Autodeterminazione

 

Autodeterminazione

2 Ottobre 2022, un altro sassolino nell’ingranaggio della macchina da guerra “UNIPOLARE” Israelo Statunitense, con i propri Vassalli valvassini e valvassori, viene lanciato, nel totale silenzio dei media di regime, ormai ridotti al ruolo di menestrelli, adatti solo a magnificare le lodi del re, ad un trinariciuto (e trivaccinato) pubblico di servi della gleba. In Bulgaria, il paese più povero della Ue, di cui fa parte dal 2008, (nella Nato dal 2004) si è votato per la quarta volta in poco più di un anno e mezzo.

Al Momento in cui scrivo questo articolo sono usciti i primi exit poll, che darebbero il testa l’ex premier conservatore Boyko Borissov, leader del partito politico GERB con un risultato che si attesta intorno al 25%, ma che vede l’entrata in parlamento di sette partiti, il che renderà molto difficile e complicata la ricerca di maggioranze e stabilità. Il partito socialista BSP, con posizioni apertamente filo-russe sulla guerra in Ucraina, è la quarta forza Politica del Paese, con una percentuale compresa tra il 10,2 e l’11,2%. Leggermente inferiore è il sostegno ricevuto dalla formazione ultranazionalista “Vazrazhdane” (Rinascimento), anch’essa filorussa, che sostiene l’uscita della Bulgaria dall’Unione Europea e dalla Nato, che si attesta intorno al 10,0% . L’affluenza alle urne, è stata inferiore al 40%. La vittoria delle forze pro Nato/Ucraina, riesce a vincere solo per l’appoggio del partito Filoturco Dps. Lasciando comunque la Bulgaria divisa a metà fra Filo Nato e Filo Putin. In Ungheria Il Primo ministro Viktor Orban, che non ha mai ratificato le sanzioni alla Russia, da buon “Dittatore” come dipinto dai media occidentali, decide, di far decidere, sulla politica estera e le relative ripercussioni economiche i propri connazionali, con il metodo “illiberale” di un referendum. “Le sanzioni contro la Russia sono state introdotte in maniera antidemocratica, perché è stata una decisione dei burocrati di Bruxelles, per la quale stanno pagando i cittadini europei”, ha detto Orban, aggiungendo che “dobbiamo conoscere l’opinione della gente” e “per la prima volta in Europa, in Ungheria chiederemo il parere sulle sanzioni”. (Probabilmente la “Comunità internazionale” non ne riconoscerà la validità, perché le votazioni sono valide solo se a vincere è la linea imposta da Londra, New York o Tel Aviv. “Il motivo dei guai economici è la risposta di Bruxelles alla crisi in Ucraina, a causa delle sanzioni i prezzi dell’energia sono aumentati più volte.

L’aumento dei prezzi dell’energia ha causato un aumento dell’inflazione in tutti i paesi – precisa Orban -. Questi terribili ‘prezzi dell’energia’ non sono il risultato di processi economici. (..) non è l’economia, ma la politica, ovvero le decisioni di Bruxelles, ad essere responsabili dell’aumento dei prezzi dell’energia”.

Il premier ungherese si è poi detto convinto che “se le sanzioni imposte alla Russia verranno revocate, l’economia europea sarà in grado di ritrovare la sua forza”.

A Belgrado, 17 settembre. Più di 200 mila ortodossi sono scesi in piazza durante l’Europride voluto dall’Ue proprio in Serbia come provocazione verso il governo serbo, per manifestare la propria vicinanza alle politiche militari e soprattutto “spirituali” della Russia. I patrioti serbi hanno manifestato portando le icone di Cristo, la Vergine Maria, San Michele Arcangelo e le immagini di Putin e della Z per ribadire la loro opposizione al Nuovo Ordine Mondiale. Nei giorni che hanno visto l’elezione di Lady Aspen a (probabile?) futuro primo ministro italiano nelle martoriate terre del Dombass, si sono tenute libere elezioni per l’adesione di quelle terre alla Federazione Russa. I rusultati sono stati di una maggioranza “Bulgara”, Repubblica Popolare di Donetsk 99,23% Repubblica Popolare di Lugansk 98,42 – Oblast di Zaporozhye 93,11 – Oblast di Kherson 87,5 . Dati resi ufficiali su una piazza rossa addobbata a festa, direttamente dalla voce di Vladimir Putin, in un tripudio di bandiere russe. Bandiere, che vediamo sempre più spesso sventolare in molte capitali Europee, e non solo.

