Di Luciano Lago
Sembra ormai chiaro che la fase storica che stiamo vivendo sia una fase convulsa di cambiamento sistemico dell’ordine mondiale.
Le due attuali aree di conflitto, quella in Ucraina e quella in Medio Oriente, rappresentano la fine di quell’ordine basato sulle regole di cui parlavano gli esponenti della potenza egemone, gli Stati Uniti d’America. Una fine dimostrata dal crollo di quella cortina di menzogne e di falsi miti, su cui si reggeva quell’ordine virtuale, i quali mascheraravano la volontà di dominio e di egemonia delle oligarchie anglosassoni e del sistema liberal globalista.
Quella che veniva definita la “più grande democrazia” del Medio Oriente, partner strategico degli Stati Uniti, si è dimostrata per quello che è nella sua sostanza, come l’ultimo progetto coloniale di questo secolo, dedito al massacro della popolazione palestinese ed allo sfruttamento delle sue terre e risorse. I pretesi “diritti umani” la cui tutela era un dei miti di cui l’Occidente a guida USA si ammanta, hanno ceduto il posto ad un cinico programma di pulizia etnica ed eliminazione fisica che ha lasciato inorridito tutto il mondo civile. Sono gli stessi metodi utilizzati già da molto tempo dalla potenza USA nelle sue guerre di dominio mascherate da improbabili pretesti, quali guerra al terrore, esportare democrazia o tutela dei diritti umani.
Il vergognoso massacro attuato a Gaza dal duo Israele/USA e la sconfitta della Nato in Ucraina accelerano il processo di frattura tra l’Occidente e il resto del mondo in un evento spartiacque che risulterà cruciale nelle relazioni di potere globali.
Circa il declino politico e morale che sta subendo l’Occidente, non è difficile capire che la vicenda palestinese abbia assestato il colpo di grazia alla credibilità dei paesi del cosìdetto “mondo libero”, quando è stata notata la disponibilità delle élite governative occidentali – nella quasi totalità delle classi politiche – nel dare il loro assenso implicito alle atrocità e ai crimini di guerra commessi da Israele negli ultimi cinque mesi, il ché sta avendo profonde ripercussioni sulla situazione politica, sulla posizione e sull’influenza dell’Occidente a livello globale.
Questo risultato deriva dall’arroganza, dal dogmatismo e dalla fuga dalla realtà. Ora, il rispetto di sé e l’immagine dell’Occidente vengono segnati dal suo ruolo nella catastrofe della Palestina.
Lo sfruttamento delle risorse e il profitto del grande capitale sono sempre state le vere finalità delle guerre americane e occidentali. Il mondo ha ormai compreso la vera natura dei dominanti anglosassoni e si guarda bene dal farsi aggregare all’Impero declinante. I grandi paesi emergenti del sud del mondo guardano ad Est per cercare nuovi riferimenti e nuove aggregazioni.
I BRICS sono non per caso il nuovo blocco di nazioni che vuole affermarsi come libera aggregazione tra paesi con pari condizioni e regole che sostituiscono quelle non più attuali e non più condivise del blocco NATO/UE.
Dietro questo processo si affacciano nuovi protagonisti, la Cina, la Russia, l’India, il Sud Africa, il Brasile, i paesi africani, il mondo arabo, l’Indonesia ed altri, tutti intenzionati a non più sottostare alle regole stabilite da Washington, da Londra e da Bruxelles e dagli organismi sovranazionali collegati a queste centrali di potere.
Il Mondo chiede nuove regole ed un nuovo assetto internazionale con garanzie e rispetto per la sovranità e l’indipendenza di tutti i paesi, senza sanzioni e dominio di pochi. Il grande enigma è quello di capire nel prossimo futuro quale sarà la reazione al cambiamento dei vecchi dominanti anglosassoni e loro vassalli. Da quella deriverà un futuro di pace o di guerre e di caos.