Rompere lo schema

Rompere lo schema

Rompere lo schema

di Adriano Tilgher

Una volta individuato il nemico, anche se non è identificabile in una o più persone, come nel caso del liberismo, come fare per debellarlo?
Bisogna studiare quali siano i meccanismi attraverso i quali si attua il sistema di potere, bloccarli e successivamente neutralizzarli. Per fare questo è necessario che la gente diventi consapevole di quale baratro si stia aprendo sotto i suoi piedi e capisca le ragioni profonde del proprio malessere. E’ compito della politica attivare questi meccanismi; ecco perché in Italia non esistono più politici ma solo degli amministratori per lo più incapaci e corrotti.
Una classe politica seria dovrebbe denunciare questo stato di cose e rendersi interprete del malessere proponendo soluzioni che possano ridare agli uomini ed alle donne, ognuno secondo il proprio ruolo, la centralità della vita sociale e riducendo l’economia a puro mezzo per la soddisfazione dei bisogni reali.
Invece i sedicenti politici nostrani si definiscono quasi tutti liberisti, e quindi al servizio del sistema di potere alienante e disumanizzante, causa prima del malessere, mentre quei pochi, che non si dichiarano tali, o non sanno neanche cosa sia il liberismo o, se lo sanno, non conoscono i meccanismi attraverso cui si perpetua quel potere e riconoscono solo alcuni dei guasti che realizza, i più evidenti ma spesso non i più pericolosi.
In queste condizioni non è possibile creare un’alternativa credibile e si torna alla dialettica ormai superata di destra o sinistra, come se la vittoria della destra o della sinistra comporti un qualsiasi cambiamento nella gestione delle nostre vite da parte del liberismo e dei suoi gestori.
Riacquistare questa consapevolezza vuol dire sapere individuare i veri temi del confronto politico, informare la gente, che è sempre più disorientata, della reale posta in gioco, convincerla della serietà delle proprie intenzioni ed insieme costruire una proposta realizzabile che attui la rottura dello schema.
Per fortuna ci sono tanti studiosi che sul piano teorico propongono analisi e soluzioni; possono proprio questi studi diventare la base per un gruppo di politici di razza per costruire una società diversa ed a dimensione umana.
In ultima analisi, bisogna auspicare il ritorno della politica, che riprenda in mano la situazione, che non sia ricattabile attraverso i meccanismi oppressivi del sistema bancario, che abbia chiaro il quadro, che conosca e interpreti il malessere della gente e lo trasformi in forza per bloccare, con leggi opportune, i meccanismi di potere.
Sono questi i primi passi per la costruzione di un grande progetto politico, l’unica via per salvare, se ancora è possibile, l’Italia e costruire una vera Europa, di cui la UE e la BCE sono i principali nemici.

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