Quali sono gli scenari internazionali che si stanno preparando? Cosa c’è dietro lo scontro tra i sistemi finanziari? L’Italia può sfruttare questa situazione per uscire più forte di prima da questa crisi sanitaria, economica e sociale che sta affrontando?
Noi pensiamo di sì. Basta fare un esame accurato delle forze autentiche in campo, tirare fuori tanto coraggio e stare attenti ai venduti ed ai traditori.
Ci sono tante notizie che si inseguono e che dimostrano la fluidità della situazione attuale. Le più interessanti sono le nuove prese di posizione, in controtendenza rispetto al passato, di alcuni personaggi significativi: il Presidente Mattarella che, da fautore assoluto della UE, lancia un altolà ai burocrati ed alle gerarchie UE; l’ex Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, noto per le sue politiche di austerità, parla dell’assoluta necessità di aumentare il debito, lo stesso Presidente del Consiglio, sempre prono alle decisioni UE, sta facendo resistenza a sottoscrivere il prestito del MES, che segnerebbe la fine dell’Italia.
Fa specie che questo scontro stia spaccando le stesse forze politiche di Governo, infatti la quasi totalità degli uomini del PD, da veri nemici dell’Italia, quali sono, spingono perché il governo sottoscriva il debito con il famigerato MES. Addirittura David Sassoli, presidente del parlamento europeo, ovviamente del PD, attacca duramente chi vuole salvare l’Italia in una prospettiva tutta nazionale.
Ma cosa c’è veramente dietro questo scontro?
Qua subentra la geopolitica che sta dividendo i contendenti su uno scenario di difficile attuazione. Infatti lo scontro vero è tra il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e la Banca Centrale Europea (BCE); semplicisticamente rappresentati il primo da Donald Trump la seconda da Angela Merkel. Il primo spinge per una separazione tra le nazioni dell’Europa Mediterranea e quelle dell’Europa Centrale, cosa che metterebbe fine alla UE a trazione tedesca. Ma chiunque tra i due contendenti dovesse vincere tutti e due puntano da una parte alla scomparsa della UE e dall’altra all’indebitamento ulteriore in mani straniere dell’Italia per poter comprare e gestire tutto il nostro patrimonio culturale e territoriale.
Fare una scelta o l’altra vuol dire suicidarsi, perché entrambe le soluzioni sono impraticabili: quella dell’Europa Mediterranea ci porterebbe in una situazione geopolitica impossibile perché, con le nostre azioni dissennate (primavere arabe, eliminazione di Gheddafi, ecc.), abbiamo reso impraticabili, per i prossimi anni, i rapporti con la sponda Africana del Mediterraneo, sia perché il FMI ha dimostrato abbondantemente i suoi comportamenti con i debitori. Restare nell’Europa a conduzione tedesca vuol dire sottostare al MES e quindi accettare dei prestiti che come contropartita richiedono la rinuncia alla nostra sovranità economica, fiscale e finanziaria, insieme ad uno stretto controllo legislativo. La fine della Grecia è la realtà vivente di una nazione che ha fatto ricorso al MES.
In questo scenario svolgono un ruolo di attenzione ed attesa sia la Cina che la Russia.
Noi abbiamo una grande opportunità, perché nella tragedia del coronavirus, si è creato in Italia un nuovo senso comunitario che ci spinge a credere che possiamo tra di noi trovare le forze per riprenderci sia economicamente che socialmente e puntare ad un rilancio dell’Italia e alla costruzione di una vera Europa politica.
Per questo noi de Il Pensiero Forte abbiamo aderito al Piano di Rinascita Nazionale lanciato dal Centro di Gravità, associazione politico-culturale di cui io personalmente faccio parte.