La fase attuale della Storia è caratterizzata da eventi di portata epocale che vanno ad alterare definitivamente quello che fino ad oggi era l’Ordine Internazionale.
L’evento di maggiore portata è rappresentato dal risveglio senza precedenti di cui sono protagonisti una gran parte dei popoli del mondo, che anelano a liberarsi dagli oppressivi regimi occidentali neo colonialisti e dalla retorica che i propagandisti di queste potenze affermano (portare democrazia, diritti umani, ecc..) per coprire la loro volontà di sfruttare e derubare i popoli.
Tra gli esempi più evidenti delle misure coercitive unilaterali, illegali nei confronti di paesi sovrani, abbiamo quello della Siria e del suo popolo che deve ascoltare il rappresentante permanente degli Stati Uniti presso il Consiglio di Sicurezza parlare ipocritamente delle condizioni umanitarie in Siria e delle conseguenze di queste condizioni sulla pace internazionale e sicurezza, quando sono gli Stati Uniti che, oltre alle sanzioni, hanno occupato illegalmente le aree del nord della Siria per saccheggiare il petrolio e le altre risorse del paese arabo mente quelle stesse aree vengono controllate da terroristi sostenuti dagli Stati Uniti.
Non ci sono dubbi che la radice del problema in Siria siano stati i piani sionisti-americani, che hanno permesso a migliaia di terroristi di fluire in Siria. Le forze USA saccheggiano il petrolio siriano e le “regole” dell’occidente impongono un brutale assedio a milioni di civili siriani.
Le palesi contraddizioni tra la retorica delle loro affermazioni e la realtà delle loro azioni nella politica americana e dei paesi occidentali, non solo nei confronti della Siria ma anche degli altri paesi sottoposti a sanzioni, il cui elenco è sempre più lungo, da Cuba, alla Bolivia, alla Somalia, all’Afghanistan, al Venezuela, all’Iran, al Libano, alla Birmania, all’Eritrea, alla Russia, dalla Bielorussia, alla Cina, alla Corea del Nord, ecc.. anche nei confronti del mondo nel suo complesso, sono la causa che ha innescato i movimenti di ribellione in Africa contro l’Occidente nel suo insieme, e sono quello che contribuisce quotidianamente a far crescere sempre più la consapevolezza nei paesi del sud del mondo di rivolgersi alla ricerca di alternative al brutale regime neo coloniale occidentale. Questo regime ha vissuto di rendita sullo sfruttamento delle risorse, la sottovalutazione delle loro capacità e il saccheggio delle loro ricchezze.
Dopo la ribellione in Niger, stanno venendo alla luce in quel paese, come in buona parte dell’Africa, quali fossero i programmi di addestramento che gli Stati Uniti fornivano ai soldati dei paesi africani: programmi che si concentravano innanzitutto sull’adozione di valori “liberali”, il che significa fedeltà ai valori di oppressione, saccheggio e schiavitù, e non sulla diffusione dei valori democratici in quei paesi. Tali programmi hanno portato al potere in molti paesi africani élite militari liberali fantoccio degli USA e della Francia, caratterizzati da corruzione ed arbitrio.
In poco tempo, nell’Africa Occidentale si sono verificati rivolte e rovesciamenti dei governi fantoccio che hanno provveduto a far sloggiare dal potere le classi politiche corrotte che gli Stati Uniti e la Francia hanno lavorato per portare al potere. Caratteristiche comuni di questi governi sono la corruzione e il favorire l’occupazione dell’intelligence straniera, con pesanti interferenze nella scelta dei fiduciari dell’occupazione neo-coloniale. Tutto questo costituisce la prova della crescente consapevolezza della verità fuori dalla propaganda, della realtà in cui vivono e del ruolo dell’Occidente nell’estrema povertà in cui si trovano, nonostante l’enorme ricchezza potenziale dei loro paesi.
Questo processo di affrancamento è reso possibile dalla sponda rappresentata dalle potenze contrapposte al potere occidentale: Cina e Russia in primis che oggi consentono a questi paesi di aderire a forme diverse di sviluppo economico senza l’imposizione di modelli estranei alla loro cultura. Questo accade in Africa come in America Latina e nel sud est Asiatico dove il processo di affrancamento è già avanzato.
Risulta molto chiaro, anche da una ricerca congiunta di tre professori di scienze politiche negli Stati Uniti, intitolata “Vincere la guerra di influenza contro la Cina”, quale sia lo scopo essenziale dell’aiuto americano. Questi docenti hanno chiarito nella loro ricerca che gli USA forniscono ciò che chiamano “aiuto” direttamente agli eserciti, compresi stipendi in contanti e altre forme di controllo su questi eserciti, come i programmi di addestramento.
I ricercatori affermano che la potenza militare del “mondo libero”, come loro stessi si definiscono, è importante ma non sufficiente, in un momento in cui il Partito Comunista Cinese sta utilizzando gli incentivi economici e le élite intellettuali per espandere l’influenza della Cina nel mondo, che mira a essere un’alternativa agli Stati Uniti come potenza globale. Pertanto, i ricercatori che servono gli interessi degli USA, affermano che ci deve essere una strategia chiara e una campagna attiva per incoraggiare questi paesi a resistere all’influenza cinese.
Non è detto però che i paesi del sud del mondo questa volta accetteranno l’aiuto americano o occidentale che presenta il risvolto della subordinazione e dell’interferenza. Il prezzo di questi aiuti e di questo denaro è la dipendenza dalla volontà, una dipendenza umiliante, data per realizzare gli interessi degli Stati Uniti e non quelli della parte che pretendono di aiutare.
Quella che Washington persegue in Africa ed altrove è una forma di intervento già vista in passato. Si tratta di una strategia analoga a quella che gli USA adottarono dopo la seconda guerra mondiale, quando vararono gli “aiuti” del Piano Marshall. Un piano che doveva sì consentire la ripresa in Europa ma anche favorire gli interessi americani ed evitare che paesi europei occidentali dovessero cadere nell’orbita dell’Unione Sovietica. Sviluppo economico e contenimento dell’URSS procedevano di pari passo in un momento in cui gli USA disponevano di enormi capitali rispetto al resto del mondo. Oggi il contesto è totalmente cambiato è la Cina che dispone di grandi capitali ed è in grado di assicurare investimenti e sviluppo in molti paesi del sud del mondo, contribuire allo sviluppo senza pretendere di imporre il proprio modello e la propria dominazione.
Il modello oggi vincente è quello dei BRICS, parità di condizioni, dignità e giustizia per ogni paese rispettando la sovranità, l’identità e la cultura di ogni popolo.
Non c’è dubbio che questo, nel prossimo futuro, potrà essere il modello vincente.
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