Nascosti tra le foglie

 

Nascosti tra le foglie

Ho iniziato a leggere il libro di Franco Nerozzi Nascosti tra le foglie. Tratto il titolo da lo Hagakure del samurai Jocho Yamamoto, di cui lo scrittore Mishima Yukio ne trasse insegnamenti per la condotta della propria esistenza e di quella morte, con il rito del seppuku, così cruenta e nobile. Un breviario per realizzare lo stile, il comportamento di disciplina ed etica, a cui attenersi nella severa attitudine del guerriero giapponese. Conobbi l’autore la prima domenica di maggio, ormai quasi vent’anni sono trascorsi, alla Piccola Caprera, quando ebbi l’onore di ricevere dalle mani delle medaglie d’oro Luigi Ferraro e Alessandro Tognoloni la tessera dell’associazione XMAS. E mi ricordo del sms inviatomi in cui, mentre egli attraversava a guado il confine tra la Thailandia e la Birmania, gratificava la mia vanità con affermare di portare nel tascapane Strade d’Europa (2006), considerato da lui un gran bel libro.                                                         

Sul comodino, accanto al mio Stile ribelle. E mi chiedo se il visionario Don Chisciotte che è in copertina possa essere di rimando ad un bushi, egli con la lancia costui con la katana, entrambi uniti nel sogno e nella realtà quali ‘cavalieri dell’ideale’ secondo la felice definizione del filosofo Hegel. Del resto sogno e realtà hanno sovente labile il confine. E i mulini a vento figure  d’orridi mostri. Da ragazzetto lessi La vita è sogno del drammaturgo spagnolo Calderon de la Barca e ne rimasi coinvolto. Compagno di bastoni e barricate, oserei dire con accento di civetteria…                                                        

Sabato pomeriggio, vincendo la prigionia della mia stanza, propongo un intervento (breve) alla Grande Onda nel centenario di quel 23 marzo, piazza San Sepolcro, ove tante cose ebbero inizio. La grande onda del pittore giapponese Hanusei, tanto caro a Van Gogh, metafora dell’irrompere di forze primigenie. Primigenie e mai sopite se, oggi, palpitiamo oltre l’evento storico, il sangue versato, le sconfitte subite. Appunto un moto dell’animo. Tra sogno e realtà. E mi immagino di Franco nella jungla là dove parte del popolo karen vive e resiste per non rinnegare se stesso. ‘La patria è là dove si combatte per le proprie (medesime) idee’ che, poi, è in qualche misura l’’immenso e rosso’ tanto caro a Brasillach.                                                                                                    

Nascosti tra le foglie, un buon libro; l’autore un amico e camerata, che sa tenere la barra diritta e spendere bene l’esistenza.

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