Autostrade: la dubbia qualità dei materiali

 

Autostrade: la dubbia qualità dei materiali

“Sono anni che poniamo il problema della qualità dei materiali, ma, evidentemente, solo adesso in Autostrade ritengono di dover affrontare la questione”. Chi parla è un italiano, dirigente di una multinazionale: “All’indomani dei fatti di Genova, qualcuno, ai piani alti di Autostrade, ha capito che, oltre al problema della manutenzione, sarebbe emersa chiaramente anche la vicenda relativa ai materiali che vengono utilizzati e che si sarebbe puntato il faro sui fornitori di Autostrade, nella quasi totalità dei casi assolutamente inadeguati. E adesso si cerca di mettere una pezza, ma non sarà facile, perché da decenni la società e i suoi dirigenti, sia per risparmiare sia per motivi molto chiari, anche se inconfessabili, si rivolgono a imprese che non garantiscono i necessari livelli qualitativi”.

In buona sostanza, anche in Autostrade, ovvero in una società che avrebbe il dovere, innanzitutto, di garantire la sicurezza dei collegamenti, si guarderebbe – così sostiene questo dirigente che ben conosce la galassia Autostrade – al profitto societario e personale, così come avviene, tristemente, in molte nostre amministrazioni pubbliche, dove regnano degrado e corruzione.
Alla luce di tutto quello che è già stato reso noto e di quello che sta emergendo, l’unico auspicio possibile è che, da una parte, si ricostruisca bene e in fretta il ponte di Genova e, dall’altra, che sia immediatamente avviata una verifica seria e capillare sulla rete affidata in concessione ad Autostrade.

Sì, perché dopo quanto avvenuto a Genova, si è diffusa una specie di psicosi, per la quale nessuno si sente più sicuro e ogni ponte e ogni viadotto vengono segnalati come pericolosi o pericolanti. Ovviamente, non è così, ma le situazioni da monitorare, perché realmente a rischio, sono certamente centinaia, visto che moltissime opere risalgono a più di cinquant’anni fa e sono state realizzate con materiali e tecnologie ormai superati.

Ecco, questa ultima denuncia, raccolta dal Pensiero forte, sia di stimolo, affinché da una tragedia possa prendere il via un’azione che riguardi, a tutto tondo, il mondo di Autostrade: si parta dalla ricostruzione e dal monitoraggio delle situazioni di pericolo e si arrivi, finalmente, alla fornitura dei materiali, guardando nel dettaglio gare e acquisti, per eliminare le (tante) sacche di incapacità e di corruzione, che hanno condizionato, nei decenni, lo sviluppo della nostra rete autostradale, diventata, purtroppo, una delle peggiori, delle più vecchie e delle più pericolose d’Europa.

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