Dicevano che senza l’Unione Europa non saremmo andati da nessuna parte; ci spiegavano che l’introduzione dell’euro è stata un toccasana, malgrado tutto dimostri che a beneficiarne, in vent’anni, siano stati solo i miliardari, le banche e i centri di potere finanziari, mentre i cittadini, soprattutto quelli italiani, sono stati letteralmente massacrati dalla moneta unica; ci descrivevano gli inglesi come folli, per aver scelto la Brexit, e prevedevano, per il popolo inglese, anni di lacrime e sangue, lontani da “mamma Europa”. Poi è arrivato il coronavirus: una tragedia per migliaia di famiglie italiane, che hanno perso i loro cari, ma anche per tutti coloro che si trinceravano dietro la finzione europea, per continuare a portare avanti i loro interessi e i loro traffici. Sì, perché l’emergenza determinata dal virus sconosciuto ha dimostrato, senza se e senza ma, che l’Unione Europea, di fatto, non esiste, e che la Commissione Europea e la Banca Centrale Europea non sono organismi per tutelare i Paesi membri, ma per obbedire agli ordini della finanza.
In buona sostanza, il coronavirus ha smascherato questa farsa gigante, messa in atto contro i popoli europei e, in particolare, contro quello italiano, certamente il più vessato – negli ultimi decenni – dai burocrati di Bruxelles. Se fosse esistita, l’Unione Europea avrebbe approvato misure comuni per fronteggiare il dilagare del contagio e, invece, non ha alzato un dito. Ogni Paese si è mosso per proprio conto: l’Italia ha assunto decisioni dolorose per i suoi cittadini, la Francia l’ha seguita con colpevole ritardo, la Germania ha scelto un’altra strada (per ora) e la Gran Bretagna (comunque ormai fuori dall’Ue) ancora un’altra. La Grande Europa Unita non si è palesata. E anche coloro che avevano sempre difeso l’Unione Europa hanno dovuto prendere atto di un fallimento che chi ha la schiena dritta aveva denunciato almeno vent’anni fa.
Eppure, anche di fronte all’evidenza, ci sono personaggi che cercano di portare avanti la finzione, proni davanti ai potentati economici e finanziari. È disgustoso che, tra questi signori, ci sia anche il nostro presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che, insieme ai soliti francesi, dice di voler far ricorso alla truffa chiamata “Salva Stati”, per aiutare le economie minate dall’emergenza coronavirus: sarebbe l’ennesimo regalo alle banche e ai finanzieri.
Del resto, il fatto che, per difendere il Paese dalle parole offensive della presidente della Bce, Cristine Lagarde, sia dovuto intervenire il capo dello Stato, mentre il governo Conte taceva, è la dimostrazione che siamo di fronte a un esecutivo di servi e di incapaci. Conte dovrebbe capire che oggi tutti hanno compreso che l’Europa non c’è e non è mai esistita davvero. Ostinarsi a voler servire i padroni di Bruxelles, Berlino e Parigi significa continuare a tradire il popolo italiano, in nome di una finzione ormai palesemente smascherata: “Giuseppi” e i suoi ministri vadano subito a casa, non sarà mai troppo presto.