Un’Italia da ricostruire in un mondo da rifare

 

Un’Italia da ricostruire in un mondo da rifare

Che brutta sensazione!!!

Mi guardo intorno e vedo solo desolazione, paura, improvvisazione, pressappochismo. Una supina rassegnazione e tanta, tanta paura. Quelli che si credono più coraggiosi vorrebbero scendere in piazza ma non sanno per cosa o con quali obiettivi; come se la piazza fosse una soluzione a portata di mano, senza dietro una logica, una strategia del giorno dopo, una classe politica pronta a prendere le redini di quello che potrebbe e dovrebbe accadere.

I volti di coloro che dovrebbero risolvere la nostra situazione sono incredibili, raccapriccianti, spacciati per competenti ed onesti “salvatori della patria”.

C’è Conte, espressione di almeno due lobbies ben definite, che per rendersi accettabile e presentabile, finge una fidanzata e si dice avvocato, ma non ha progetti personali e diretti, ha solo delle inconcludenti ricette anti-italiane.

Poi viene l’ineffabile Zingaretti, anche lui espressione della stessa lobby del Presidente del consiglio, ma almeno non finge; sicuramente ha dietro di sé quello che rimane degli abili “pescicani” della politica democristiana, ma ha anche un fratello che, con i suoi film del commissario Montalbano, ci fa vedere quanto è bella e forte la nostra Italia (infatti ce li fanno vedere in continuazione, soprattutto in periodi pre-elettorali per dare ossigeno ad un partito senza ossigeno, il PD) e questo raffronto ci intristisce perché l’Italia ha storia, cultura, civiltà, ed essere rappresentata da queste mezze figure è veramente deprimente.

Non può mancare il sorridente Di Maio, altro campione della stessa lobby, che, data la sua formazione culturale, per smentire quello che tutti sanno, ha tentato di dare vita, ma soprattutto visibilità, a squallide scene boccaccesche, ottenendo a mio avviso l’effetto contrario.

Non sono politici, non sono persone che possono in alcun modo rappresentare l’Italia, soprattutto l’Italia che vuole rinascere dalle macerie del secolo passato, un’Italia nuova, un’Italia creativa, faro per le genti d’Europa e del mondo. Un’Italia che sappia ricostruire la sua cultura del fare e conciliarla con i “saperi” ed i sapori che rappresentano la forza vera di una civiltà in ripresa.

Sopra tutta questa desolazione svettano il silenzio e l’assenza del cosiddetto Presidente Mattarella, la cui vita familiare e politica è nota ai più (e nessuno si scandalizza!! – certo i figli non possono pagare le colpe dei padri e dei fratelli…).

Certo la visione del resto del mondo non è più confortante, basti pensare ai campioni dell’americanismo, che tanto fanno esultare i traditori nostrani (senza voler credere alle varie e documentate accuse di satanismo), oppure ai leader europei come Macron che, come tutti i complessati, usa la violenza poliziesca per reprimere selvaggiamente il suo nobile e coraggioso popolo, o ai “manutengoli” dei tedeschi che cercano di imporre ai forti e capaci popoli mediterranei, purtroppo retti da genie di incapaci e traditori, i ricatti del MES e della BCE.

La situazione è difficile, parrebbe irrisolvibile; eppure sono convinto che ce la possiamo fare. I quadri di valore, per lo meno in Italia, ancora esistono, il malessere è enorme e, spesso, è anche un malessere consapevole che conosce le sue profonde radici, la voglia di cambiamento non manca, le parole d’ordine iniziano a circolare. Tra poco saremo pronti a iniziare a ricostruire l’Italia per rifare il mondo.

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