Basta con questo governo arrogante e inadeguato
Parole, parole, parole: il premier Conte, i suoi ministri e i capi politici della maggioranza governativa, finora, ci hanno riempito di promesse. “Siamo in un’emergenza straordinaria – hanno detto, a turno e a più riprese – e metteremo in campo tutto il possibile per sostenere economicamente chi è stato danneggiato dal blocco delle attività, chi ha perso il lavoro e chi, in un modo o nell’altro, è entrato in difficoltà “. Bene, a distanza di due settimane dal 9 marzo – giorno in cui Conte ha annunciato che tutto il Paese era “zona rossa” per la pandemia del coronavirus – non è stato fatto praticamente nulla per aiutare i cittadini. E quel poco che c’è non è chiaro, non si capisce e crea disagi e malintesi.
Pensiamo, in primis, ad Agenzia delle Entrate Riscossione, con la quale ognuno di noi ha fatto i conti. Ci sono in ballo la rottamazione, il saldo e stralcio, le rateizzazioni, le nuove cartelle e nessuno ha mai detto in modo chiaro che, fino al 31 maggio, è tutto sospeso. Bisogna interpretare uno dei tanti decreti legge del Governo o andare a visitare il sito di Agenzia delle Entrate, dove, comunque, il concetto non è espresso in modo inequivocabile. Perché non scrivere, a caratteri ben visibili a tutti, che le cartelle non vanno pagate fino al 31 maggio? Sarebbe troppo facile e, soprattutto, non sarebbe in linea con il concetto che ha questo governo del cittadino: un bancomat da usare fino a che non esce l’ultimo centesimo. E lasciare uno spiraglio all’equivoco fa in modo che i più sprovveduti continuino a pagare.
Stesso discorso per le categorie massacrate dal blocco delle diverse attività: da quindici giorni almeno non incassano un euro (e in molti casi continuano a pagare i dipendenti), ma non hanno avuto alcun aiuto dallo Stato. Pensate, ad esempio, ai tassisti: il loro volume di affari è praticamente azzerato, ma se hanno le rate della macchina da pagare devono continuare a farlo. E l’assicurazione? Si era detto che sarebbe stata rinnovata automaticamente per almeno un mese, ma le pressioni della lobby delle compagnie assicurative ha indotto il governo a fare retromarcia e a dare, così, solo una proroga di quindici giorni, equivalente al nulla assoluto.
Ecco, con quali soldi un tassista pagherà rate della macchina e assicurazione? Possibile che nessuno, tra gli “scienziati” che affiancano Conte, ci abbia pensato? Il ministro dell’Economia – che recentemente si è fatto eleggere deputato a Roma, in un’elezione suppletiva blindata, perché da ministro guadagnava troppo poco – cos’ha in mente per venire incontro alle esigenze di questi e di tutti gli altri cittadini ridotti allo stremo? Parole, soltanto parole.
Fortunatamente, anche il capo dello Stato si è accorto dell’inadeguatezza di questo governo, che va di pari passo a una straordinaria arroganza: così, Mattarella ha invitato il premier a consultare le opposizioni, in un momento di emergenza totale del Paese. Conte lo ha fatto, ma siamo certi che continuerà a procedere a colpi di parole, annunci e nulla più. E, allora, resta solo da augurarci che i “boatos” del Palazzo – secondo i quali sarebbe già pronto un esecutivo di salvezza nazionale – non restino vuote indiscrezioni. Nella speranza che – se davvero dovesse nascere un governo di questo tipo – si guardi, per una volta, agli interessi della comunità, per far ripartire l’Italia, appena sarà possibile.