L’Europa rischia di divenire ostaggio delle politiche antirusse di Washington

 

L’Europa rischia di divenire ostaggio delle politiche antirusse di Washington

Politica energetica e armamenti nucleari puntati sulla Russia sono la ricetta di Washington per l’Europa.

Forse non tutti hanno pienamente compreso quale sia il livello di colonialismo economico e militare che Washington vuole imporre all’Europa. Per capirlo basta osservare la politica energetica che gli USA vogliono per l’Europa.

Non deve passare inosservata l’ultima dichiarazione fatta dal segretario di Stato USA, Mike Pompeo, a proposito dei rapporti fra la Russia e l’Europa.  Pompeo, in una conversazione con i media olandesi ha auspicato l’esclusione della Russia dalle forniture energetiche verso l’UE.

Il segretario di Stato USA ha espresso la speranza che l’Europa organizzerà forniture di energia acquistando il gas GNL prodotto negli USA in sostituzione di quello russo.  “Speriamo che l’Europa percepisca seriamente la necessità di una base di energia senza la partecipazione della Russia, conosciamo la storia delle loro relazioni e sappiamo che durante i conflitti i russi usano tutti i mezzi a loro vantaggio e speriamo che l’Europa prenda una decisione razionale”, ha detto Pompeo.

 Da notare che da tempo Washington sta esercitando grandi pressioni su Berlino per ottenere l’annullamento dei lavori per il gasdotto Nord-Stream-2, in fase avanzata di realizzazione.  Gli Stati Uniti prevedono di imporre sanzioni alle società che lavorano sul gasdotto in Germania e questa minaccia è stata confermata anche dal segretario dell’energia statunitense Rick Perry.

 La Germania sta affrontando in questo periodo le pressioni degli USA non solo sulla sua politica energetica ma anche nell’esportazione di tecnologia e nel commercio e nei prodotti industriali.

 Gli USA conducono una politica mirata contro l’Europa per sopperire alla perdita della loro egemonia unilaterale che viene messa in scacco dall’emergere della superpotenza cinese e dalla rinascita della Russia.

Gli USA pretendono che i paesi europei acquistino il gas statunitense (a costi molto più alti di quello russo),  che acquistino gli aerei made in USA difettosi (cadono) come il Boeing 737 e prodotti tecnologici,  ecc..  Per ottenere questo, il loro sistema è quello di fare pressioni e minacce con metodi di tipo mafioso, come è accaduto anche nel caso della cinese Huawei, arrestandone anche i dirigenti per presunte violazioni alle leggi USA.

Si può facilmente capire che gli americani, nella sottomissione di altri paesi, hanno sempre messo i propri interessi economici al primo posto. Dietro la maschera delle alleanze e della difesa dalla “minaccia russa”, gli USA cercano di imporre i loro diktat economici ai paesi europei.

Secondo vari analisti, la situazione determinatasi con la cessazione del Trattato per l’eliminazione dei missili a corto raggio (disdetto unilateralmente da Washington) obbliga Mosca ad adottare misure per garantire la sicurezza strategica. Questo avviene in due direzioni: pratiche e informative.

Da un punto di vista pratico, la Difesa russa dovrà rispondere in proporzione alle minacce provenienti da Ovest a causa di Washington che, cercherà di schierare i missili in Europa. Con questa situazione di corsa agli armamenti sarà inevitabile che i paesi europei diventeranno un obiettivo per i sistemi missilistici strategici russi”.

Si può immaginare che i tentativi di Washington di schierare sistemi missilistici nei paesi europei comporteranno proteste su larga scala. Non è difficile prevedere che, come avvenuto in epoche precedenti, ci saranno molte migliaia di manifestazioni contro la politica americana, che vuole trasformare gli europei in ostaggi.  

In Europa si deve comprendere che il tentativo della politica imperialista di Washington è quello di tagliare i rapporti di cooperazione fra Europa e Russia, evitando lo sviluppo di un sistema euroasiatico. In questo tentativo rientrano tutti i mezzi propagandistici utilizzati da Washington per accentuare il pericolo della “minaccia russa”, un pretesto per imporre i propri interessi economici sull’Europa.

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