Individuare una via d’uscita dalla caverna? Segnali dalla fisica moderna
«Spiritus intus alit totamque infusa per artus mens agitat molem et magno se corpore miscet».
«Un Soffio alimenta da dentro (le cose) ed una mente diffusa per le membra muove la massa universale e si mescola al grande corpo».
(Virgilio, Eneide, libro VI)
«La “comunità scientifica” è la versione moderna, laica, della comunità religiosa che dominò l’Università medievale” … Non è un caso che il Rinascimento sia sbocciato e fiorito fuori delle Università (…), né che i più feroci persecutori di Galilei siano stati i suoi colleghi, quasi tutti ecclesiastici delle Università».
(Giuliano Preparata)
Fondamenti
I seguenti fondamenti della fisica moderna, espressi in maniera sintetica e in forma adatta ad iniziare una proficua dialettica in ambito non specialistico, sono tra le più rilevanti conquiste della conoscenza umana nel contesto della fisica del XX secolo; non si tratta più di teorie o di ipotesi di lavoro, come circa 100 anni fa, ma di conclusioni sperimentali tra l’altro già suggellate con l’assegnazione di diversi premi Nobel ed altri importanti premi internazionali per la Fisica, ma purtroppo non ancora entrate a far parte nel sentire collettivo per svariati motivi, di per sé interessanti da comprendere – interpretazione vincente “controrivoluzionaria” della fisica quantistica, motivazioni militari e di gestione del potere di oppressione sulle masse popolari – ma di cui si potrà e dovrà discuterà in altra sede.
- Nella fisica quantistica, a differenza di quella classica meccanicistica, gli elementi fondamentali che compongono la materia sono soggetti a “fluttuazione spontanea” cioè capaci di “auto-movimento”.
- Se si considera la coppia di variabili fisiche di un corpo formata dal numero di oscillatori (N) e dalla fase (F), queste due grandezze obbediscono al principio di indeterminazione di Heisenberg e il prodotto delle incertezze delle due variabili non può essere minore di una certa costante. Ne consegue che nella materia vivente dove la fase deve essere ben definita, la sua incertezza deve essere molto piccola e di conseguenza il numero di oscillatori deve essere grandissimo. Quando la fase tende a un valore ben definito, il numero degli oscillatori tende all’infinito. Ma come è possibile avere un numero illimitato di oscillatori quando il numero delle molecole di un individuo, anche se grande, è limitato? C’è una sola possibilità: risuonare in fase col mondo esterno. Questa è la condizione per la quale la “fase dell’individuo” divenga sempre più precisa. Se tale fase si limita all’individuo sarà molto incerta e di conseguenza potrà esserci sviluppo di patologie in quanto i segnali che guidano le molecole non saranno precisi. Per stare bene devo “risuonare il più possibile”. (Emilio Del Giudice).
- In determinate condizioni, per due particelle separate, accade che quando se ne sollecita una delle due in modo da modificarne lo stato (anche tramite una semplice misura, ad esempio di polarizzazione), istantaneamente si manifesta sulla seconda una “modificazione” correlata alla prima, e ciò accade a qualunque distanza essa si trovi rispetto alla prima. Tale fenomeno sperimentale è detto “Fenomeno dell’Entanglement” (“correlazione quantistica”), ed implica la necessità dell’accettazione della “non località” nello spazio e nel tempo, dei fenomeni quantistici. In effetti, è come se noi avessimo a che fare con le componenti di uno stesso oggetto che però non è localizzato nello spazio e nel tempo come noi lo percepiamo (tri- o quadri-dimensionale) e che noi percepiamo, invece, come due oggetti separati. Accade, cioè come nel caso delle proiezioni che gli uomini incatenati vedono nella caverna di Platone e considerano come realtà. Tutto ciò implica l’esistenza di domini spaziali estesi in cui i componenti sono correlati in fase, dando luogo a comportamenti sincronici (cioè non vincolati dal limite della velocità della luce), proprio come auspicato da Carl Gustav Jung nel suo dialogo con Wolfgang Pauli.
