Conte, Zingaretti e la realtà virtuale

 

Conte, Zingaretti e la realtà virtuale

“Deve passare il messaggio, forte e chiaro, che noi le tasse le abbiamo già tagliate”. Durante l’ennesima passerella in un ospedale romano, con telecamere e servitù pseudogiornalistica al seguito, Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, nonché segretario del Partito Democratico, è intervenuto a gamba tesa nel dibattito in corso all’interno del Governo, sulla riduzione dell’Iva, dell’Irpef o, comunque, di una delle innumerevoli imposte che gravano sulla busta paga e sulle prestazioni professionali dei lavoratori, sui beni di consumo e, più in generale, su tutto ciò che ci circonda. Tasse ovunque, palesi o nascoste, ma sempre tasse, in cambio dei “meravigliosi” servizi che ci rende lo Stato.

Quella in atto, dunque, secondo Zingaretti, è una discussione superflua, perché questo efficientissimo Governo giallorosso ha già abbattuto le imposte. Allora, la domanda è d’obbligo: Zingaretti sta bene? Il caldo improvviso ha fatto la prima vittima? Domanda più che lecita, perché – al di là della propaganda e dei “faremo” – questo esecutivo, in meno di un anno, ha già prodotto danni gravissimi al sistema Italia e certo nessuno ha ravvisato questo abbassamento delle tasse. Piuttosto, soprattutto dopo il blocco delle attività imposto durante l’emergenza Coronavirus, sarebbe stato necessario sospendere tutti i pagamenti almeno per l’intero 2020, cosa che Conte e i suoi ministri si sono ben guardati dal fare.

Il problema, per rispondere alla domanda su Zingaretti, è che il fratello del commissario Montalbano sta benissimo: nessun colpo di sole. Semplicemente, sfoggia la solita faccia tosta, già dimostrata in centinaia di occasioni, a partire da quando formò il Governo con i 5Stelle, dopo aver dichiarato pubblicamente pochi giorni prima che, mai e poi mai, il Pd si sarebbe alleato con i grillini. Zingaretti mente sapendo di mentire e la stampa e le tv di regime rilanciano il suo messaggio, come se fosse vero.

Conte, Zingaretti e l’esecutivo, ecco il punto, vivono in una realtà virtuale, in un film, che si snoda tra Palazzo Chigi, i ministeri e le sedi di partito, nel quale questi signori lavorano alacremente per il bene degli italiani, mettono a punto provvedimenti fondamentali e migliorano la nostra qualità della nostra vita. Peccato che, soprattutto dopo il blocco delle attività, l’economia sia in ginocchio e le misure assunte dal Governo sono addirittura ridicole. Per non parlare dell’Inps, con un presidente, tal Tridico, che sarebbe comico, se non fosse responsabile di aver promesso soldi a tutti gli italiani, senza però farli mai arrivare.

In buona sostanza, Conte, Zingaretti e compagnia proseguono con le loro menzogne, non avendo compreso che, a breve, il Paese esploderà. Probabilmente lo capiranno a settembre, quando si voterà in alcune Regioni e i loro partiti verranno ridotti all’irrilevanza. Settembre, però, in queste condizioni, è lontano: la Cassa integrazione non arriva, i bonus alle partite Iva sono dispersi nei computer dell’Inps, hotel, bar e ristoranti sono costretti a lavorare al 20/30 per cento delle loro potenzialità e molti, di questo passo, per reperire denaro liquido, dovranno rivolgersi alla criminalità organizzata, se non lo hanno già fatto.

Chiusi nel Palazzo, nella loro realtà virtuale, Conte e Zingaretti assistono impassibili alla distruzione della nostra amata Italia, che è poi ciò che vogliono i loro “padroni” europei: gli stessi che hanno esultato per la nascita del Conte bis. Da queste colonne lanciammo subito l’allarme, ma oggi il perché di tanto entusiasmo per il “Giuseppi” versione giallorossa è chiaro a tutti: vogliono prendersi l’Italia a costo zero e ci riusciranno, se non sarà sfrattata subito la banda che ci (mal)governa.

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