L’amore ai tempi del Coronavirus

 

L’amore ai tempi del Coronavirus

È il 1985: lo scrittore Colombiano premio Nobel per la letteratura Gabriel García Márquez dà alle stampe il romanzo L’amore ai  tempi del colera, romanzo da inserire in una speciale classifica che narra di sentimenti e vita, Eros e Thanatos, divinità del phanteon greco riciclate da Freud, che vanno ad indicare 2 tipi di pulsioni, quella per la vita” (“Eros”), comprendente libido e autoconservazione, e quella di morte” (“Thanatos”), che si manifesta in tendenze autodistruttive.

L’amore e la malattia, il colera di Márquez, la peste descritta dal Manzoni nei Promessi sposi, mutuata da Boccaccio, che di quel flagello aveva visto morire il padre, ma che con goliardia tipicamente Toscana aveva abbracciato come spunto iniziale del suo Decamerone. Il Decamerone narra di un gruppo di giovani, che per dieci giorni si trattengono nella periferia fiorentina per sfuggire alla peste nera, per passare il tempo, a turno, si raccontano novelle di taglio pruriginoso, un inno alla vita, rese magnificamente sullo schermo da Pier Paolo Pasolini. Manzoni e Boccaccio ci spiegano che l’effetto più terribile della malattia è a la distruzione del vivere civile, su questo tema si sono scritti centinaia di testi, e girati decine di film.

Nel 1981 lo scrittore statunitense Dean Koontz pubblica il romanzo “The Eyes of Darkness” l’intricata vicenda si dipana nel 2020 attorno ad uno scienziato cinese di nome Li Chen, che fugge dal suo paese, e nello specifico dalla città di Wuhan, con un virus elaborato nei laboratori di RDNA, una grave polmonite che si diffonderà in tutto il mondo, dal nome ’Wuhan-400’. Il riferimento a luoghi date e persone è puramente casuale. Il Covid-19 semplicemente chiamato Coronavirus, partendo proprio dalla città di Wuhan è sbarcato senza troppi problemi anche nel belpaese, ad oggi, abbiamo città fantasma circondate dall’esercito, migliaia di persone in quarantena e nessuna idea di come andrà a finire. Facciamo un punto della situazione: Innanzitutto non si deve parlare “del” coronavirus ma “dei” coronavirus, che insieme ai rinovirus, sono responsabili dei raffreddori comuni e delle sindromi influenzali, il Coronavirus Covid-19 è un virus a RNA, che infetta le cellule epiteliali e rimane confinato nelle vie respiratorie alte. La sua pericolosità, sta nel fatto che può degenerare, aggravando sino alle estreme conseguenze patologie già esistenti. Significa che in soggetti sani può non causare nulla, e questo sta alimentando la diatriba, fra chi la ritiene una Pandemia, e chi un semplice male di stagione, personalmente non ho le competenze tecniche per pronunciarmi, per stabilire se la mortalità valutata intorno al 3% rientri nella prima o nella seconda casistica, so però per certo che ha provocato una vittima illustre, la Repubblica Italiana.

L’Italia sta affrontando uno dei momenti più difficili dal dopoguerra, non solo per il Coronavirus, ma per una serie di fattori enunciati a più riprese su queste pagine, colpa di una classe politica totalmente incompetente, che ha preferito rendere l’Italia un lazzaretto, piuttosto che incappare in blande accuse di “razzismo”. In Toscana, soprattutto a Prato, è presente una delle comunità cinesi più numerose d’Europa, Di questa comunità, duemilacinquecento persone si sono recate nel Paese d’origine in occasione del capodanno cinese ed ora si accingono a rientrare in Italia per riprendere le proprie normali attività lavorative. Il governatore della Toscana, Enrico Rossi, nei giorni scorsi aveva lanciato la proposta di una quarantena volontaria senza alcun controllo, tacciando di razzismo chi gli faceva notare che l’ideologia nulla può contro i virus. Per fortuna le argomentazioni del virologo Burioni, hanno portato il governatore Toscano a capitolare, quando l’ideologia prevale sul buon senso, il giudizio sulla classe politica non può che essere impietoso, ma anche rivelatore, rivelatore di una mentalità che tende a mistificare e distorcere la realtà.

