quei paesi che vorranno affrancarsi dalla vecchia dominazione USA occidentale e trovare nuovi poli di sviluppo. Rimangono le vecchie province dell’impero USA che poco a poco, come sta accadendo all’Europa, sospinte dalle crisi energetiche e sociali, già da oggi iniziano a perdere peso ed influenza a scapito degli emergenti.

L’infallibile legge della Storia dei cicli e della caducità del potere andrà ancora a prevalere a scapito di coloro che ritenevano impossibile il crollo del vecchio Impero.

 

Immagine: https://www.globalist.it/

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