Scuola di Pensiero Forte [32]: i nemici dell’ordine sociale

 

Scuola di Pensiero Forte [32]: i nemici dell’ordine sociale

Dopo aver visto i pro, diamo uno sguardo anche ai contro.

Prendendoci una certa comodità nella nostra riflessione, e non senza un pizzico di ilarità, distingueremo tre categorie sommarie di nemici dell’Ordine Sociale: i disordinati, gli ignoranti e gli svogliati.

Forse qualcuno si aspettava una classificazione diversa, magari basata su aspetti ideologici, politici, economici, filosofici; preferiamo invece analizzare la questione con uno sguardo diverso, meno teoretico e più concreto, per mostrare con semplicità come la nostra battaglia non sia mera astrazione, bensì concretezza quotidiana.

I disordinati

Le persone disordinate sono persone che, appunto, non hanno ordine. La mancanza di ordine, sia in senso metafisico che in senso pratico, rappresenta un difetto dell’azione umana e testimonia una irregolarità nell’individuo. Ad esempio, esistono vari tipi di disordine pratico: con gli oggetti, nel mangiare, nel dormire, negli orario di vita, nello studio, ecc., ma tutti quanti sono il campanello di allarme della mancanza di ordine all’interno del sistema di riferimento.

Qualcuno dirà: “E allora? Che problema c’è? Non riguarda mica te il disordine altrui!”

Niente di più sbagliato e relativistico. La persona non vive isolata in sé stessa ed assente al mondo e all’altro, ma è sempre ed inevitabilmente parte di un sistema, come il corpo è formato da più membra. Se un membro soffre, anche il resto del corpo soffre, ne risente. L’autoreferenzialismo egoista di chi pensa solo a se stesso è un cancro per la società intera.

Grave problema dei disordinati è che il loro disordine, sia nelle idee che nelle azioni, produce effetti anche sugli altri e sulla società, andando dunque a debilitare l’Ordine Sociale.

I disordinati non vivono bene, proprio perché per vivere bene e raggiungere il Bene, fine dell’agire umano, è indispensabile l’ordine.

Gli ignoranti

Da sempre, sin dall’inizio della vita umana sulla Terra, l’ignoranza è stata considerata come uno dei massimi nemici, e così sempre sarà. L’ignoranza è diametralmente opposta al fine ultimo della vita umana, sia singola che comunitaria. Le persone ignoranti, non a caso, sono sempre state oggetto della carità sociale, attraverso la battaglia per la diffusione della cultura, della alfabetizzazione, del buon pensiero, della tecnica; allo stesso modo, vedendone il grave rischio sociale, sono state talvolta oggetto di emarginazione e distanziamento.

Non ci riferiamo, in questa sede, a chi è ignorante senza colpa, come ad esempio chi non ha ricevuto una formazione, o gli studi, o è nata con svantaggi personali e sociali, o che per qualche altro motivo interno o esterno si ritrova in uno stato di oggettiva ignoranza incolpevole; parliamo di quelle persone che deliberatamente vivono da ignoranti e/o con ignoranza.

Le persone ignoranti sono nemiche dell’Ordine Sociale perché, anzitutto, non ne capiscono il senso, non ne vedono il fondamento e il fine, dunque non sono capace di viverlo. In secondo luogo, non sono capaci nemmeno di comprendere parte o tutto di quanto viene loro presentato. Poiché l’Ordine Sociale necessita di essere “incarnato” dai membri della comunità, è logico che questo non accade nel momento in cui c’è questo ostacolo.

Le persone ignoranti, tendenzialmente, si fanno nemiche della sapienza, anche se magari non lo sanno. Ma cosa peggiore di tutte, sono nemiche di se stesse, perché contrastano il fine ultimo del proprio vivere.

Inoltre, sono molto spesso utili servi sciocchi, facilmente dominabili e controllabili.

L’ignoranza è assassina della libertà.

Gli svogliati

Delle tre facoltà dell’anima, volontà intelletto memoria, la volontà è la più alta. Come dice anche il proverbio “volere è potere” e non è un caso che chi è svogliato sia tendenzialmente anche incapace di compiere il senso della propria vita.

Gli svogliati sono colore che, letteralmente, non hanno voglia; l’atto libero della volontà è però condizione necessaria per il vivere della persona; di conseguenza, chi è svogliato non vive pienamente la vita e, molto probabilmente, non realizzerà mai niente di buono, né per sé né per gli altri.

Nell’Ordine Sociale, chi non ha voglia fa molti danni, poiché l’ordine ha bisogno di essere costruito e mantenuto, talvolta con sacrificio e abnegazione. Gli svogliati rappresentano la categoria più difficile da correggere, perché la libertà della persona è sacrosanta e inviolabile e, dunque, correggibile solo con una disciplina interiore e non con la coercizione diretta dall’esterno.

Messi al bando questi tre simpatici nemici dell’Ordine Sociale, nonché nemici del pensiero forte, prossimamente vedremo di descrivere la rifondazione del buon Ordine.

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