Soltanto gli imbecilli credono alla propaganda di guerra di Washington

 

Soltanto gli imbecilli credono alla propaganda di guerra di Washington

Ancora una volta l’Impero USA si scaglia contro un paese che non si piega alle sue direttive, la Siria. Questo paese arabo ha avuto la disgrazia di essere al centro dei piani strategici di destabilizzazione orditi dagli strateghi di Washington e di Tel Aviv.

Arrivati nella fase cruciale, dopo sette anni di guerra, quando le forze siriane, con l’aiuto dell’aviazione russa e dei consiglieri iraniani, sono riuscite a ripulire quasi tutto il paese dai gruppi terroristi armati ed appoggiati da USA ed Arabia Saudita, puntuale arriva il momento dell’intervento militare della coalizione diretta dagli USA.

Come da tradizione, gli stessi oligarchi di Washington provvedono, tramite i mercenari jihadisti in Siria, a creare la provocazione (“false flag”) per accusare il “cattivo tiranno” Bashar al-Assad di gasare il suo popolo. Un copione già scritto simile a quello attuato con Saddam Hussein (le armi di distruzione di massa), o a quello utilizzato per Gheddafi (bombarda il suo popolo) e per tanti altri leaders di paesi rimasti vittime delle aggressioni di Washington.

La chiave di volta per comprendere quanto sta accadendo è all’interno dei circoli di potere di Washington: ormai sembra evidente che sono i neocons ad essere determinanti nelle decisioni della Casa Bianca, con l’ascesa  del super falco John Bolton  alla carica di assessore alla sicurezza di Trump. Questa dei neocons risulta essere la corrente più oltranzista statunitense.

Mentre l’aviazione di Israele conduceva l’attacco contro la base aerea T-4 in Siria, il senatore neocon, Lindsey Graham, dichiarava alla Fox News che gli USA devono far pagare alla Siria un alto prezzo per l’attacco chimico (quello messo in scena dai ribelli siriani con l’aiuto della CIA) e raccomandava all’Amministrazione USA di provvedere a distruggere l’aviazione di Damasco con un attacco a tutto campo. Naturalmente Graham omette di dire che un simile attacco coinvolgerebbe le forze russe che sarebbero obbligate a reagire contro le basi USA.

Questo spiega gli ultimi avvenimenti in Siria ed in particolare la criminale azione dei ribelli jihadisti nella zona di Douma, nel Goutha orientale, dove i terroristi non hanno esitato ad avvelenare un gruppo di civili per imbastire la scena di morte di donne e bambini da far riprendere alle Tv occidentali in modo da mettere sotto accusa l’Esercito di Assad. Il classico pretesto questo per giustificare un attacco militare degli USA sulla Siria, salvo il fatto che nessuno può ancora ragionevolmente ritenere affidabili le ignobili “False Flags” continuamente realizzate dai terroristi, dietro mandato della CIA e dell’M-16.

Non ci credono più neppure molti dei commentatori statunitensi, come la giornalista statunitense Rania Khalek (The Intercept), la quale ha scritto che solo un pazzo avrebbe scelto questo momento per l’attacco chimico, visto che si è verificato negli stessi giorni in cui il governo siriano si trovava più forte ed in fase di vittoria totale sui gruppi terroristi e che lo stesso Trump aveva dichiarato di voler far ritirare le truppe USA dalla Siria.

Obiezioni simili anche da parte della giornalista indipendente Vanessa Beeley (the Guardian), la quale ha definito una menzogna al 100% il rapporto sugli attacchi chimici. Si potrebbero aggiungere altri critici come la giornalista Caitlin Johnstone (Counterpounch), che ha sottolineato lo “strano tempismo” circa il presunto attacco con il gas e molti altri.

Le menzogne della propaganda USA israeliana ormai non sono più credibili e sempre più persone si rivolgono a canali di informazione alternativi.

Una propaganda buona per gli imbecilli e naturalmente gli imbecilli non mancano e quelli li puoi facilmente trovare, per quanto riguarda l’Italia, fra i lettori acritici della Stampa e di Repubblica, o fra gli ascoltatori della RAI, Mediaset o Sky, le reti di propaganda del pensiero Unico atlantista che provvedono a passare la versione ufficiale trasmessa dalle centrali USA.

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