Scuola di Pensiero Forte [22]: il valore dei principali diritti umani

 

Scuola di Pensiero Forte [22]: il valore dei principali diritti umani

Il movimento verso l’identificazione e la proclamazione dei diritti dell’uomo è stato uno dei più rilevanti sforzi per rispondere alle esigenze imprescindibili della dignità umana. In un periodo storico come è stata l’epoca moderna, caratterizzato dallo smantellamento sistematico del pensiero forte e dalla tentata distruzione delle verità fondamentali, i fautori del “pensiero nuovo” vollero inculcare negli ambienti culturali e di formazione una fantomatica esigenza di rivendicazione dei cosiddetti diritti. Più avanti tratteremo dell’aspetto critico di questo sistema. Adesso ci limitiamo a considerare gli aspetti – pochi – positivi che la cultura dei diritti propone.

Possiamo cogliere in tali diritti una occasione che il nostro tempo offre affinché, mediante il loro studio, la dignità umana sia più efficacemente riconosciuta e promossa quale caratteristica impressa nell’anima umana dal Creatore.

La radice dei diritti dell’uomo, infatti, è da ricercare nella dignità che appartiene ad ogni essere umano. Tale dignità, connaturale alla vita umana ma non uguale in ogni persona, si coglie e si comprende anzitutto con la ragione.

La fonte ultima dei diritti umani non si situa nella mera volontà degli esseri umani, nella realtà dello Stato, nei poteri pubblici, ma nell’uomo stesso e in Dio. Tali diritti sono definiti “universali, inviolabili, inalienabili”. Universali, perché sono presenti in tutti gli esseri umani, senza eccezione alcuna di tempo, di luogo e di soggetti. Inviolabili, in quanto inerenti alla persona umana e alla sua dignità  e perché sarebbe vano proclamare i diritti, se al tempo stesso non si compisse ogni sforzo affinché sia doverosamente assicurato il loro rispetto. Inalienabili, in quanto nessuno può legittimamente privare di questi diritti un suo simile, chiunque egli sia, perché ciò significherebbe fare violenza alla sua natura. Questa triplice definizione pone, già da sé, l’esigenza di distinguere i vari diritti secondo l’ordine delle leggi e in relazione alle diverse dignità.

I diritti dell’uomo vanno tutelati non solo singolarmente, ma nel loro insieme: una loro protezione parziale si tradurrebbe in una sorta di mancato riconoscimento. Essi corrispondono alle esigenze della dignità umana e implicano, in primo luogo, la soddisfazione dei bisogni essenziali della persona, in campo materiale e spirituale: tali diritti riguardano tutte le fasi della vita e ogni contesto politico, sociale, economico o culturale. Essi formano un insieme unitario, orientato decisamente alla promozione di ogni aspetto del bene della persona e della società.

I principali sono: il diritto alla vita, di cui è parte integrante il diritto a crescere sotto il cuore della madre dopo essere stati generati; il diritto a vivere in una famiglia unita e in un ambiente morale, favorevole allo sviluppo della propria personalità; il diritto a maturare la propria intelligenza e la propria libertà nella ricerca e nella conoscenza della verità; il diritto a partecipare al lavoro per valorizzare i beni della terra ed a ricavare da esso il sostentamento proprio e dei propri cari; il diritto a fondare liberamente una famiglia e ad accogliere ed educare i figli, esercitando responsabilmente la propria sessualità

Riconosciamo, pertanto, come positivi quegli aspetti che già e da sempre sono componente integrale della vita di ogni persona e che ne caratterizzano la realizzazione del proprio fine, ma che, senza dubbio storico, sono in più occasioni oggetto di violazione. È necessario ricordare ancora che i diritti umani non sono il fondamento della dignità della persona, e che ogni diritto non può sussistere senza la sua relazione ontologica con i doveri.

 

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