Parigi, agosto 1944, le truppe alleate si stanno avvicinando velocemente alla capitale francese e l’OSS (servizio segreto statunitense) è venuto a conoscenza di un ordine di Hitler di distruggere le principali infrastrutture e tutti i simboli storici della città. L’ordine è stato impartito al Governatore Militare Tedesco generale Dietrich von Choltitz, ma contravvenendo all’ordine del Führer, per preservare la storia millenaria della città la consegnò al generale Leclerc. Hitler, tentando di mettersi in contatto con il generale tedesco pare chiedesse a tutti: Parigi brucia? Da questo episodio ne è stato tratto l’omonimo Film, diretto nel 1966 da René Clément.
Sabato 5 Gennaio, Parigi questa volta brucia, ad incendiare auto e barconi, ed a sfondare con una ruspa il portone del Ministero dei rapporti con il Parlamento, non sono state le truppe naziste, ma il popolo francese, i cosiddetti “gilet gialli”, ne abbiamo parlato anche troppo in svariati articoli sul nostro giornale. E mentre in Italia si assaltano i negozi perché sono iniziati i saldi, e le ruspe vengono evocate a destra e sinistra ma rimangono nelle rimesse, i cugini d’oltralpe passano dai proclami ai fatti…
In Italia restano le buste dei negozi griffati ed i soliti proclami, fra i tanti uno particolarmente arguto; “qualcuno di voi pensa ancora che i gilets jaunes non siano teleguidati dai Fascisti, telecomandati da Putin?” Io aggiungerei “manovrati da Pdor, figlio di Kmer della tribù di Instar! Della terra desolata del Sknir! Colui il quale può leggere nel presente, nel passato e anche nel congiuntivo! Colui che era, colui che è, e colui che sempre sarà…” Autore di questa perla di saggezza un redivivo Marco Taradash, politico di quella Livorno di oggi patria del Vernacoliere, e che, nel 1921 vide i Natali del Partito Comunista d’Italia per mano di Antonio Gramsci, Amadeo Bordiga e Nicola Bombacci. Ma Taradash non ha assorbito l’ideale di Gramsci, e nemmeno quelli della famiglia Ciano, ha impostato tutta la propria carriera politica sulla terza teoria politica, alternativa ai fascismi ed al comunismo, quell’ideologia liberale che più di Fascismo e comunismo ha mietuto e continua a mietere vittime.
Nato a Livorno il 19 maggio 1950 da madre livornese e padre newyorkese, giunto in Italia con l’esercito alleato, quando nel 1968 il mondo era sconvolto dagli scontri sociali e generazionali, lui si iscrive alla Gioventù Liberale, organizzazione giovanile del Partito Liberale Italiano, lascerà negli anni Settanta per aderire al Partito Radicale. Nella metà degli anni Ottanta sarà il fondatore del CORA (Coordinamento Radicale Antiproibizionista), nel 1989 viene eletto nel Parlamento europeo con la lista Antiproibizionista di matrice radicale e deputato nel Parlamento italiano, prima con i radicali nel 1992, e poi con i Riformatori alleati con Forza Italia, diventando Presidente della Commissione di vigilanza sulla Rai. Nel 1996 viene eletto di nuovo alla Camera nelle liste di Forza Italia.
Sabato 19 e Domenica 20 Gennaio, come certamente i lettori attenti sapranno, terremo a Montecatini Terme (PT) il primo convegno del nostro giornale, che, oltre alle nostre migliori penne, ed alla presenza del ministro per la famiglia e le disabilità Lorenzo Fontana vedrà una pletora di importanti rappresentanti di quel “Pensiero Forte” che vogliamo promuovere, Silvana De Mari, Diego Fusaro, Paolo Borgognone, Ouday Ramadan e Maurizio Blondet. Sulla sua pagina fb l’ex presidente della commissione di Vigilanza Rai, attacca Blondet, definendolo “un cupo pensatore antisemita”, se la prende con il nostro convegno, e ci taccia di putinismo, Fascismo ed omofobia.
Più o meno negli anni in cui il giovane Marco Taradash iniziava la sua militanza politica al servizio del pensiero Liberale, William Hanna, Joseph Barbera danno vita alla serie animata “Dastardly e Muttley e le macchine volanti” noto anche come lo squadrone avvoltoi. Dick Dastardly è a capo di una squadra di piloti che durante la prima guerra mondiale devono fermare un piccione viaggiatore, Yankee-doodle, al fine di evitare che questi consegni la posta al nemico, Muttley, è l’assistente di Dastardly alla continua ricerca di medaglie, il suo tormentone è “Medaglia, medaglia, medaglia” Je suis Muttley, se un così importante esponente del mondo liberista, antiproibizionista, globalista, etc, non solo si accorge di noi, ma addirittura ci nomina con gli stessi epiteti riservati al movimento dei gilets jaunes, non possiamo che attendere una medaglia, magari solo la prima, e con la benedizione di Pdor, colui il quale ha inseguito e sconfitto i demoni Sem! Che ora vagano per il mondo chiedendosi…ma num chi Sem?