L’Italia e le caste

 

L’Italia e le caste

Il caso Palamara, l’ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati messo sotto inchiesta dal Consiglio Superiore della Magistratura per corruzione insieme ad altri magistrati ed in base ad incontri segreti con deputati del PD, mette in primo piano il problema del peso delle caste in Italia.

Tutti, molto ipocritamente, manifestano sorpresa e stupore, come se, dal 1945 in poi ed in particolare in questi ultimi anni, non fosse stato evidente l’utilizzo spregiudicato degli strumenti della giustizia per obiettivi squallidamente politici. Il caso Palamara è solo la punta di un “iceberg” tutto da scoprire.

Basti pensare ai processi farsa o mai fatti contro i crimini partigiani, ma all’epoca c’era l’attenuante di una guerra malamente persa; ancora più grave il processo di costruzione della destra pulita attraverso la criminalizzazione delle frange cosiddette estreme negli anni ’70; autenticamente criminale quello accaduto per le tremende stragi tese a consentire l’entrata del PCI nell’area di governo.

Più specifico e più sottile quanto accade in questi anni in prossimità di campagne elettorali o di grossi incontri internazionali con processi mirati verso ben precisi personaggi della politica. La stessa “mani pulite” è stata un’operazione a senso unico che ha lasciato al sicuro ben precise forze politiche.

Ecco, quella dei magistrati è una casta dotata di immunità e intoccabile da tutti, ben pagata e inattaccabile, che ha caratterizzato in modo notevole lo svolgersi degli eventi politici di questi ultimi decenni.

Ma non è la sola; sullo stesso piano c’è la casta dei giornalisti. Anche questa, dotata di notevoli coperture e protezioni, ha orientato l’opinione pubblica verso il baratro e l’imbuto in cui i poteri forti e le varie lobbies volevano portare il nostro popolo per meglio sfruttarlo e condizionarlo. Ovviamente anche questi, tranne qualche rara eccezione, per lo più emarginata, sono protetti se rispettano e lavorano per il pensiero unico, per il degrado morale che tutto giustifica e tutto copre, tacendo o sorvolando su notizie scomode per il sistema di potere o mentendo spudoratamente sempre per lo stesso motivo.

Si potrebbero fare numerosi esempi sia in politica internazionale, vedi le guerre in Iraq, in Libia, in Siria, le atrocità nello Yemen…, sia in politica nazionale vedi gli scandali messi a tacere, soprattutto se riguardano figure di spicco del sistema, vedi il silenzio sulle privatizzazioni, sui reali diktat della UE, sulla realtà delle basi di occupazione statunitensi sul suolo italiano. L’elenco potrebbe continuare all’infinito. Si pensi anche ai vari personaggi, in genere delle vere nullità, che vengono creati dal nulla e vengono presentati all’unisono come grandi figure e salvatori della patria; basti pensare ai vari Renzi e Calenda.

Un’altra casta, forse la più silente ma sicuramente la più perniciosa, è quella dei grandi burocrati dello stato, che hanno reso quest’ultimo un’entità inesistente percepita dai più come un nemico.

Nella quasi totalità, questi burocrati hanno fatto carriera, non per meriti, ma per coperture politiche, sono in genere impreparati ed incapaci, ma molto servizievoli per i padroni di turno e questo modo di agire ha condotto al lassismo di tutti gli altri, soprattutto dei più capaci che si son visti scavalcare da emerite nullità molto abili nel “lecchinaggio”. Molti di questi sono per di più disonesti; insomma un vero cancro da allontanare al più presto.

Invece solo quella dei politici ci è stata presentata come casta ed è stata colpita pesantemente, ridimensionata e privata delle necessarie immunità: proprio quelli che dovrebbero rappresentare la volontà popolare ed il controllo delle altre caste e del loro potere.

Questo modo di agire è stata una chiara prova di quanto si sia voluto neutralizzare il controllo e la partecipazione dei cittadini nel nome di una sedicente democrazia e dello strapotere di alcune caste che, in collaborazione tra loro, hanno depotenziato i politici, rappresentati ormai nella quasi totalità da mediocri asserviti.

Tutto questo ha sicuramente bisogno di una grande trasformazione istituzionale e costituzionale.

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