Il cambiamento continua. Fra stati di emergenza che magicamente vengono estesi senza alcuna necessità oggettiva, andando così a confermare i pieni poteri nelle mani di una oligarchia massonica autoproclamatasi ed impedendo il consueto regime elettorale, e l’isteria generale dell’italiano medio che crea assembramenti ma con la mascherina chic. E, intanto, niente è più come prima e soprattutto niente tornerà più come prima.
C’è un bellissimo quadro che, diceva recentemente Enzo Pennetta, possiamo richiamare alla memoria per descrivere il momento che stiamo vivendo: La libertà guida il popolo, di Eugène Delacroix, datato 1830. Nel dipinto, la Libertà, sottoforma di donna, guida i cittadini di ogni ceto sociale ed età con armi alla mano per ottenere la vittoria contro l’oppressore, camminando su dei caduti, perché la libertà si conquista con ardui sacrifici. Ciò che stiamo vivendo è l’esatto opposto: per paura di perdere la salute, stiamo accettando di perdere la libertà, lasciando ai nostri dittatori dai colletti bianchi il potere di fare di noi ciò che vogliono, e pagandogli pure lo stipendio per farlo.
La perversione di questa realtà è il frutto, senza dubbio, di un lungo processo, come già altre volte abbiamo avuto modo di approfondire. Quanto però ci aspetta è forse ben peggiore di ciò che ci lasciamo alle spalle. Attraverso la dittatura sanitaria globalista, avanza anche il transumanesimo. È questo l’elemento più inquietante e che sta cambiando maggiormente il mondo intero. Figure alla ribalta della cronaca, fra i quali ricordiamo il rinomato Bill Gates ma anche Elon Musk, nonché tutta l’equipe di Google, stanno accelerando i processi di ingegneria genomica, gli studi sulle applicazioni di nanotecnologie e l’avvento del cyber-uomo, profetizzato da Isaac Asimov nel secolo scorso. La trasformazione della persona umana, non solo da un punto di vista estetico-materiale, ma addirittura a livello genetico e cellulare, non è un’utopia lontana, bensì l’avanguardia degli interessi transnazionali delle major dei Big Pharma e dell’informatica, che oggi più che mai sfruttano le masse come cavie da laboratorio a livello sociale e, bisogna dirlo, anche a livello medico. L’importante per le masse è mantenere il proprio status quo di produzione-consumo così come paradigmaticamente imposto dal turbocapitalismo, inebetite come sono dalla comunicazione programmata dei social media, sprofondate fino all’inverosimile nel sonno della ragione dal quale fuoriescono i mostri dei peggiori incubi, che ora vogliono dominare la terra intera.
Sono passate tante cose, e tante altre ne passeranno. Citando il filosofo Loris Falconi, «il bi-pensiero di orwelliana memoria ormai impera sovrano. Dopo che una pseudo-epidemia influenzale è stata trasformata in pandemia mondiale, dopo che un sano è stato trasformato in asintomatico (e dunque malato), dopo che un gruppo di sani medicalizzati da discutibili e inaffidabili tamponi sono stati trasformati in pericolosi focolai da isolare in stile lazzaretto manzoniano, dopo l’aver barattato infine diritti e libertà fondamentali per una mortifera esistenza appiattita alle direttive del novello ordine medico-sanitario globale targato OMS, ora veniamo a sapere che sarà inevitabile una Dittatura Democratica. Non l’avete ancora capito? La guerra è pace. La schiavitù è libertà. L’ignoranza è forza. E ora, possiamo aggiungere giubilanti: la dittatura è democrazia. Chi non si sveglia adesso, non si sveglierà mai più!»
Le leggi della Storia ce lo spiegano: è inevitabile il transito verso il Nuovo Mondo. Ma quale mondo? Quello della distruzione totale e del collasso dell’umana civiltà? Quello dove Errore e Morte regnano sovrane e non vi è spazio di redenzione?
Il passaggio e l’evoluzione sono due aspetti in sincronia con lo sviluppo dell’uomo e della cultura, sono tappe costanti ed anzi necessarie nell’organismo sociale di un popolo; il problema è acquisire la consapevolezza che siamo noi a scegliere questo cambiamento, ad operarlo. I governi iniqui che stanno distruggendo il pianeta e l’umanità sono lì perché noi glie lo abbiamo consentito, direttamente o indirettamente; le leggi bastarde, le tasse strozzanti, il lavoro inesistente, le ingiustizie sociali sono tutte cose facenti parte di un sistema che non è caduto dal cielo, lo abbiamo creato noi, lo abbiamo voluto. Dobbiamo uscire dal ritornello per il quale la colpa è sempre di qualcun altro, ma non si sa mai di preciso di chi, qualche volta ha un nome e cognome, altre volte è “il sistema”, o “la vita”. No. Siamo noi ad avere il potere di decidere, di cambiare, di trasformare. A noi, ciascuno di noi, è data la possibilità di essere quella Libertà che imbraccia la bandiera e conduce gli altri alla battaglia, forti dell’unione che ci darà la vittoria.
Scegliamo oggi quale Nuovo Mondo creare, tutto è in mano a noi. I nemici non aspetteranno i nostri comodi, non c’è più tempo da attendere. Solo insieme possiamo vincere.