- Il Campo di Vuoto dell’Elettrodinamica Quantistica non ha soltanto valenza matematica, ma si tratta di una realtà fisica sperimentale (“Lamb shift” – spostamento di Lamb, Premio Nobel a W. Lamb nel 1955)
- L’Elettrodinamica Quantistica Coerente dimostra che se considero N Soggetti oscillanti, se N è abbastanza grande, al di sotto di una certa soglia di temperatura ed al di sopra di una certa soglia di densità (con i valori tipici del nostro mondo ordinario), grazie all’interazione con il campo di vuoto quantistico, esse vanno incontro ad una transizione spontanea verso un livello energetico ancora più basso (ordinato), con emissione di energia; ciò avviene, ad esempio, nella transizione gas-liquido, in cui viene emesso il calore latente di liquefazione. Nel liquido ci sono “isole di coerenza” in cui le molecole oscillano spontaneamente, come in un laser, tra due livelli energetici. Ciò significa che la condizione (dinamica) della molecola di un liquido è diversa da quella del gas, e non si tratta semplicemente di due molecole “identiche” che in un caso sperimenta una maggiore vicinanza con le altre (liquido), e nell’altro una maggiore lontananza (gas). Le condizioni di numerosità, temperatura e densità richieste perché tutto ciò accada sono appunto quelle della materia ordinaria come è sul pianeta Terra (non nella situazione estremamente rarefatta dello spazio cosmico o degli esperimenti di fisica delle particelle nei grandi acceleratori).
Le Organizzazioni
Di seguito si schematizza un primissimo elementare contributo a ciò che tali dinamiche naturali possono iniziare a suggerire nell’ambito delle Organizzazioni:
- Un’organizzazione sarà in grado di generare il massimo valore con il minimo sforzo, se i Soggetti interagenti, sia all’interno che in altre organizzazioni e più in generale nell’ambiente, trovare il modo per “risuonare il più possibile”, cioè di co-operare in modo empatico.
- Una forma organizzativa “più complessa” può scaturire spontaneamente e senza costi energetici addizionali, anzi generandone, se i Soggetti sono opportunamente collegati da un “campo” grazie al quale possano più facilmente “risuonare” insieme.
- Il Soggetto che è parte di una certa forma organizzativa per ciò stesso assume caratteristiche diverse (dinamiche interiori) rispetto a quelle che avrebbe lo “stesso soggetto” se facesse parte di una forma organizzativa sostanzialmente diversa.
Altre implicazioni pratiche
«La natura ha sempre ragione
e gli errori sono sempre quelli dell’uomo».
(W. Goethe)
Non dimentichiamo, però, che le implicazioni di tale realtà fisica su tutti i risvolti delle attività umane sono così eclatanti e pervasive che non possono certo essere sintetizzate facilmente nella loro generalità, ed anzi lo scopo deve essere piuttosto quello di iniziare a porle all’attenzione del dibattito collettivo per poterne trarre tutte le possibili conseguenze sulla visione del mondo e quindi sulla sensatezza del nostro agire, in ambito filosofico, psicologico, medico, sociologico, tecnologico, industriale, urbanistico, politico, ecc.
Il vincente programma di “ricostruzione della materia” con l’utilizzo della teoria quantistica dei campi (Quantum Field Theory), iniziato pionieristicamente dai compianti fisici teorici Emilio Del Giudice e Giuliano Preparata negli anni ’80 e ’90 del XX secolo, trova solo ora la necessaria massa critica di intelligenze e forze. Ciò al fine di attuare una vera e propria rivoluzione tecnico-scientifica del XXI sec., paragonabile a quella avvenuta nel secolo scorso.
A puro titolo di esempio, citiamo il fatto che, su queste basi, si può finalmente ipotizzare di procedere a grandi passi nella direzione di un’industria chimica ad altissima efficienza e, quindi, non inquinante. Attualmente, infatti, come ben si sa, l’industria chimica fa avvenire le reazioni chimiche “utili” in reattori ad alta pressione e temperatura per accelerarle, ma le reazioni – che tipicamente avvengono in fase gassosa – mostrano una selettività comunque abbastanza scarsa, cosa che implica la generazione di una gran quantità di scorie chimiche “non utili” ed inquinanti, derivanti da tutte le reazioni non volute, ma che comunque non c’è modo di inibire, e tutto ciò a fronte di una grande energia impiegata. L’uso dei catalizzatori è, in effetti, l’unico vero tentativo di rendere più selettive le reazioni chimiche industriali; i catalizzatori sono sostanze chimiche che pur non prendendo parte ad una reazione chimica, tuttavia, la accelerano; il che già fa capire che sarebbe un errore logico volerne comprendere il meccanismo di funzionamento rimanendo nell’ambito della chimica. Il più ampio uso della catalisi viene fatto dai sistemi viventi nei quali avviene una sequenza di reazioni molto ben organizzate nello spazio e nel tempo, ed ogni reazione è opportunamente catalizzata da un enzima (prodotto in sinergia con quella specifica reazione), e tutto ciò avviene ad una ben precisa temperatura, mai troppo alta, e con una scarsa produzione di scorie e a fronte di una piccola necessità di energia.
Quindi, il finanziamento pubblico della ricerca scientifica dovrà rappresentare un investimento per lo sviluppo e la diffusione della conoscenza, finalizzato prevalentemente a sostenere la ricerca di base, ma con metodiche nuove che escano fuori dal solco ormai sterile, e spesso addirittura dannoso, del “mainstream scientifico”. Ciò in una fase in cui la “scienza normale” è al suo punto più basso, mentre si è giunti invece alle soglie di una nuova “rivoluzione scientifica”, nelle accezioni di questi termini utilizzate dal filosofo della scienza Thomas Kuhn.
