La logica del terrorismo stragista e lo scontro di civiltà

 

La logica del terrorismo stragista e lo scontro di civiltà

L’informazione globale delle TV  ci trasmette in questi giorni  le scene raccapriccianti degli ultimi attentati terroristici, in particolare in Nuova Zelanda e successivamente in Olanda, impressionando l’opinione pubblica mondiale.

L’attacco terroristico fatto da suprematisti bianchi dai trascorsi misteriosi contro una moschea islamica  in Nuova Zelanda, è stato preceduto da attacchi fatti da terroristi islamici in Europa, a Parigi, Bruxelles, Londra. Queste azioni potrebbero innescare altri tipi di attacchi di emulazione o di ritorsione.

Viene spontaneo chiedersi quale sia la regia, se questa esiste, o la logica dietro queste azioni apparentemente inspiegabili.

Il collegamento viene fatto con quanto veniva teorizzato da Samuel Huntington nel suo libro di alcuni anni addietro “Lo scontro di Civiltà, quale fenomeno prevedibile in questo secolo”.

Huntington era un affiliato alle nuove correnti politiche neocons degli USA. 

Secondo alcuni analisti, l’ultimo atto terroristico compiuto in Nuova Zelanda, così come altre azioni di questo genere in precedenza, è parte integrante del lungo piano programmato per creare una frattura fra il mondo cristiano e musulmano a vantaggio di una elite dominante… L’indole segreta delle azioni di elementi apparentemente folli, ispirati da ideologie suprematiste, non deve ingannare sulle sponsorizzazioni che questi ricevono a livello internazionale. Un serio sforzo investigativo non dovrebbe trascurare di leggere segni e simboli per risalire  agli sponsor e mandanti di queste azioni.

Brenton Tarrant, il Killer di Christ Church in Nuova Zelanda, una volta portato dalla polizia per una prima audizione, è stato notato da tutti mentre faceva il cosiddetto “Okay Sign”: simbolo satanico. Uno dei segni segreti usati nel Satanismo massonico è “Segretezza”, così come aveva medaglioni e incisioni sui fucili che portavano a simboli identificabili con il nazismo o il suprematismo bianco. Sono i simboli volutamente ostentati da chi vuole dare un’indicazione chiara dei suoi apparenti sponsor, non però di quelli veri che rimangono sempre occultati. In questi casi non bisgona fermarsi alle apparenze ma andare oltre. Il Tarrant si è saputo che ha ricevuto addestramento militare in Siria, a Idlib, nella parte occupata dai terroristi sponsorizzati dagli USA e in Israele, dove è rimasto per sei mesi.

 Si sa che ha viaggiato per mezzo mondo ed è stato in una molteplicità di paesi fra cui il Pakistan, e ha visitato le nazioni balcaniche di Serbia e Montenegro , Bosnia ed Erzegovina e Croazia. Facile capire che l’individuo era finanziato e mentalizzato da precise centrali dei servizi.

 Si può dedurre che l’azione di Christ Church è stata attentamente pianificata ed ha voluto apparire come un attacco ideologico per inviare un messaggio chiaro alle comunità  islamiche.  Qualcuno, probabilmente gli sponsor di Tarrant, vuole favorire  lo scontro di civiltà.

Sappiamo che le guerre del caos condotte dagli USA negli ultimi 15/20 anni sono state sostenute proprio dalla motivazione di combattere il radicalismo islamico, come pretesto per finalità geopolitiche. L’elite di potere USA avvertiva la necessità di crearsi un “nuovo nemico” per giustificare le nuove guerre nel Medio Oriente ed in Asia centrale. L’Islam poteva rappresentare il nuovo nemico che doveva sostituire la vecchia URSS disgregatasi nel 1991. Non è un caso che siano stati proprio i servizi di intelligence USA come la CIA e la DIA a favorire la creazione di Al Quaeda prima e poi dell’ISIS che doveva servire ai piani degli USA come leva per destabilizzare i paesi del Medio Oriente e dell’Asia. Questo ormai è un dato consolidato da decine di confessioni e dichiarazioni provenienti dalle stesse fonti USA e dai loro alleati del Qatar e Arabia Saudita.

La visione di fondo dei neocons era che agli Stati Uniti era stata assegnata la “missione” di traghettare il mondo verso un nuovo ordine mondiale dove Washington avrebbe imposto a tutti gli altri paesi il suo sistema politico e sociale, il suo modello economico ed il suo dominio unipolare.

Lo scontro fra Islam e Occidente era il comodo pretesto che ha consentito le campagne belliche destinate ad allargare il dominio USA in Medio Oriente e in Asia ed a fortificare Israele, quest’ultima sempre presente come mente strategica della politica estera di Washington. Non tutto però è andato come prevedevano gli strateghi neocon ed oggi è probabile che occorra dare una nuova linfa a questo scontro di civiltà attizzando il fuoco con attacchi diretti alle comunità islamiche presenti in Occidente, in Europa in particolare.

Il fallimento dell’ISIS nel Medio Oriente non metterà fine al progetto ISIS. L’inizio di una nuova modalità di guerra ibrida è dietro l’angolo, dove vedremo l’ISIS combattere contro i terroristi dei suprematisti bianchi in tutto il mondo, con conseguente maggiore caos nel mondo. La diffusione dei militanti dell’ISIS da Levante all’Asia meridionale e dall’Asia  all’Estremo Oriente lascia un sacco di indizi per gli investigatori. . Le agenzie di sicurezza che lavorano per la causa della Elite dominante hanno reso l’ISIS un fenomeno globale, certo non spontaneo.  Entrambi (islamisti e primatisti bianchi) funzioneranno come pedine per il dominio globale della elite e del loro nuovo ordine mondiale. Di questo possiamo esserne certi.

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