Dalla crisi del Coronavirus si evidenzia il livello di decadenza morale dell’Occidente

 

Dalla crisi del Coronavirus si evidenzia il livello di decadenza morale dell’Occidente

Da quando è scoppiata la pandemia del coronavirus, in particolare dopo che l’Organizzazione mondiale della sanità ne ha dato annuncio ufficiale l’11 marzo, in tutto il mondo ci sono stati oltre 1,2 milioni di casi confermati, oltre 70.000 morti e il dato è in crescita.

Questa calamità offre l’opportunità di fare delle considerazioni visto che ha messo alla luce alcune situazioni: la maggior parte dei paesi occidentali si sono dimostrati impreparati a fronteggiare la crisi e i soci della UE hanno dimostrato scarsa o nessuna solidarietà, in primis Germania e Francia verso l’Italia, dove gli aiuti sono arrivati dalla Cina, dalla Russia e da Cuba ma non dalla fantomatica Unione Europea.

Nell’ultima settimana si è poi constatata l’incresciosa situazione degli Stati Uniti dove la pandemia, dapprima minimizzata dal presidente Trump, è scoppiata in modo massivo.

L’impatto della pandemia sugli Stati Uniti viene adesso dolorosamente rivelato in tutta la sua crudezza: un paese che ha dilapidato milioni di miliardi in guerre all’estero non è oggi in grado di difendere i suoi concittadini da minacce di base come la malattia e il collasso economico.

Qualche cosa di simile è avvenuto anche nel Regno unito dove il premier Johnson ha inizialmente minimizzato la pandemia ed ha rifiutato di prendere misure restrittive, salvo poi, con l’aggravarsi della situazione, dover fare una precipitosa retromarcia e lui stesso rimanere vittima del contagio.

Da queste affermazioni si comprende che i leader del mondo occidentale sono quanto meno inadeguati a guidare i loro paesi ed a fronteggiare le sfide che avvengono in questa epoca.

È sotto gli occhi di tutti lo spettacolo di un governo federale americano completamente incapace di fare quanto è necessario per fermare la diffusione della pandemia. Non solo la sua capacità di effettuare i test è rimasta molto indietro rispetto a paesi meno ricchi come Taiwan e la Corea del Sud, ma la carenza di infrastrutture sanitarie e il costo inaccessibile per molti dei test porterà un eccesso di morti.

Oltre a questo desolante panorama, il mondo assiste allo spettacolo di paesi colpiti dall’epidemia e nello stesso tempo colpiti dalle sanzioni degli USA e dei loro alleati, come avviene nel caso dell’Iran, del Venezuela e di Cuba.

L’idea stessa di imporre sanzioni ad altri paesi investiti dalla pandemia è assolutamente barbara. Tali misure sono giustamente ritenute una violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite.

In questa occasione il cinismo e la crudeltà di Washington si dimostrano ineguagliabili. Questo atteggiamento della elite di potere di USA e Regno Unito dimostra al mondo quanto siano arroganti ed ipocriti.

Ancora peggio gli alleati dell’Unione Europea che, con l’eccezione della Spagna, si sono aggregati agli USA nel proseguimento delle sanzioni, rifiutandosi di accogliere la risoluzione ONU sulla sospensione delle stesse.

Quanto è accaduto all’ONU mostra in tutta evidenza l’ipocrisia e la doppiezza dei paesi occidentali che non hanno voluto ascoltare neppure la richiesta del segretario delle Nazioni Unite, Guterres, ma hanno scelto di appoggiare l’atteggiamento statunitense che approfitta della pandemia per cercare di ottenere un cambio di regime nei paesi che non si piegano alle direttive di Washington. Questo il caso in particolare del Venezuela, di Cuba, dell’Iran, dello Yemen e della Siria.

I governi della UE, assieme a Ucraina e Georgia (notoriamente Stati vassalli degli USA), piuttosto che accogliere la richiesta di Guterres, di una moratoria nelle sanzioni, hanno preferito anteporre i loro interessi geopolitici al senso comune che suggerisce di evitare sofferenze per carenza di medicinali ed attrezzature sanitarie.

Con questo atteggiamento l’Occidente ha dimostrato la perdita totale di quella pretesa leadership morale di cui si vantava.

Al contrario si evidenzia il contrasto con paesi come Russia, Cina e perfino la piccola Cuba, che si sono prodigati a inviare aiuti sotto forma di medici ed attrezzature sanitarie. Una lezione morale che non potrà essere dimenticata.

Una cosa è certa, quando sarà finita la crisi, il mondo non sarà più quello di prima.

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