L’ossessione di vedere razzisti ovunque, giunge alla paura di considerarsi essi stessi razzisti, la mania di credere che il Fascismo sia l’unico pericolo, è un virus ben più pericoloso del Covid-19. Bene ha fatto Vittorio Feltri ha ridicolizzare gli antifascisti in assenza di Fascismo con una provocazione, visto che uno dei principali veicoli della trasmissione del virus sono le strette di mano, (cosa che ha portato la “chiesa” bergogliana a vietare lo scambio del “segno di pace” nelle funzioni religiose), su una sua pagina social ha proposto di ripristinare il saluto Romano.

Mentre l’occhio dei media rimane puntato sulla comunità cinese, rea, oltre che di importare “untori” di tentare di costruire un asse economico con Russia ed Iran, alternativo alle politiche Neocon statunitensi, continuano incessantemente gli sbarchi di migranti provenienti dall’Africa, migranti che non subiranno nessun controllo e nessuna quarantena. Peccato che le attività cinesi nei paesi Africani siano cosi capillari, che si contano nel continente decine di vittime del Coronavirus, ultima, la notizia di 4 cittadini cinesi deceduti nella clinica universitaria di Lubumbashi nella Repubblica Democratica del Congo. Mentre noi apriamo i porti, gli altri paesi, stanno adottando misure preventive verso chi va e viene dall’Italia. In Israele, come in Irlanda, il governo sconsiglia di visitare il nostro Paese, e blocca i passeggeri in arrivo dalle regioni interessate al contagio, Francia ed Inghilterra, stanno isolando tutti i nostri connazionali provenienti dalle zona del focolaio. Kuwait, Giordania e Tunisia hanno vietato tutti i voli da e per la Penisola. In Croazia, sono state sospese le gite scolastiche verso il nostro Paese, nell’ isola Mauritius, volo da Roma bloccato, e 40 turisti rispediti in Italia.

Il diffondersi del virus, minaccia di paralizzare l’economia, il propagarsi dell’infezione, ha determinato il blocco delle attività nelle zone industriali di Lombardia e Veneto, motore economico del paese, si rischia il colpo di grazia alla già traballante economia Italiana. Se la crisi si dovesse prolungare si avrebbe probabilmente una forte recessione economica, il crollo del turismo, e l’assalto speculativo dei soliti noti sui nostri titoli di Stato. Non dimentichiamoci però, che l’Italia dopo Francia e Germania, resta la terza potenza industriale Europea, Un collasso dell’Italia determinerebbe la fine dell’Europa, di questa Europa. Migliaia di Italiani sono praticamente ai domiciliari, magari un’occasione per riunire un nucleo familiare, spero da questa tragedia possa nascere un nuovo senso di comunità, e magari per ammazzare il tempo le coppie si dedichino ad attività decantate nel Decamerone, per far sì che le nascite sopperiscano eventuali morti.

Nel Romanzo di Gabriel García Márquez, i due attempati protagonisti fanno finalmente l’amore, circondati da una foresta pluviale disboscata e villaggi infestati dal colera. Nel 1842 Edgar Allan Poe pubblica sul Graham’s Magazine la storia La maschera della morte rossa, oggi come non mai questa novella appare terribilmente attuale. La Morte Rossa una terribile pestilenza, sta devastando le terre del principe Prospero, la sua contrada è quasi completamente spopolata, decide come i personaggi del Decamerone di ritirarsi insieme ad amici e cortigiani nel suo palazzo. All’interno dell’edificio gli occupanti trascorrono le giornate gioiosamente, il principe decide di indire un ballo in maschera. Durante la festa compare tra gli invitati una figura misteriosa, con indosso un sudario ed una maschera rossa. Prospero, oltraggiato da quello che crede uno scherzo di pessimo gusto, gli corre incontro, ma poco prima di raggiungerlo cade a terra senza vita. Solo allora gli altri ospiti toglieranno il costume al misterioso ospite, e si accorgeranno che sotto di esso non c’è niente, è la Morte Rossa, riuscita a entrare nel palazzo. Avrei palazzi da suggerire.

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