RM4/2022 – una speranza disattesa
E’ passato quasi un mese da quando le forze “antisistema”, che dovevano cambiare il mondo, non sono riuscite a far eleggere nemmeno un rappresentante, ed i vari capi, capetti, blogger, i(ni)nfluercer, librai, guru e concubine invece di cospargersi il capo di cenere, e sedersi ad un tavolo per programmare un futuro, continuano con i distinguo, e reciproche diffamazioni.
C’è chi accusa l’alleato di tramare nell’ombra, chi disconosce i propri leader, chi ritira fuori tesi complottiste di operazioni eterodirette dal sistema, chi molla tutto con dichiarazioni autoreferenziali, (sono gli altri che hanno sbagliato, non certamente Io). Il tutto chiaramente non in una pubblica assise, organizzata magari per arrivare ad un congresso unitario, ma attraverso i soliti social, Facebook, Instagram, Tik Tok, Telegram etc. Bene ha fatto Vladimir Putin ad inserire “Meta”, la società statunitense che controlla Facebook, Instagram, WhatsApp e Messenger fra le organizzazioni terroristiche.
Non nego che nella notte fra il 31/10 ed il primo novembre, la notte di Halloween, guardando il cielo ho espresso un desiderio. Avevo letto da qualche parte che in quelle ore sarebbe transitato un asteroide con un diametro di oltre 500 metri, l’ RM4/2022, classificato dalla NASA come: “potenzialmente pericoloso”. Vero che spesso, vista l’involuzione del genere umano ho “tifato asteroide”, ma per questa volta non aspiravo ad una colluttazione tipo Tunguska, mi sarebbe bastato, come visto in libri, fumetti e cinema, un’eventuale onda elettromagnetica che cancellasse ogni dato digitale. Saremmo stati finalmente tutti liberi, tutti con lo stesso conto in banca (0) e la politica sarebbe dovuta tornare nelle piazze.
I movimenti “antisistema”, che tutti insieme hanno raccolto poco più di un milione di voti ( meno di “Alleanza Verdi e Sinistra”), senza un’ideologia di fondo o un programma politico, si stanno dimostrando speculari ai partiti di sistema, che avrebbero dovuto sostituire. Con tanto di reciproche accuse di “comunismo” o “nazifascismo”. Per Italia Sovrana e Popolare, formata da Ancora Italia, di Francesco Toscano, più “Partito Comunista” di Marco Rizzo e altre frattaglie, il nemico da sconfiggere non è il liberismo o l’atlantismo, ma il sempre attuale “pericolo fascista”, ormai presente in tutti i comunicati e nelle lunghissime e noiosissime dirette di Francesco (Capitan Nduja) Toscano. Per il prossimo mese è previsto un congresso, dove i pochi sopravvissuti dell’originale progetto di Diego Fusaro di superamento della dicotomia “destra-sinistra” saranno fatti fuori.
Dall’altra parte (parlando solo dei movimenti maggiori, ma per i restanti valgono più o meno gli stessi concetti), Italexit di Gianluigi Paragone, ha raccolto tutto il mondo “destro” dagli esuli di Forza Nuova, a Casapound (compresi alcuni della corrente adinolfiana filo-ucraina) più, leghisti “bossiani” che aspettano ancora la secessione, e che accusano I.S.P. di essere una fotocopia (e anche mal riuscita) della sinistra grillina. Tutti certi di entrare in parlamento e aprirlo “come una scatola di sardine”, basandosi sui like e sull’errata convinzione che chiunque non avesse il green pass li avrebbe votati.
Il tema vax no-vax, green pass-no green pass, ritenuto principale si è dimostrato secondario. Molti oppositori, si sono fatti promotori di un “astensionismo rivoluzionario”, anche alla luce del fatto che un drappello di una decina di persone al massimo, per giunta divise fra loro sarebbero state comunque ininfluente. Fra le prime manovre del Governo Meloni, il reintegro dei sanitari sospesi e l’avvio di una commissione d’inchiesta sulla gestione pandemica, di fatto l’unica richiesta politica condivisa dal fronte del dissenso, manovra che di fatto, ha legittimato tutti quelli che hanno votato FDI al posto di ISP, Italexit, Vita, etc. secondo la logica del “voto utile”.
I prossimi mesi saranno difficilissimi, non solo per l’Italia ma anche e soprattutto per questi soggetti politici che pensavano di intercettare il malcontento popolare sui social. Molti dei loro capipopolo dovrebbero trovandosi altri hobby (consiglio numismatica o filatelia, così imparano pure un po’ di geografia), e lasciare lo spazio a chi vuole realmente costruire una nuova visione politica.
Per fortuna nel mondo associativo e della cultura qualcosa si sta muovendo, e si è tirato fuori dalla naftalina, candidandosi a nuovo agitatore delle piazze, anche qualche vecchio marpione, criticabilissimo, per carità, ma almeno con uno staccio di visione politica. Personalmente se fossi Toscano, Paragone, la Cunial, etc, e mi vedessi scavalcare da Gianni Alemanno un pensierino sulle strategie lo farei.
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