Roba Medioevale

 

Roba Medioevale

Verona 29/31 marzo, si svolge il 13° congresso mondiale delle Famiglie (World Congress of Families, WCF). Il WCF riunisce il movimento globale pro-life, per la difesa dei valori tradizionali della famiglia, una 3 giorni di incontri e dibattiti, alla presenza fra gli altri di tre importanti Ministri del Governo italiano, il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, il Ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana, ed il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. Per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sul problema dell’aborto, viene distribuito come gadget un piccolo feto di gomma. Lo scopo, suscitare uno sdegno collettivo nei confronti di questa pratica.

La sinistra dei diritti e la destra del capitale, invece di guardare a Verona come momento di spunto politico per un rilancio di quel primo nucleo sociale che la Famiglia rappresenta, si uniscono in un solo coro “familiafobico”. Chi difende la famiglia composta da un uomo ed una donna viene immediatamente accusato, di essere “fascista”, “oscurantista”, “reazionario,” e di voler riportare i “diritti” al cupo oscurantismo medievale. La Southem Poverty Law Center, organizzazione americana impegnata nella tutela dei diritti umani, classifica il WCF come “gruppo d’odio”, con una presunta pericolosità poco al di sotto dell’Isis.  L’edizione di Verona è, ad oggi la più osteggiata, forse congresso di Verona suscita loro ataviche paure, per la reminiscenza storica che vide la città veneta protagonista di un altro congresso.

Nel 1943 all’assise di Verona parteciparono anche i sindacati, e ne uscì fuori fra le altre cose, la proposta della socializzazione delle imprese. Nel 2019 i sindacati invece si schierano con il movimento “Non Una di Meno” rete femminista che ha convocato tre giorni di mobilitazioni per parlare di diritti delle donne e delle persone LGBT. La tre giorni, chiamata “Verona Città Transfemminista” sarà contestuale a quella del WCF. Centinaia di leggiadre pulzelle in tenuta bondage, scortate da politici del PD, di Leu, giornalisti, filosofi e centri sociali, tutti a manifestare contro quell’aberrazione di chiedere che un bambino, possa nascere, non solo, addirittura pretenda di nascere con una mamma ed un papà. Alla contromanifestazione splendidi esempi della tanto decantata libertà, Beatrice Brignone segretaria di “Possibile” partito politico fondato da Giuseppe Civati, definisce il gadget antiabortista “robaccia feticista” e sfila in un corteo dove primeggia uno striscione con su scritto “ai feti di gomma preferiamo i falli di gomma”. Nel documento politico scritto per l’occasione, “Non Una di Meno” parla di ritorno al medioevo, di ondata reazionaria e di esplicito antifemminismo: attaccano le donne per ridurle a funzioni riproduttive e domestiche e per condannarle a un “destino biologico”.

Luigi di Maio per non scontentare la parte sinistra del suo movimento, accuserà il Congresso di essere “roba da medioevo”. Espressione che si usa per marchiare, di infamia, tutto ciò che puzza di disumanità. Così nel linguaggio giornalistico un vincolo familiare diventa “roba medioevale”. Certo, i giornalisti memori dei libri delle medie ci ricordano di roghi, dell’Inquisizione, del “male”, quale epoca non ne ha avuto?  Il secolo scorso ha visto raffinatezze d’infamia sconosciute, eppure non si sente dire “roba novecentesca.” Inoltre la ricerca storica degli ultimi decenni, meno faziosa di quella illuminista ha restituito un’immagine del medioevo più complessa. Il Sacro Romano Impero, non era un mostro totalitario ma garantiva notevoli libertà civili. I servi della gleba, pur se penalizzati dal nome poco onorevole, non erano schiavi ma lavoratori che spesso potevano gestire i tempi del mestiere con più autonomia di un moderno impiegato di Amazon o McDonald, ai tempi di vassalli e valvassori la schiavitù era stata abolita, L’economia schiavista riprese con l’epoca moderna, grazie al mercato capitalista. Il Medievalista Tommaso Falconieri nel suo saggio “Medioevo militante” (Einaudi) ci narra oltre ad un medioevo di destra, che si rifà alla Monarchia, alle tradizioni, ed alle società gerarchiche, anche di un medioevo di sinistra, fatto di anarchia giullaresca e libertà comunali.

Augusto Del Noce, consiglia di interiorizzare l’età di mezzo e cercare di attuarne le positività nell’epoca del liberalismo e della società massmediatica. Il filosofo russo Nikolaj Berdjaev, nei primi anni ’20 firmò il saggio “Nuovo medioevo” dove annunciava la fine della modernità ed il ritorno ad una nuova era dove le questioni spirituali avrebbero di nuovo mosso il mondo. Stamani in posta per pagare un bollettino, ho notato un cartello razzista, sessista e medievale, parlava di precedenze ad anziani, madri, e famiglie, in popolo transfemminista non ne ha ancora compreso il messaggio reazionario: PER ESSERE AVANTI BASTA FARE UN PASSO INDIETRO.

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