La rivoluzione conservatrice di Adriano Romualdi [9]

    

La rivoluzione conservatrice di Adriano Romualdi [9]

Con Moeller e Spengler la Rivoluzione Conservatrice sarebbe rimasta un fatto libresco, senza forze organizzate capaci di darle visibilità dinanzi alle masse, quali furono le associazioni paramilitari e il movimento giovanile. Quest’ultimo venne creato ai primi del Novecento da un liceale di Berlino, Karl Fischer che aveva animato i gruppi Wandervögel (uccelli migratori).

Nel 1904 i Wandervögel erano migliaia e alla vigilia della Grande guerra erano più di 14 mila: un successo che lo stesso Fischer non sapeva spiegarsi. Nel 1910 un giovane professore, Richard Schirmann creò i primi ostelli per dare alloggio agli Uccelli nelle loro migrazioni; bisogna evitare l’equivoco di equiparare i Wandervögel ai boy-scout. I primi erano piuttosto bande animate da spirito antiborghese che esprimevano nella vita del campo, nel cameratismo; erano espressione di un’inquietudine giovanile che covava sotto il manto apparentemente tranquillo e ordinato del guglielminismo; erano apolitici, ma fortemente nazionalisti e per questo, nonostante tutto, non eversivi.

Nei loro progetti di rigenerazione aveva un posto importante l’idea di un Führer e del Führerprinzip, oltre alla formazione di una serie di Ordini virili che dovevano costituire delle piccole élites tenute insieme dall’amicizia e dal cameratismo. Tra i loro simboli vi era lo svastica che battaglioni formati da volontari Wandervögel portarono nella Grande guerra; tra i loro culti il solstizio d’estate, ma anche un ambiguo culto omoerotico inteso come generatore di cameratismo, come da quello della donna nasce la famiglia, apertamente professato da Hans Blührer.

Dei 12 mila volontari la metà morì al fronte: celebre l’episodio di Langermarck, nel novembre 1914, quando giovani reggimenti Wandervögel avanzarono allo scoperto sotto il fuoco inglese, cantando Deutschland Deutschland über alles. Chi fece ritorno dal fronte subì un drastico cambiamento: perso l’aspetto bohémien, il movimento assunse una connotazione più militare e si scisse in una destra e una sinistra: Karl Bitter guidò la sinistra, mentre Franck Glatzel si mise a capo della fazione più decisamente nazionalista.

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