Il potere ce l’ha chi controlla i consumatori

 

Il potere ce l’ha chi controlla i consumatori

Con queste parole “Il Corriere della Sera” conclude l’articolo dedicato alla nascita di “Libra”, la moneta creata da Facebook e soci.

…ed io mi sento male sempre di più sia per la frase che per il fatto in sé.

Infatti sono io superato ed antiquato o è il mondo che è impazzito? Come si fa a sostenere senza raccapriccio un’aberrazione antiumana come quella contenuta nelle parole “controllo” e “consumatori”. Dobbiamo veramente rassegnarci a considerare l’essere umano soltanto un consumatore e annientare tutte le comunità sociali, dalla famiglia ai popoli, dai villaggi alle città, perché quello che conta è controllare i consumatori?

Non esistono più gli stati, né le nazioni, non c’è l’impero né la repubblica, non ci sono più leggi né regolamenti esiste solo il mercato con le sue regole automatiche ed una pletora di automi, un tempo uomini, che consumano. Il potere ce l’ha chi controlla questo istinto bestiale teso a consumare sempre più senza una logica, senza uno scopo, senza un obiettivo concreto.

Si sta formando un nuovo catechismo fondato sul dogma del consumo compulsivo e nevrotico. È la nuova fede per uomini senza Dio e senza anima, esseri inanimati che non si rendono conto di essere vittime di un nuovo schiavismo, costruito sulla menzogna e sull’inganno, sulla falsa speranza che lo “star bene” derivi dal poter avere i soldi per comperare tutto quello che desideriamo, prescindendo dalla sua necessità o utilità. Lo scopo della vita, il più grande problema su cui si sono arrovellati per millenni pensatori di tutto il mondo, per questi robot in carne ed ossa è risolto: consumare.

E’ la fine della politica. Ovvero di tutto quello che serve a costruire una società ideale a dimensione umana con rispetto e salvaguardia dei valori, anche sociali, con il ridimensionamento dei poteri forti e dello strapotere finanziario: la politica è l’unico baluardo contro le prepotenze dei più forti.

Se ci fosse la politica, se ci fosse un governo, se esistesse l’Europa si impedirebbe ad uno Zuckerberg qualunque di battere moneta, anche se virtuale, o di fare il censore in proprio del pensiero altrui. Siamo in balia del magnate di turno, geniale o meno che sia, dotato di immensi patrimoni, capace di agire al di sopra ed al di là delle leggi e degli stati, ovvero dei popoli, dei comuni mortali.

Sono i nuovi dei, idolatrati dai mercati e dai consumatori, che credono di poter fare quello che gli pare anche perché i vari organi sovranazionali, dall’ONU alla FAO, dal WTO alla UE, hanno contribuito a depotenziare i popoli e gli stati, a favore dei grossi gruppi economici e finanziari e in particolar modo delle varie banche private come la BCE.

Approfittare di questi enormi spazi per chi ha i capitali è un gioco da ragazzi e chi ci rimette sono sempre i popoli.

Bisogna arginare questa deriva, creando forti strumenti politici, come ad esempio una vera Europa politicamente unita, affidando agli stati la responsabilità unica di emettere moneta, in quanto esclusivo prodotto e proprietà del lavoro dei cittadini, ed arrestando, perché nemici delle libertà collettive, tutti quelli che lavorano al di sopra e al di fuori degli stati senza le necessarie autorizzazioni e gli opportuni controlli.

Insomma l’uomo sociale deve tornare al centro della politica e del controllo del mercato e dei mercanti.

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