Un governo inutile e dannoso abbandona il settore ospitalità
Le richieste di sostegno sono iniziate dopo un mese di blocco delle attività: “Il settore dell’ospitalità, con questa chiusura forzata, rischia di morire, il governo ci aiuti”. Al silenzio dell’esecutivo, i proprietari di bar, ristoranti, discoteche e strutture ricettive (hotel, b/b e quant’altro) e i rappresentanti del comparto spettacolo hanno replicato facendo fronte comune e proponendosi come un unico soggetto. Dal governo, però, non è arrivato nessun segnale, niente di niente.
Non solo: malgrado la chiusura obbligata dei locali, gli “scienziati” che siedono in Consiglio dei Ministri non hanno varato alcuna misura, che garantisse un sostegno economico alle imprese. Alla fine, dopo oltre due mesi di stop, le aziende dell’ospitalità, dell’intrattenimento e dello spettacolo hanno chiesto ufficialmente, via pec, un incontro al premier Conte. Il quale, ovviamente, se n’è infischiato.
Oggi, nella fase che dovrebbe essere quella della ripresa delle attività, molte saracinesche di bar, ristoranti e hotel sono ancora abbassate, perché alle condizioni imposte dal governo, che di fatto consentirebbero di riaprire al 30 per cento delle potenzialità, a fronte di spese al 100 per cento, tanti imprenditori sanno che andrebbero incontro al fallimento.
Perché il Governo tace? Perché ha deciso di abbandonare al suo destino aziende che rappresentano, insieme al loro indotto, una fetta importante del Pil nazionale? Incapacità? Arroganza? Ignoranza? Forse un po’ di tutto questo, ma è certo che la rabbia monta e che chi riaprirà rischierà molto, se, al posto delle chiacchiere, Conte e i suoi ministri non garantiranno un sostegno economico vero.
Basta andare a leggere velocemente il cosiddetto Decreto Rilancio, per comprendere che questi settori dovranno fare tutto senza il benché minimo aiuto dello Stato, perché, ancora una volta, non c’è alcun provvedimento capace di garantire a queste aziende la liquidità che servirebbe in un momento drammatico come questo. È una vergogna assoluta, una delle tante che stanno caratterizzando un esecutivo inutile e dannoso, per bar, ristoranti e hotel, come per il resto degli italiani.
Da tempo, si rincorrono voci di crisi, di rimpasto, di sfiducia a questo o quel ministro, ma alla fine i Conte, i Gualtieri e i Buonafede (sì, proprio il ministro della Giustizia che scarcera i boss mafiosi) restano al loro posto, sostenuti da una maggioranza di poltronari, arrivati in Parlamento dicendo di voler tagliare le poltrone. E a pagare il conto è il Paese, ogni giorno di più alla deriva.
Stanno affossando scientificamente l’Italia, per regalarla ai potentati economici e finanziari mondiali. Restiamo uniti, per scongiurare quello che loro ritengono un delitto perfetto. La resistenza che stanno opponendo gli operatori dello spettacolo, dell’intrattenimento e dell’ospitalità è un segnale forte: chi riaprirà metterà in atto lo sciopero del Pos, accettando solo pagamenti in contanti. È un inizio, per ribellarsi in modo civile a uno Stato oppressore, che tartassa cittadini e imprese, distruggendoli. Noi – sempre dalla parte della nostra amata Italia – saremo al fianco di queste imprese, nella loro lotta per la sopravvivenza.