I punti fermi: 2 – Identificare e tutelare l’interesse nazionale

 

I punti fermi: 2 – Identificare e tutelare l’interesse nazionale

Una volta ricostruita e rafforzata l’identità nazionale, come consapevolezza assoluta delle classi dirigenti e del popolo tutto, diventa più facile determinare dove andare, con chi allearsi, quale linea strategica abbracciare e quali scelte geopolitiche effettuare.

L’Italia tutta, pur nelle sue differenze sostanziali tra i vari territori, deve rendersi conto che proprio queste differenze rappresentano la sua forza.

Il nord Italia con la sua capacità industriale può diventare una testa di ponte verso un’Europa politica tutta da costruire e deve capire che senza il sud dell’Italia diventerebbe il sud dell’Europa, ovvero non avrebbe forza per pilotare e costruire una nuova e diversa Europa, anzi, diventerebbe la cenerentola delle nazioni di questa infame UE pilotata e gestita indegnamente dalla Francia e dalla Germania. Il tutto grazie anche ai traditori che si sono susseguiti al governo in questi ultimi decenni, compresi quelli attualmente in carica.

Il sud Italia con l’alacrità delle sue genti, dimostrata dagli enormi risultati ottenuti, nelle varie parti del mondo, da coloro che sono stati costretti ad emigrare dalla politica antimeridionale, attuata prima dai piemontesi per assoluta ignoranza e poi dalle classi politiche partitocratiche per mantenere sotto controllo i voti delle genti del sud, deve ritornare all’enorme funzione cui è destinato dalla sua collocazione geografica.

L’Italia meridionale è un ponte naturale nel Mediterraneo e deve estendere la sua capacità produttiva e culturale, come ha fatto per secoli, verso i paesi dell’altra sponda, diventando così il retroterra naturale della proiezione europea del nord.

Un tutt’uno indissolubile di cui Roma e le regioni centrali diventerebbero il perno unificante. Far tornare Roma agli antichi splendori nella società contemporanea è un sogno che può rivitalizzare gli Italiani tutti.

Questa visione dell’Italia, riacquistata con il nuovo senso di appartenenza nazionale, rende facile capire dove è l’interesse nazionale e semplifica enormemente le scelte da fare. Gli obiettivi sono chiari e tendono al benessere sia materiale ma soprattutto ideale e spirituale, di tutto il nostro popolo.

Tutto ciò che agevola il potenziamento industriale del nord e la sua espansione all’estero è di interesse di tutta la nazione; tutto ciò che agevola il recupero del “gap” infrastrutturale del sud per metterlo in condizioni di svolgere la propria azione di ripristino dei rapporti con le nazioni del Mediterraneo è interesse di tutta la nazione.

E così Roma tornerebbe ad essere il crocevia essenziale dei grandi rapporti tra il nord Europa ed il nord Africa e anche i porti Italiani potrebbero riconquistare il fulgore delle grandi repubbliche marinare italiane.

C’è molto da lavorare, c’è tanto da costruire ma è la visione di una grande Italia libera, indipendente e padrona del suo futuro che ci potrà dare la forza per affrontare gli impegni gravosi che ci attendono: tutto il popolo si dovrà rimboccare le maniche ed impegnarsi strenuamente. Ad osservare l’apparente ignavia degli attuali nostri concittadini tutto sembrerebbe impossibile; ma gli Italiani nella storia ci hanno insegnato che sono capaci di grandi cose purché abbiano i giusti stimoli.

Qua nasce il primo grande problema: l’assoluta mancanza di una classe politica degna di questo nome ed è da qui che tutti insieme dobbiamo iniziare per il bene e l’amore verso l’Italia ed il suo popolo.

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