Notizia dell’Ultima ora in Burkina Faso, si è svolto un nuovo colpo di stato, il secondo in 8 mesi. I Golpisti del Movimento patriottico per la salvaguardia e la restaurazione (Mpsr) guidati da Capitano Ibrahim Traoré, depongono il Presidente Paul-Henri Damiba, considerato troppo vicino a Parigi. La Francia, ex potenza colonizzatrice, è ritenuta responsabile di aver minimizzato la propria presenza militare aprendo di fatto agli attacchi jihadisti nella parte settentrionale del paese. Traoré ha sciolto il governo, sospeso la costituzione, ed è intervenuto sulla tv di Stato occupata, rivolgendosi al “Popolo del Burkina Faso”, affermando: “a causa del continuo deterioramento della situazione della sicurezza, abbiamo preso provvedimenti per riorientare la transizione” -Damiba pare si sia rifugiato all’interno dell’ambasciata Francese a Ouagadougou, assaltata da dimostranti con lanci di pietre e gas lacrimogeni, le barriere esterne sono state date alle fiamme. Nelle piazze risuonavano cori contro l'”Imperialiasmo occidentale”, fra le fiamme il personale diplomatico francese, ha visto bandiere burkinabè sventolare insieme a bandiere russe, e ascoltato il grido di battaglia dei dimostranti: “Nous voulons la Russie” – “Vogliamo la Russia”.

Il Burkina Faso vede una situazione politica e umanitaria instabile da molti anni. Gruppi armati, dello Stato islamico o della rete terroristica di Al-Qaeda, finanziati dagli Emirati e dagli Stati Uniti, sono attivi nell’area così come nei vicini Niger e Mali. Nonostante i ricchi giacimenti d’oro, il Burkina Faso soffre da tempo le conseguenze di siccità e carestie, Nel paese si sta avverando quanto successo in Mali, dove l’incapacità delle truppe Onu di offrire sicurezza alla società, ha spinto il governo ad interim del colonnello Assimi Goïta ha puntare sulla Russia, che ha inviato le truppe della compagnia privata Wagner, vicina a Vladimir Putin. Nessun Paese africano può raccontare l’insurrezione e l’orgoglio meglio del Burkina Faso. In un continente in cui molti presidenti manovrati dall’occidentali, vogliono imporsi, i burkinabè hanno insegnato che è possibile prendere in mano il proprio futuro. La società civile burkinabé ha ben accolto la presa del potere da parte dei militari del Mpsr. A Ouagadougou c’è stata una grande manifestazione di piazza, con migliaia di persone in festa. Il Movimento salviamo il Burkina Faso, un collettivo di organizzazioni della società civile guidato da Valentin Yambkoudougou che ha organizzato diverse manifestazioni ostili al governo si è detto vicino ai rivoltosi. Mentre l’occidente guarda verso il burattino Zelenski, che per la sua minaccia di uccidere i russi uno per uno, sarà insignito probabilmente del Nobel per la Pace, i paesi poveri del mondo, guardano alla Russia di Vladimir Putin, come ancora di salvezza, per non essere fagocitati nell’unipolarismo dominante. Comunque si evolverà l’operazione speciale i Ucraina, la guerra “Contro il mondo moderno” per dirla alla Evola è già vinta.

Qualcuno avverta Giorgia Meloni, che in quanto “Autodeterminazione dei popoli, siamo stati superati anche dal Burkina Faso..

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