La vita è lotta

 

La vita è lotta

Era un mio fermo convincimento quando, a 17 anni, ho conseguito la maturità classica. Oggi, ad un mese dal compimento dei 75 anni, devo confermare che avevo ragione ed aver orientato la mia vita sempre in questo modo mi rende orgoglioso di quello che sono stato, di quello che ho fatto e di quello che farò finché avrò vita.

La vita è lotta per tutti, anche per quelli che non se ne rendono conto: è una lotta prima di tutto interiore per scegliere se affrontarla per un arricchimento dei valori spirituali o abbrutirsi nel raggiungimento di illusori, ma apparentemente gratificanti, successi materiali.

Io credo che la vita sia la lotta per il giusto equilibrio fra questi due elementi, cosa che, a parer mio, rispetta l’esatta valutazione antropologica dell’essere umano. L’arricchimento interiore (che in modo molto semplicistico viene definito la lotta tra il bene ed il male) non può prescindere dalle ragioni profonde per cui ci si impegni nel conseguimento dei successi nella vita di ogni giorno.

Io, ed è questo il motivo del mio orgoglio, ho operato, da sempre e continuamente, per il raggiungimento di una visione del mondo che abbia l’Uomo (identificando con questo termine l’essere umano, sia esso maschio che femmina, -tertium non datur – pur con le loro differenti e caratterizzanti peculiarità) come centro della Natura, di cui è il cultore, lo studioso e il difensore in modo da poterne studiare, approfondire, attuare e difendere le leggi.

Nonostante sia presente, talvolta in modo importante, l’impronta spirituale in ognuno di noi, questa impronta va approfondita e curata altrimenti si perde, come l’hanno persa tutti coloro che hanno sprecato la loro vita o nel voler soggiogare gli altri e sottometterli per squallidi fini di potere materiale, come sta avvenendo oggi soprattutto nel mondo occidentale, o nel fingere di non accorgersi di questa volontà di sottomissione aiutando così la criminale azione, per squallidi e provvisori benefici materiali, come sta facendo adesso la quasi totalità della classe politica e dirigenziale italiana, o nel fregarsene riccamente di tutto e di tutti, come fa la grande maggioranza del popolo italiano, che pensa di poter tutelare le proprie risorse, di qualsiasi genere, girandosi dall’altra parte.

In questo quadro desolante qualche attenuante i nostri giovani ce l’hanno. Siamo noi che abbiamo consentito che la nostra scuola, invidiata e copiata da tutto il mondo, fosse distrutta, siamo noi che abbiamo permesso la dissoluzione della famiglia, siamo sempre noi che abbiamo abdicato, tranne per fortuna le dovute eccezioni, al nostro ruolo di padri e di madri, siamo ancora noi che non abbiamo impedito che le più aberranti, devianti e antiumane visioni, cosiddette moderne, diventassero presenza quotidiana e corruttrice su tutte le televisioni ed i giornali nessuno escluso, secondo un distorto e contronatura concetto di libertà. In questo modo abbiamo impedito ai giovani, per fortuna non tutti, di sviluppare il loro senso critico, la loro capacità creativa, insita in modo prepotente nel DNA del popolo italiano, come dimostra la storia che non si studia più.

Sono queste aberrazioni che irrazionalmente ci fanno stare male, e il nostro non fare nulla accelera il percorso distruttivo della grande vitalità, dimostrata dalle enormi vestigia italiane, nostro patrimonio, non vendibile ma distruttibile, da sempre.

Oggi ci prospettano il contentino delle elezioni per non cambiare nulla, nessuno solleva questi problemi ma neanche quelli materiali più macroscopici: nessuno condanna il criminale PNRR, creato per controllarci, digitalizzarci, schiavizzarci, per di più indebitandoci per le future generazioni; nessuno critica la svendita di tutto ciò che avevamo creato negli anni (l’elenco sarebbe troppo lungo); nessuno avvia azione penale contro chi ha consapevolmente tramato contro l’Italia; nessuno indaga per annullare e reprimere il drammatico aumento dei costi delle materie prime e delle bollette falsamente attribuita alla criminale scelta anti-italiana di fare sanzioni contro uno dei nostri più importanti collaboratori commerciali, la Russia; e potremmo continuare a lungo.

Allora bisogna capire che il loro obiettivo è sottrarre l’Italia agli Italiani, quelli veri, quelli che sentono tutto il peso della nostra enorme eredità storica e culturale; non bisogna più girare la testa dall’altra parte, dobbiamo tornare a lottare soprattutto noi di una generazione ormai vecchia, perchè non possiamo tradire le nostre vite passate fatte di sogni, di lotte, di rivoluzioni ormai fallite e tradite dai più ma non possiamo lasciare ai nostri nipoti, che non lo capiscono, questo mondo di merda.

Il 25 settembre o non andiamo in massa a votare o andiamoci per scrivere sulla scheda un enorme VIVA L’ITALIA, consapevoli che è solo l’inizio per salvare il futuro dei nostri nipoti.

 

Immagine: https://www.discovermagazine.com/

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