Tabù presenti e problemi generali del dibattito epistemologico
« “Non è di essenziale importanza se anche uno di noi fa ciò che tutti fanno e hanno sempre fatto” – così dice il grossolano pregiudizio! Il grossolano errore! Poiché non c’è niente di più essenziale del confermare ancora una volta ciò che è già potente, tradizionale e riconosciuto senza ragione, attraverso l’azione di un uomo riconosciuto come razionale: così esso riceve agli occhi di tutti coloro che lo vengono a sapere la sanzione della ragione stessa! Ogni rispetto per le vostre opinioni! Ma dei piccoli atti che deroghino dalla norma hanno più valore».
(Friedrich Nietzsche, “Aurora. Pensieri sui pregiudizi morali”)
Tutto ciò detto ha tanta più valenza politica in un intervallo della storia ed in un angolo del mondo in cui a seguire la propaganda martellante dei media più classici sembrerebbe proprio che ci siano dei veri e propri argomenti tabù, sia per l’uomo comune che per lo scienziato “non specialista” di quello specifico ambito. In teoria, nessuno ci impedisce di parlarne, se ne arrivassimo a conoscere l’esistenza! Ma, anche quando giungiamo a percepirli, talvolta ne abbiamo paura. Talvolta, addirittura, il solo pensarci fra sé e sé ci mette inquietudine: paura del ridicolo, principalmente, o addirittura paura della verità quando ci appare terribile, rispetto alla “normalità” sia pur falsa! Non dimentichiamo mai la favola del vestito nuovo dell’imperatore.
Certo è che si possono facilmente individuare numerosi argomenti su cui sembra che un dialogo non possa essere considerato serio, se non addirittura “criminale” o comunque “fuorilegge”. Ciò è di per sé gravissimo.
Anche in questo caso, le motivazioni – spesso determinate dal segreto militare, e comunque connesse alla gestione del potere di una minoranza per lo sfruttamento e l’oppressione dei popoli – sono di per sé molto interessanti da comprendere, ma se ne potrà e dovrà discutere in altra sede.
Come ci insegna Elémire Zolla, gli antichi studiosi del Talmud discutevano di “torri volanti” e di “inseminazione artificiale” in tempi così antichi che ai più potevano sembrare questioni a dir poco oziose, senza alcun collegamento con la realtà; poi furono inventati la mongolfiera, gli aerei e i razzi, e oggigiorno l’inseminazione artificiale, con tutte le sue conseguenze, è un dibattito attualissimo. D’altronde, se si dialogasse soltanto di argomenti sulla cui realtà gli interlocutori sono completamente consapevoli, allineati e d’accordo, come si potrebbe generare un avanzamento (tesi, antitesi, sintesi)? Il cosiddetto “errore” è componente fondamentale del processo di conoscenza, nella società umana così come nella vita di ciascuno di noi.
Notiamo che anche la sola individuazione di quali siano gli argomenti Tabù, e tutte le loro spesso inusitate e numerosissime intersezioni, sia notevolmente preziosa, e dunque assolutamente non banale. Infatti, ciò può utilmente aiutare a capire gli steccati con cui i “padroni universali” provano con maggiore o minore successo a limitare la libera evoluzione e capacità di cooperazione dei popoli, e quindi quali siano le tematiche divenute appannaggio dell’apparato di oppressione, già attivo o in corso di attivazione. Senza dimenticare che si tratta, al tempo stesso, di conoscenze sottratte per decenni a tutti quegli ambiti che ai popoli ed alla loro evoluzione, benessere ed indipendenza, avrebbero fortemente giovato.
Ciò è di una gravità e pericolosità estrema, ma sembrerebbe che non ci sia alcuna organizzazione politica che se ne occupi neppure superficialmente.
La principale difficoltà nell’individuazione degli argomenti Tabù sta nella pletorica, ingombrante, intensa e numerosissima presenza di “informazioni posticce”, “copie”, “specchietti per allodole”, nonché ”rumore bianco”, opportunamente generati e propinati compulsivamente alle masse.
E’ superfluo, infine, ricordare che se non conosciamo abbastanza bene il contesto in cui agiamo, le conseguenze delle nostre azioni non solo difficilmente permetteranno la realizzazione del principio del diritto dell’uomo alla felicità, così come coniato tre secoli fa dal giurista e filosofo napoletano Gaetano Filangieri, ma potranno soltanto essere pericolose per la nostra stessa sopravvivenza come individui e come specie.
Pubblicato su: Alterlab