Veramente ci vorrebbe una chiamata alle armi per salvare l’Italia e per rimettere in campo le enormi capacità di cui dispone come popolo e le qualità notevoli che ci hanno fatti grandi nei secoli. Rimanere inermi osservatori dello scempio, che stanno facendo di noi e delle nostre indiscutibili radici culturali, non è più possibile. L’immagine che i principali media danno del nostro popolo è veramente sconvolgente.
Non una parola sulla grande crisi che subiremo nei prossimi mesi, non una parola sulla povertà, la mancanza di lavoro, la distruzione dell’enorme ricchezza immobiliare privata, sulla nostra incapacità energetica, sulla nostra inconsistenza militare, sulla distruzione della nostra industria, del nostro commercio, della nostra sanità, della nostra scuola e potremmo continuare a lungo.
Non c’è settore che non sia sotto attacco.
Un attacco a fondo, a tutto campo. Ormai l’Italia è come una barca a vela senza vele e con dei nocchieri incapaci. Sono decenni, dalla fine della prima repubblica, che l’Italia è in mano a irresponsabili incapaci o venduti e complici di chi ci voleva affossare. Ora siamo alla fase finale.
Eppure siamo in un frangente storico eccezionale, di grandi cambiamenti e mutazioni, dove chi è consapevole delle proprie capacità ed ha una piccola classe dirigente coesa sull’interesse nazionale, può ritagliarsi un proprio ruolo all’interno degli stravolgimenti epocali in atto.
Invece siamo tutti impegnati senza attributi a risolvere il problema dell’immigrazione, senza volerlo risolvere. C’è un solo modo per aiutare la grande forza dei popoli africani: impedire che lascino la propria terra e le proprie abitudini ed aiutarli a liberarsi dal giogo schiavistico e dallo sfruttamento delle multinazionali, facendo patti bilaterali che li aiutino in tal senso.
Certo, è un gioco a rischio e per questo servono gli attributi, servono i valori, serve l’amore della propria terra. Bisogna capire che il problema migratorio è un’enorme manovra di depistaggio che serve a tenere impegnate le nostre, ormai poche, risorse su un falso problema. Noi non dobbiamo pensare all’accoglienza o ai respingimenti, noi dobbiamo impedire che partano, magari impegnando seriamente la nostra marina, invece di lasciarla ferma o lanciarla in improbabili manovre in mari lontani per interessi non italiani.
Risolvere alla radice il problema, ripeto, con patti bilaterali e aiuti mirati.
Subito dopo, dedicarci a distruggere e lottare contro tutte le norme UE anti italiane, sul piano energetico, difendendo il patrimonio immobiliare privato dall’attacco letale derivante dal cosiddetto piano di risparmio energetico, sul piano alimentare, proteggendo tutti i nostri stupendi prodotti dalle folli normative e limitazioni. Limitare e condizionare con norme nazionali protettive l’invasione di multinazionali estere e la svendita delle nostre imprese industriali ed artigianali; espropriare tutto quanto di interesse strategico nazionale svenduto dai traditori di ieri o non protetto dall’ignavia di governi inesistenti; ricostruire e proteggere la formazione umanistica nelle scuole e nelle università per la classe dirigente di domani con percorsi preferenziali in funzione del merito; ridare potere alla classe medica nelle strutture pubbliche anche territoriali, sburocratizzando la funzione professionale; abolire la lingua inglese nella pubblica amministrazione e nelle istituzioni; sono alcuni dei grandi problemi da affrontare .
Per questo c’è bisogno di tutti per uscire dal liberismo e dalla tirannia dei mercati. Oggi si può fare.
Davanti a problemi di tale vastità e gravità che ci attendono, i quotidiani di oggi ci sbattono in prima pagina due uomini che divorziano e hanno il problema di due bambini, nati dal turpe mercato dell’utero affittato per povertà e fame. Se il loro crimine fosse stato interrotto prima del compimento e si fosse tutelata la donna vittima del mercimonio, il problema non esisterebbe. Se la loro anomalia sessuale fosse rimasta nel loro letto senza il matrimonio, non saremmo qui a parlarne. Falsi problemi.
Ancora in prima pagina si discute dell’estromissione dalle scuole dell’associazione nazionale partigiani, rappresentante di una parte minoritaria degli italiani, tra l’altro quasi del tutto estinti per motivi generazionali, che continuano, a torto o a ragione, a propalare la falsificazione della storia e la divisione degli Italiani.
Infine si critica, sempre in prima pagina, una trasmissione televisiva che ha dato spazio a un medico che ha diffuso dati scientifici ormai noti a tutti sull’inutilità, anzi la dannosità dei sieri anticovid, falsamente definiti vaccini.
Di fronte agli enormi problemi dell’Italia, questi sono veramente fenomeni di distrazione di massa a servizio dei nemici dell’Italia.
Per questo uniamoci tutti, l’Italia ha bisogno di te, qualunque sia stato il tuo passato politico.
Immagine: http://www.marcoallanti.com/