La Meloni, le Europee e il nuovo trionfo che verrà
A pochi mesi dalle elezioni Europee del 2024, non si vede chi, in Italia, possa rappresentare un pericolo per Giorgia Meloni e i Fratelli d’Italia, che, a meno di clamorose sorprese, otterranno un nuovo trionfo, forti non solo della popolarità della loro leader, ma soprattutto del nulla che li circonda.
Da una parte, infatti, c’è una Meloni straripante, santificata su telegiornali e giornali radio di Mamma Rai, che mandano in onda a ripetizione le sue dichiarazioni e spezzoni dei suoi interventi, come forse non avviene nemmeno in Corea del Nord per Kim. Il cittadino, dunque, ha la percezione di una presidente del Consiglio attivissima, cosa peraltro vera, ma non ha ben chiaro quel che il Governo ha fatto in questi quasi dodici mesi alla guida del Paese, ovvero praticamente nulla.
Al contrario, i giornalisti di regime ci raccontano di un esecutivo che si impegna al massimo per gli italiani, ci fanno ascoltare le parole gravi di Meloni sulle ristrettezze di bilancio (le stesse che ci hanno detto, nel tempo, Monti, Letta, Renzi, Conte e, infine, Draghi) e chiosano, spiegandoci che la premier e i suoi ministri lavoreranno, comunque, per mettere a punto una manovra economica capace di rispondere alle esigenze del Paese. E, per chiudere in bellezza, fanno fare la sintesi alla presidente del Consiglio in persona, che ripete fino alla noia che “non sarà sprecato un euro”.
Chiacchiere, dunque, che porteranno alla solita legge di Bilancio fasulla, che nessuno riesce a leggere (è fatta così proprio perché non si comprenda) e che non cambierà di una virgola l’andamento economico di un’Italia sull’orlo del fallimento, ostaggio dei diktat di Bruxelles e dei suoi padroni. Ma agli italiani, dalla Tv di Stato, viene raccontata tutta un’altra storia e le tv commerciali non sono da meno, perché, alla fine, sono tutte legate, mani e piedi, a questo Governo.
Nostra Signora della Garbatella, dunque, prepara una nuova vittoria elettorale, decide con la sorella Arianna chi sarà parlamentare europeo e chi no, mentre alleati e avversari assistono impotenti. Del resto, cosa può fare una Lega ridotta ai minimi termini, con un “Capitano”, ormai, mal sopportato da tutti gli uomini più importanti del Carroccio, a partire dai presidenti di Regione Zaia (Veneto) e Fredriga (Friuli Venezia Giulia)? E cosa può opporre l’imbarazzante Tajani, che di Berlusconi non ha nemmeno un’unghia?
Sul fronte dell’opposizione, poi, siamo alle comiche, soprattutto per quel che riguarda il Pd di Elly Schlein, che sta portando il partito verso la catastrofe. Come ha detto Nicola Zingaretti, a microfoni che credeva spenti, “questa ci porta al 17 per cento”. Così, pezzi importanti del Pd se ne vanno con Calenda, mentre Renzi vagheggia un Grande Centro, con dentro anche Forza Italia.
Anche qui, insomma, siamo alle chiacchiere. E l’unico che sembra resistere e avere prospettive di crescita è incredibilmente Giuseppe Conte, leader di un Movimento 5 Stelle che sembrava morto. Quello che fu l’impalpabile e inutile presidente del Consiglio per ben due volte, infatti, ha lavorato oggettivamente bene sul fronte dell’opposizione e ora rischia di “mangiarsi” buona parte del Pd, che della Schlein non ne può proprio più.
Sulla carta, insomma, i movimenti tanti, come i mesi che ci separano dalle elezioni Europee del 2024. Ma una sola cosa è certa: anche se, come sempre, dopo il voto, tutti dichiareranno di aver vinto, le urne premieranno, ancora una volta, Giorgia Meloni e i Fratelli d’Italia. La Tv di Stato lo annuncerà in pompa magna, con interviste e dichiarazioni, che attribuiranno il successo al buongoverno. E nessuno, statene certi, parlerà del vero motivo del trionfo che verrà: la mancanza di avversari capaci e credibili.
Immagine : https://www.today.it/