Elezioni e sondaggi “taroccati”
Tra poco più di un mese si vota. E, puntuale, ricomincia il triste balletto dei sondaggi “ad hoc”, pubblicati oggi a destra, domani a sinistra, prima che sulle previsioni relative alla competizione elettorale cali il buio dettato dalla ridicola legge sulla par condicio.
Così, giornalini e giornalini, insieme a radio e tv, fanno a gara a commissionare sondaggi a questo o quel bufalaro di professione, magari dando qualche dritta sull’indirizzo che sarebbe meglio dare alle previsioni. Sì, perché questi sondaggi non servono a vendere copie o a guadagnare audience, ma a ingraziarsi i vari Renzi, Berlusconi, Zingaretti e compagnia. Che, poi, dopo le elezioni sapranno come ringraziare.
A dire il vero, hanno già ringraziato abbastanza, visto che, soprattutto i giornaloni continuano ad attingere a piene mani dai fondi per l’editoria, che dovrebbero garantire un’informazione libera e che, invece, foraggiano principalmente i fogli di regime.
Ecco, dunque, che oggi è in vantaggio Silvio, ma state certi che domani Matteo sarà in grande ripresa. E gli uomini del Grillo parlante sono pronti a fare lo sgambetto a tutti. Questo leggeremo nei prossimi giorni, poi calerà la mannaia della par condicio e, allora, sarà il momento delle indiscrezioni, dei “si dice”, dei sondaggi segreti, che la legge impedisce di pubblicare, ma che i potenti hanno sulle loro scrivanie.
In buona sostanza, dobbiamo rassegnarci a questo spettacolo indegno fino al 4 marzo. Poi assisteremo alle previsioni sul futuro governo, sui futuri ministri e sul futuro del nostro Paese, grazie al nuovo esecutivo, che, statene certi, radio, tv e giornaloni ci diranno essere il migliore per uscire dalla crisi.
Insomma, la fabbrica delle marchette – perché a questo sono ridotti i nostri mezzi di informazione (chiamiamoli così…) – è in piena attività. Ma il copione, ormai, lo conosciamo bene. E, allora, consentiteci di dire a questi professionisti della menzogna un sonoro “chissenefrega” dei loro sondaggi taroccati.