Le notti insanguinate della movida
Non sono ancora chiare le dinamiche che avrebbero portato all’assassinio di Mario Cerciello, il carabiniere ucciso da due turisti americani con undici coltellate in una notte di follia. Quello che però è certo, è che alla base di questa e di molte altre vicende che coinvolgono i giovani, ci sono l’uso e l’abuso abituale di alcol e droga, che sempre di più sono l’ingrediente fondamentale di ogni notizia di cronaca nera.
Finnegan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjorth, questi i nomi dei due ragazzi americani che la notte tra il 25 e il 26 luglio hanno rubato la borsa dell’uomo che avrebbe avvertito le Forze dell’Ordine, le quali avrebbero poi tentato di intercettare i due ragazzi. Questa indicativamente la dinamica dell’accaduto, pochi attimi forse, prima che undici coltellate colpissero a morte un servitore dello Stato, un uomo, un marito. Alla base di tutto una notte di sbronze e di caccia alla droga.
Sempre più spesso veniamo bombardati da notizie, che hanno come protagonisti giovani che si abbrutiscono nell’uso-abuso di sostanze stupefacenti di ogni genere. Droga e alcol, sono loro ancora una volta a condurre le danze, sostanze psicotrope che alterano la condizione psicofisica dei molti che si lanciano nell’oblio delle dipendenze, sostanze che fanno parte di uno stile di vita ormai diffuso, che ha contaminato le menti dei nostri ragazzi; quello dello sballo continuo, del massimo godimento, la deresponsabilizzazione massima, il salto nel vuoto di una vita vissuta alla massima velocità.
Lunga è la scia di sangue che direttamente o indirettamente coinvolge alcol e droga, e la morte del vicebrigadiere Cerciello è solo l’ultima di una serie di innumerevoli tragedie avvenute durante una notte brava. C’è poi la notizia del ragazzo francese di 19 anni che, presumibilmente in preda ai vapori alcolici, è precipitato dalle spallette del lungotevere nel quartiere Prati, perdendo la vita. C’è la morte del turista americano Beau Solomon nel 2016, deceduto per annegamento dopo essere stato spinto nel Tevere dopo una notte di movida. C’è il terribile omicidio di Luca Varani ancora nel 2016, torturato e lasciato morire dopo un festino a base di droga e depravazione.
Storie terribili di un mondo che troppo spesso facciamo finta di non vedere, un mondo fatto di sballo, abbrutimento, sostanze stupefacenti e autodistruzione. Cocaina, eroina, metanfetamina, acidi, di tutto e di più si può trovare nelle piazze e nei parchi delle nostre città, la droga è alla portata di tutti, soprattutto dei più giovani. Poco importa la classe sociale, c’è droga per i più ricchi e c’è droga per i più poveri, malessere sociale ed esistenziale, voglia di evadere da un mondo che non sa dare rifermenti reali, concreti ai millennials, i quali cercano sicurezze in mondi paralleli fatti di degrado e depravazione.
L’enorme crisi che sta attraversando il nostro mondo è fatta anche e soprattutto di questo; disgregazione dei valori morali ed etici fondamentali. Quello dell’uso-abuso di sostanze è un problema reale che deve necessariamente avere una risposta politica. C’è bisogno dello Stato, quello con la lettera maiuscola, c’è bisogno più che mai dello Stato che prenda per i capelli i giovani europei e li riconduca, tramite una ferrea educazione, e un razionale inquadramento, sulla giusta strada.
Il mondo atomizzato del liberismo ha distrutto lo stato e la famiglia, oggi i giovani stanno vivendo sulla loro pelle le conseguenze di tutto questo. Bisogna agire, con fermezza e risolutezza, il prima possibile.