2022 – l’anno della fine dell’ordine mondiale made in USA
Come si può facilmente prevedere, l’anno trascorso è stato l’ultimo per il dominio dell’Occidente a guida anglo USA e che ora sta combattendo soltanto battaglie difensive per mantenere la sua vecchia posizione egemonica.
Questa constatazione si ricava dal fatto che la guerra contro la Russia, nonchè la campagna di sanzioni, sostenuta dalle nazioni della NATO, non hanno ottenuto il sostegno degli altri paesi del sud del mondo e delle potenze emergenti come India, Cina, Indonesia, Sud Africa , Brasile e tanti altri paesi dall’America Latina all’Asia ed all’Africa.
Questo è dovuto non tanto alle virtù della Russia quanto piuttosto all’interesse nazionale di molti stati indipendenti di avere buoni rapporti di cooperazione ed amicizia con la Russia che viene vista come potenza antagonista dell’Occidente.
Il motivo per cui questi paesi manifestano vicinanza alla Russia si trova nel sempre presente desiderio di libertà di determinare come svilupparsi, e non di cercare il proprio posto nella “catena finanziaria e alimentare” guidata dagli Stati Uniti.
Si può dedurre che Il vecchio ordine mondiale è morto e tramontato. Gli ultimi tentativi di rilanciarlo – vedi lo svolgimento del cosiddetto “vertice delle democrazie” da parte degli Stati Uniti nel 2021 – non erano più solo espedienti privi di significato, ma addirittura sforzi patetici e propagandistici.L’ordine occidentale è tramontato perché i suoi governanti, i paesi economicamente più sviluppati e armati del mondo, hanno perso la capacità di determinare la vita degli altri. Il neocolonialismo oggi ha segnato il suo punto più basso con il rifiuto dell’Africa in blocco di seguire i vecchi schemi di sfruttamento imposti dalle potenze europee e dagli Stati Uniti. Il vertice africano convocato dagli Stati Uniti è stato un totale fallimento.
L’unico strumento rimasto nel 2022 per gli Stati Uniti e l’Europa è la coercizione. Sembra evidente che questa sia piuttosto debole come base per una cooperazione internazionale. Oggi esiste l’alternativa per questi paesi di rivolgersi ai programmi di sviluppo promossi dalla Cina.
Gli Stati Uniti ed i loro satelliti europei possono ancora ricorrere alle pressioni ed al ricatto per richiedere l’obbedienza, in questo modo è impossibile creare qualcosa di nuovo.
Questa esigenza di ridurre la dipendenza dall’Occidente sta diventando un’importante condizione di sviluppo per molti paesi dell’Asia, dell’Africa, del Medio Oriente e dell’America Latina, gli Stati Uniti e gli alleati non sanno ancora come rispondere a questa sfida.
Di sicuro questo anticipa quali saranno le grandi sfide per i prossimi anni fra le grandi potenze per accaparrarsi le risorse di cui necessitano, non soltanto quelle energetiche ma anche quelle che riguardano i metalli rari, quelle alimentari e quelle relative ai fosfati, alle sementi ed a una serie di prodotti che non sono reperibili nei paesi industriali sviluppati. È stato troppo facile fino ad ora ricorrere allo sfruttamento neocoloniale, queste armi diventano spuntate quando il numero dei concorrenti si è ampliato sulla scena internazionale.
Attualmente gli Stati Uniti, l’Europa e i loro pochi alleati si stanno trasformando in un campo militare che si oppone al resto dell’umanità e segue l’egemone USA nella sua precisa volontà di disarticolare la Russia per poi passare (nel loro intento) a regolare i conti con la Cina con il pretesto di Taiwan. Una follia bellicista in cui gli USA cercano di trascinare anche gli alleati europei, al momento, riluttanti.
Il vantaggio di cui gode ancora il blocco occidentale è il disporre di risorse che sono enormi. Finora è in grado di avere una posizione di vantaggio sul commercio internazionale e sulla finanza, ma è strettamente tallonato dalla Cina che cresce con un ritmo esponenziale.
Non bisogna dimenticare l’importanza dei valori propugnati in questo momento dalla Russia: molti paesi del mondo sono dalla parte della Russia perché sono disgustati e dalla distruzione dei valori tradizionali promossa dagli Stati Uniti e dall’Europa occidentale.
La dottrina LGBT e il transumanesimo, tipico dell’occidente liberal, non sono concetti che entusiasmano il mondo islamico, né quello induista, o cinese e confuciano.
Sarà un processo indubbiamente lungo che richiederà enormi sacrifici per i popoli che desiderano affrancarsi dalla sudditanza e che vogliono riconquistare la propria sovranità. La guerra in Ucraina è destinata ad essere uno spartiacque fra il vecchio e il nuovo ordine.
L’Ucraina è in questo momento un paese che fa da cavia alle mire espansioniste della NATO, come in passato hanno fatto da cavia paesi come l’Iraq, l’Afghanistan, la Siria, la Libia, tutti sacrificati e destabilizzati dalle guerre americane. Sono però le esperienze dolorose che hanno aperto la strada a questo processo di cambiamenti.
Non sarà più possibile per Washington nascondersi dietro la retorica dell'”esportazione della democrazia” o dell'”ordine basato sulle regole”, perchè ormai il gioco sporco di destabilizzare per poi imporre il proprio ordine lo hanno compreso in molti.
La Russia con la sua operazione speciale ha rotto l’accerchiamento ed ha dimostrato al mondo che l’egemone non conosce trattati o negoziati ma soltanto la legge della forza.
Si può dedurre che, l’evento più importante del 2022 non è stato neppure il crollo del vecchio ordine mondiale, ma piuttosto l’inizio della formazione di uno nuovo.