Narcisismo i.Con

 

Narcisismo i.Con

La virilità del XXI secolo non esige più eroici virtuosismi cavallereschi e neppure prese particolari di responsabilità. Oggi la società pensa (laddove è ancora lecito) alla mascolinità in termini quantitativi e qualitativi ed è per questo che il 2017 ha inaugurato nuovi interessi per lui e per lei, grazie all’ibridazione con la sempre più avvincente innovazione tecnologica, dedita a dare momenti di appagamento invece che durature stabilità esistenziali, come il cosiddetto “profilattico smart”.

i.Con Smart Condom è un dispositivo in grado di memorizzare ripetutamente informazioni raccolte durante i momenti d’intimità con la propria partner. Un anello hi-tech brevettato dall’azienda britannica BritishCondoms, maggior produttrice e-commerce di preservativi online, definito “il primo profilattico intelligente al mondo” (The World First Smart Condom). L’applicazione è molto semplice: viene inserito l’anello a seguito dell’applicazione di un normale condom e mediante l’attivazione di appositi sensori e microchip l’acquirente potrà beneficiare della ricezione immediata tramite Bluetooth di preziose informazioni sulla performance (intensità, temperatura, velocità media, lunghezza dei genitali, calorie bruciate, frequenza sessioni, addirittura la percentuale di rischio per malattie veneree) da poter eventualmente condividere, in anonimato o meno, con gli altri utenti della app o nei social network. 

Quando abbiamo iniziato a subire la sessualità? 

Opinionisti di varia natura e provenienza, nel commentare la prima casa di appuntamenti abitata da siliconate bambole del piacere o all’interno di consuete riflessioni sulla necessaria maggior diffusione gratuita dei contraccettivi, coniugano amabilmente il piacere della carne con la sola carne, quasi a dire che la libertà di disporre ad uso e consumo, tendenzialmente valida per gli oggetti inanimati, abbia i connotati del dominio responsabile di sé.

In tutto questo vociare si ha l’impressione che la riflessione sfugga da un dato di fatto: ovvero che a monte di una società che non pensa alla sua continuazione generazionale, c’è un ostacolo di carattere culturale. L’individuo è annullato in un processo di massificazione sociale che arrampica ogni valore sulle cime della libertà, senza la quale nulla potremmo dire di aver compiuto, ma con l’usurpazione della quale ci ritroviamo ad agire contro noi stessi.

Così anche per la sessualità, la scalata continua ad essere ripercorsa per giungere laddove sembra esserci una visuale maggiore: proprietà esclusiva e impersonale sui corpi, usufrutto di individui che si collocano, seppur all’interno di un’intima relazione, in netta indipendenza tra di loro mantenendo la staticità dell’autodeterminazione soggettiva. Una meta dove respirare a pieni polmoni significa anzitutto godere del desiderabile svincolato da qualsiasi implicazione, una sessualità quindi in quest’ottica, totalizzante nel moltiplicarsi delle sue esperienze seriali prive di prospettiva oltre l’occasione che creano.

Decaduta la sessualità umana a forza istintiva irriflessa pari a quella animale, dominatrice e non dominata, ogni cosificazione della persona diviene pensabile e, nel pensabile, ammissibile. Perdere il desiderio dell’altro come intenzionale benevolenza sponsale di nuda donazione totale di sé-persona e non di sé-corpo, traduce l’appartenenza reciproca ad una prevalenza di egoismi che lacerano l’immagine del pudore, cosicché deve necessariamente venir meno il convogliare dei significati unitivo e procreativo nel medesimo atto sessuale, per poter insediare un calcolo di egoismi.

Il gioco del rapporto sessuale cade a gambe tese nella fossa della società pornocratica che aiuta a mantenere viva dislocando la relazionalità dal piacere e i due dalla finalità naturale dell’unione sessuale. Questo trattamento ludico solletica la vanagloria maschile che orgogliosamente mira al potenziamento della performance, regolato in funzione di indici qualitativi socialmente standardizzati e strategicamente innalzati al fine di alienare sempre di più l’uomo dal reale soggetto dell’incontro sessuale, che è la coppia, non il singolo.

Moralmente è illecito trattare qualsiasi uomo alla stregua di una sex-machine d’efficacia d’uso: l’alienazione contraccettiva non rende i due liberi e responsabili verso la verità di quell’atto procreativo reso volutamente sterile. La libido sessuale è una voluttà, ricercata quando manca e pervasiva quando è presente: i.Con rappresenta una novità a livello tecnico, non concettuale asservendo l’ideale narcisistico di essere umano.

Il fallimento amoroso drammaticamente senza età è l’incapacità della tenerezza per un amore misconosciuto e un erotismo idolatrato egocentricamente. L’individuo non potrà narcisisticamente bastare a se stesso finché non indulgerà sulla sufficienza umana, vedendo nella banale ripetitività della promiscuità sessuale un appagante nulla mai sazio di bisogni che anche gli animali perseguono.

 

Torna in alto