Non so se il governo reggerà all’impatto dei risultati di queste europee, ma sicuramente potrebbe aprirsi una stagione di rinnovamento, di sfide, di scommesse.
Chiaramente il successo dei cosiddetti sovranisti anti UE, scatenerà una grande offensiva da parte dei servi dei potentati economici, che mal digeriscono che vi possa essere un’ipotetica resistenza da parte dell’Italia alle loro mire tese ad impossessarsi dell’ampio bottino che vedevano a portata di mano.
Un ricco bottino, composto dall’enorme risparmio privato italiano, dalle stupende bellezze della nostra penisola e dallo straordinario patrimonio culturale creato dall’insuperabile capacità creativa dei nostri antenati di tutte le epoche.
Quindi è necessario rimboccarsi le maniche perché tutto questo sia preservato, valorizzato e utilizzato per poter costruire una società a dimensione umana fuori dai falsi schemi impostici dalla dissoluzione del pensiero, dall’annientamento del senso etico e dall’esaltazione della mediocrità.
Una battaglia imponente che richiede l’impegno di tutti a prescindere dalle convinzioni politiche affinché ciò che la maggioranza degli Italiani ha intuito, diventi chiaro e possa dare vita ad un progetto politico ben definito che restituisca, all’Italia prima, ad un’Europa vera dopo ed all’umanità intera in fine, il vero senso della vita comunitaria e della solidarietà.
Il presupposto, come tutti ben sanno, ma fingono di ignorare, consiste nell’uscire dallo schema liberista e dal considerare l’economia unico metro di misura dei rapporti tra gli uomini: rompere, in buona sostanza, i cardini del pensiero unico.
Questo mostro antiumano e antistorico che usa gli esseri umani come merci, basti pensare al falso umanitarismo dei nuovi trafficanti di schiavi, e tende ad annullare una delle più grandi ricchezze dell’umanità, la differenza tra le culture, ormai cozza, almeno in Italia, con un innato ed irrazionale senso di ripulsa.
Ora sta a noi dare contenuto e consapevolezza a chi sente di non essere d’accordo e non sa perché e capire, tutti insieme, dove andare e cosa cambiare. Questo significa costruire il progetto politico. Qualcuno potrebbe chiedersi di cosa parliamo di Fascismo, Comunismo, Socialismo o di altro?
Sicuramente queste idee come anche l’idea liberale fanno parte del Pensiero Forte. Infatti sono idee precise ben definite con alcuni paletti chiari e con obiettivi precisi; sono l’esatta antitesi del pensiero debole imperante, il non pensiero incapace di difendere gli uomini dalla selvaggia aggressione del liberismo dominante ed annientatore.
Quello che serve oggi è una nuova sintesi di idee che ricacci il liberismo nella sola sfera dell’economia e liberi l’uomo dall’alienazione mercatista in cui è stato cacciato.
Forti di questo nuovo convincimento possiamo tornare a rivitalizzare i presupposti della vita comunitaria fatti di doveri, di diritti da meritare e conquistare, di socialità, solidarietà nei confronti dei prossimi (ovvero i più vicini) per poi arrivare ad una solidarietà comunitaria verso le altre comunità, tesa a tutelare la ricchezza delle differenze culturali.
Si tratta insomma di tornare alla civiltà e sbaragliare questo sedicente progressismo modernista che ci ha resi schiavi degli istinti e servi del mercato.
Una dura scommessa tutta da combattere; sarà dura ma si può vincere.