La Santa Alleanza tra Imperialismo, Sionismo e Wahabismo

 

La Santa Alleanza tra Imperialismo, Sionismo e Wahabismo

Il rapido evolversi degli avvenimenti nella tormentata area del Medio Oriente con le fiamme delle tante guerre che non accennano a spegnersi nella regione non dovrebbe oscurare le cause che hanno determinato questo incendio e le finalità che perseguono gli strateghi del caos.

La causa prima delle guerre e della destabilizzazione dell’intera regione deve essere ricondotta alla ben conosciuta “strategia del caos” che ha mosso i suoi primi passi, dopo l’evento nefasto dell’11 Settembre 2001, con la guerra in Iraq lanciata dagli USA e dai loro alleati, dietro pretesti inventati (armi di distruzione di massa), per annientare un paese come l’Iraq che allora si avviava ad essere un potenza regionale. A quella guerra costata, secondo le stime di Hans von Sponeck, ex vice segretario generale delle Nazioni Unite, un milione di morti fra militari e vittime civili e la distruzione di un paese e delle sue infrastrutture, sono seguite quelle in Afghanistan, Libia, Somalia, Siria.

Il piano degli USA era quello di una balcanizzazione dell’intera area mediorientale con la finalità di stabilire la propria egemonia e rafforzare la sicurezza ed il predominio di Israele. Questo piano è stato abbondantemente comprovato da una quantità di documenti e testimonianze di personaggi appartenenti all’establishment e persino rivendicato da alcuni esponenti delle Amministrazioni USA e di Israele.
Gli ostacoli imprevisti che l’imperialismo USA ha trovato sul suo percorso, con la caparbia resistenza del popolo e dell’Esercito siriano e con l’intervento della Russia e dell’Iran, non hanno fermato la strategia di Washington ma, al contrario, hanno determinato una svolta sostanziale nei piani dell’Amministrazione.

Con Donald Trump alla Casa Bianca, ad un anno circa dalla sua ascesa al potere, dietro consiglio del suo genero, l’ultra sionista Jared Kushner, Trump ha voluto sugellare una sorta di “Santa Alleanza” inglobando Israele e l’Arabia Saudita, alleati fra loro e come propri consociati. La nefasta alleanza tra Wahabismo, sionismo e Imperialismo rivela il suo carattere sanguinario e oppressivo nell’aggressione allo Yemen con il suo carico di vittime civili ed un paese intero stretto nella morsa dei bombardamenti, del blocco aeronavale e dell’utilizzo della fame e del colera come armi di guerra.

Altro esempio si trova nella dichiarazione di Trump di considerare Gerusalemme come capitale di Israele, violando d’un colpo tutte precedenti risoluzioni dell’ONU ed accordi internazionali.

L’obiettivo primario di distruggere l’Iran è la vera ossessione che riunisce le tre ideologie: imperialismo, wahabismo e sionismo.
Teheran si dimostra una spina nel fianco della politica egemonica di Washington di Israele e di Rijad, come è accaduto nelle ultime guerre di aggressione contro l’Iraq e la Siria dove l’asse della resistenza è stato un muro su cui si è infranta la triade.
Nello stesso tempo l’accordo su nucleare (JCPOA), raggiunto dall’Iran con le 5+1 potenze firmatarie ha fortificato la nazione Persiana nei suoi obiettivi nazionali dimostrando al mondo che gli USA sono gli unici che non adempiono gli accordi prestabiliti.

L’asse della Resistenza in Siria e Libano sta dimostrando al mondo che esiste una terza via, quella della Resistenza dei popoli ai tre flagelli dell’umanità, all’Imperialismo, al sionismo ed al wahabismo.

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