La rivoluzione conservatrice di Adriano Romualdi [12]
Il fenomeno che più contribuì a mantenere lo spirito del fronte fu quello dei Freikorps, antidemocratici, nazionalisti e in lotta contro i nemici esterni – il polacco e il francese – e quelli interni: gli spartachisti.
I romanzi di von Salomon, che scontò cinque anni di prigione per aver partecipato, in un ruolo defilato, all’uccisione di Rathenau, su tutti I proscritti, sono di fondamentale importanza per comprendere il fenomeno che confluì nel nazionalsocialismo, ad eccezione di alcuni suoi esponenti che mantennero lo spirito anarchico e ribelle che li aveva animati sin dall’inizio. Il più significativo esponente del fronte tedesco, il teorico del nazionalismo militante e della Mobilitazione Totale è Ernst Jünger, il cui pensiero su queste pagine virtuali è stato già esaminato.
In questa sede, però, lo scrittore tedesco interessa per la sua azione militante che in qualche modo continua la sua esperienza nel primo conflitto mondiale descritta Nelle tempeste d’acciaio, Boschetto 125, Fuoco e Sangue. Jünger costituì un gruppo di giovani intellettuali che assunsero l’esperienza del fronte come punto di partenza per la critica dei valori borghesi e di una società che si manteneva in equilibrio tra ambienti conservatori e nazionalbolscevichi.
La sua iniziale simpatia per Hitler – lo scrittore lo aveva sentito in un comizio a Monaco e gli aveva mandato i suoi libri con dedica – si tramuta in attitudine critica e poi in aperta ostilità. Membro dell’Operazione Valchiria, fu salvato dalla condanna a morte pare proprio per quei libri che Hitler aveva molto apprezzato. Le numerose riviste create da Jünger – Arminius, Der Vormarsch, Standarte e molte altre – si pongono come espressione di un nuovo nazionalismo, senza retorica pattriottarda e che punta sull’uomo nuovo formatosi nel crogiolo delle trincee della Grande guerra.
La Mobilitazione Totale viene trasferita dal dominio militare in quello civile, in modo da produrre una concezione totalitaria in cui la vita venga concepita come servizio, sacrificio, responsabilità, nel rifiuto di ogni interesse e privato tornaconto. Il mondo borghese veniva giudicato inadatto a gestire uno Stato che, come scrive ne L’Operaio, non è più un piroscafo da crociera, ma una nave da guerra. Allo stesso modo, il socialismo risulta incapace di interpretare la nuova società in quanto si pone sul piano della rivendicazione individualistica e si propone solo di allargare la platea dei consumatori. Nella nuova società jüngeriana non ci sono consumatori, ma solo guerrieri.