Scuola di Pensiero Forte [20]: sul “senso del dovere”
Accennavo nello scorso articolo il cosiddetto “senso del dovere”. Vediamo di spendere qualche parole in più su di esso.
Nella descrizione fatta finora per dimostrare il fondamento etico di una politica che sia veramente forte, in più occasioni ci siamo soffermati ad esplicitare alcuni principi. Ancor prima, avevamo visto come ogni azione umana è in se stessa anche azione politica.
Ora, mettendo insieme le due cose, ci troviamo davanti questa realtà: l’azione politica ha dei principi.
Ma non solo. Un principio preso a sé stante, o una azione considerata in quanto tale, hanno poco senso che non convergono verso un fine. Questo fine è ciò che gli dà motivo di esistere e di essere vissuti.
Per quanto concerne i doveri, l’impostazione etica della persona, che mai prescinde la sua educazione, dovrebbe prevedere il far nascere in lei del “senso del dovere”. Ciò altro non è che il dovere al dovere, o meglio il sentire come ragionevole e motivante il compimento dei propri doveri, poiché questi sono parte stessa del fine ultimo della persona, della realizzazione effettiva di quel bene, che è comune ma anche personale.
Se manca il senso del dovere, non ha più senso – scusate il gioco di parole – compiere il proprio dovere.
Non è un caso che nella società odierna la distruzione dei doveri, del loro valore e del senso del dovere sia uno degli obiettivi perseguiti più frequentemente. Nel momento in cui una delle definizioni granitiche dell’ordinamento morale e pragmatico della società viene sgretolata, è conseguenza pressoché certa la decadenza generale.
Sperimentiamo nel nostro piccolo quotidiano che senza un senso, niente ha motivo di esserci, ed ogni nostra azione rimane vuota e genera ulteriore vuoto. L’impoverimento etico degli individui che compongono la società, è causa matematica di infelicità e di fallimento del fine sociale. Il bene non si può realizzare senza che esso venga assimilato come ragione d’essere di tutta l’azione personale e, poi, comunitaria.
Nell’ottica di un pensiero forte, acquisire il senso del dovere si pone come una sfida formativa importante e imprescindibile. Così come una colonna è forte perché gettata su un solido basamento, eretta secondo le norme geometriche adatte, costituita del materiale idoneo, allo stesso modo la persona deve crescere in una formazione fondata su un’etica forte – che abbiamo proposto essere quella personalista -, venendo su all’interno delle norme morali e civili (nel senso del vivere sociale), per raggiungere la vetta del proprio fine e cooperare al bene del prossimo.